Equilibrio dell'uomo...

...si

 

Invece gli abusi (più o meno sottili) ci sono.
Basta pensare a quante persone "rinchiudono" gli anziani in case di cura... i portatori di handicap fisici e mentali che vengono lasciati a se stessi, tenere il nonno o il genitore anziano solo per la pensione, sfruttare le persone più vulnerabili per lavori umilianti e denigranti, la pedofilia...

come dicevi tu in 10.000 anni di storia e di cultura stiamo cercando di non abbandonare i più deboli... ma solo da pochi anni stiamo incominciando a fare ciò... non sempre ci riusciamo... non tutti i popoli lo stanno facendo...

Purtroppo spesso quello che potrebbe essere l'abbandono dell'animale debole nel persorso di migrazione, oggi per noi si traduce nel lasciare le persone economicamente, fisicamente, mentalmente, socialmente, culturalmente più deboli al loro destino.

Dimmi quanti italiani sarebbero disposti a rinunciare ad una somma stanziata dallo Stato per un'opera pubblica (un tratto di autostrada, un ammodernamento della ferrovia, ecc) in favore di un centro per persone affette da autismo, sindrome di Down o di riabilitazione mentale?

 

si ma è diverso, l'uomo comunque ha un raggio di opzioni molto più ampio. il solo fatto che tu, io e altre migliaia o milioni di persone parliamo di abusi su anziani su handicapati o altro stà a significare che il nostro cervello è sensibile a simili situazioni, che poi comunque ci sia gente di merda che trae vantaggio dai più deboli è un fatto differente, non è selezione naturale. nel regno animale selvaggio non c'è pietà alcuna, nel regno umano si ed è proprio questa la netta differenza.

 

Le regole sono convenzioni che noi accettiamo per comodità,dettate dal nostro vivere "civile",dal fatto che la nostra libertà finisce dove comincia quella altrui,insomma dall'essere una comunità che si pone degli obbiettivi. Altrimenti non esisterebbero.

 

Rigiro la domanda: esisterebbe un "essere umano" al di fuori delle Regole che ne descrivono l'agire, gli obbiettivi, le coordinate di comportamento verso gli altri e verso l'ambiente che si trova (o che ha scelto) di occupare? Ossia: esiste "Uomo" al di fuori di un "mondo culturale", di una interpretazione COLLETTIVA del mondo, di sé e della Vita nel suo complesso? Anche il "Relativismo", PARADOSSALMENTE, è un'interpretazione COMUNE al giorno d'oggi ... Al giorno d'oggi si è generalmente convinti che la VERITA' sia che "la Verità non esiste" e che tutto sia convenzione

 

Non c'è da preoccuparsi.
L'uomo non sta agendo CONTRO natura.
Semplicemente perchè non può. Paga dazio al suo retaggio biologico e non può affrancarsene.
Si sta autodistruggendo? Sì, ma questo è solo un effetto collaterale.
L'uomo è stato scelto da madre natura per preparare il prossimo scenario.
Il fatto che i preparativi richiedano la completa estinzione della stessa razza umana e di parecchie altre specie è inessenziale.
Le specie più adatte sopravviveranno comunque, anche all'interno di un contesto ambientale per noi "estremo" o "invivibile". E nuove specie sorgeranno.

Ode dunque ai nuovi, incontrastati padroni dell'imminente futuro.
Ode ai ratti.