Brutal Death Metal

La durata media dei brani è sensibilmente aumentata sul nuovo album; se la cosa riguardasse altre band potrebbe preoccupare ma loro hanno i mezzi per gestirla. Questo è un bel pezzo anche se un poco frammentato da tutti quei falsi finali nella seconda metà. Bene la produzione, batteria lievemente ingombrante ma non oltre misura.

 

Consigliato da un amico, ma io non sono uno da brutalità quindi dopo 2 pezzi mi fiacco

 

Si, già, giusto

È quello scritto in azzurro

 

Secondo singolo dal nuovo Wormed

 

molto interessante questo ekbom che dura il giusto(35 minuti togliendo l'intro) e riesce a mixare diversi sottogeneri a partire da un brutal death abbastanza tecnico, non annoiando mai.
grande lavoro anche alla chitarra con ottimi riff(scapegoat e mother earth mother whore su tutti) ed alla voci, mischiando continuamente growl screaming, grunt, pig squeal etc., cosa che personalmente apprezzo particolarmente.

 

Pare che sia uscito l'album dei Wormed

 

E nessuno che ne parla.
Male, malissimo.
Il fatto che nessuno ne parli, intendo, perché i nostri non sono tornati per fare atto di presenza, ma per ribadire al mondo che sono una delle maggiori realtà del death contemporaneo. Il mondo stavolta se ne accorgerà?
Sia come sia, questo disco non soffre di una virgola di pigrizia. Il traumatico cambio di formazione, che sembrava destinato a distruggerli, non ha potuto scalfirne il talento e la determinazione. Ho analizzato qualche post fa la differenza fra il nuovo batterista e il defunto predecessore. Gabriel Valcázar forse non ha quel tocco chirurgico e bestiale insieme di Calero, ma è semplicemente un batterista coi contro-controcazzi. E che volere di più?
Per il resto i nostri, che hanno anche un nuovo chitarrista, non si limitano a riproporre la vecchia formula, ma la ampliano e aggiornano. Si, d'accordo, scudisciate senza pietà e tecnicismi sfrontati, ma anche composizioni più lunghe ed articolate, e più spazio per l'atmosfera. Il suono è più pieno, meno gelido, più tradizionalmente brutal se vogliamo, ma eccelso. In compenso gli elementi ambient non stanno più lì a fare da break, ma sono inseriti con classe nel flusso dei brani, tanto da diventare quasi subliminali. Incredibile la creatività compositiva. Ok, qualche volta si sperimentano idee meno brillanti (i già citati falsi finali della opener, i break esasperanti del finale, forse il pezzo più sperimentale e meno riuscito), ma nel complesso le composizioni funzionano alla grande, tengono viva l'attenzione senza perdere di vista l'impatto monolitico necessario al genere.
Nel brutal è facile andare di pilota automatico, ma i nostri puntano in alto e se peccano (poco), peccano per eccesso, mai per difetto. Stavolta hanno pure curato i testi, alquanto vaghi e pretestuosi negli album precedenti, sfornando un vero e proprio concept album:

In realtà difficilmente me ne sarei accorto leggendo i testi, che comunque sono un po' più vari e suggestivi rispetto al passato. Ma anche qui hanno lavorato per superarsi, ed è un segno dell'ambizione e dell'impegno profuso.
Insomma, meno estremo (ma ancora estremo), meno alieno e allucinato (la voce si è un po' normalizzata, il suono è più cupo, meno freddo e tagliente), più prog. Forse i nostri non hanno più bisogno di urlare al mondo la propria unicità, tentazione un po' da provinciali, perché sono pienamente consapevoli di quanto valgono.

E stavolta qualcuno dovrà accorgersene.

 

Ancora una volta si crea un abisso tra questa band e la concorrenza; è impressionante come siano riusciti a gestire pezzi di più ampio respiro in un genere infestato da canzoni di due minuti che sembrano non finire mai. A differenza di troppi colleghi questi sono anche in grado di chiudere i brani (vedi i finali allucinanti di Protogod e Gravitational Servo Matrix) dando un senso alla follia generale.
Purtroppo oltre alle virtù persistono anche i vizi: troppo spesso la band si rifugia in insalate di riff dove ogni passaggio sembra inciampare sul successivo e le ritmiche sono troppo frammentarie per risultare efficaci (Pleoverse Omninertia, Aetheric Transdimensionalization).
Per il confronto con Krighsu è ancora presto.