Anticristianesimo

Non sono d'accordo

Per me la religione deve rimanere un'area vuota

Poi il figlio una volta capace di intendere e di volere può decidere se e come riempire quell'area

 

Mi ricordo cose come le crociate o l'inquisizione che non coincidono con la tua affermazione.

 

Come sei pignolo, guarda che han chiesto scusa eh

 

Non può rimanere un'aera vuota perchè insegnare la propria religione ai figli è un precetto obbligatorio per i genitori,così come per i cattolici è un precetto obbligatorio andare a messa tutte le domeniche

Le crociate e l'inquisizione non sono prescritte dalla Bibbia ma sono state volute dalla Chiesa Cattolica

 

Per i più, i sacramenti vengono appioppati ai bambini e ai ragazzini solo per non dispiacere le nonne e per non far mormorare il vicinato

A pochi frega qualcosa veramente di queste cose, è solo un evitare pettegolezzi

 

Però questo non è del tutto vero, perché tutti i bambini credono in spiriti, mostri nell'armadio, amici invisibili ecc., anche se i genitori scoraggiano queste idee. Quindi potremmo dire che tutti i bambini (tutti gli esseri umani allo stato primitivo) sono per natura pagani.

 

all'atto pratico, è una sentenza abbastanza sconnessa dalla realtà che assume, a seconda dei casi, toni propagandistici: nella vulgata laicista, ad esempio, il leitmotiv recita che si indottrinano i bambini, che si devono fare un'idea da soli quando son o grandi e che devono crescere in un ambiente neutro.
blablablablabla.
tutte stronzate
i bambini NON crescono in un ambiente neutro, nè in una campana di vetro: i bambini assorbono quello che hanno intorno e, checchè se ne dica, un genitore ateo trasmette la sua "filosofia" al figlio, financo il disprezzo se c'è, allo stesso modo in cui genitori religiosi, volenti o nolenti, hanno un'inevitabile influenza sul figlio. Ragion per cui, che si cresca un figlio secondo principi religiosi o secondo principi ateistici, si fa in entrambi i casi una scelta precisa: non esiste il non scegliere o il rimandare a dopo, per cui affermare che si cresce un figlio "libero" (da cosa, poi? ) è, a seconda dei casi, irrealistico o ipocrita.
Ogni genitore cresca il figlio come gli pare, poi ci penserà lui quando avrà abbastanza sale in zucca e capacità di discernimento.

ma lasciamo anche stare eventi storici complessi citati a caso

i bambini non sono affatto atei per natura: l'ateismo deriva da incredulità e scetticismo, che implicano una mentalità già più complessa e formata, esattamente come complessa e formata è la mentalità dei genitori che cercano di trasmettere una spiritualità già molto più evoluta di quella che può spontaneamente elaborare un bambino.
è che d'Holbach non sa scindere la "fede-sentimento" dalla fede inserita in un contesto caratterizzato da una sovrastruttura e un complesso dottrinale articolato

 

Io mi riferivo ai genitori sinceramente religiosi e che,essendo appunto sinceri,sono i primi a credere in quello che insegnano ai figli.

Per il resto hai perfettamente ragione

 

Non ho bisogno di dilungarmi in approfondimenti storici e di tenere a mente le ragioni materiali che muovevano le crociate (ovvio: la fede è sempre una scusa - perché in sé non è niente) per dimostrare l'ovvio: che ogni religione si presenta come verità assoluta che esclude l'altra. Non mi sembra che alcun cristiano sottoscriverebbe l'affermazione di Orlando ("Cristo è la Via"... l'avete mai sentito?), né alcun musulmano, né alcun ebreo osservante. E lo sapevate che in Tibet il buddhismo si è imposto sterminando i Bon (religione primitiva della regione) a fil di spada?

 

non volevano essere da meno

Solo che io nel caso dovrei"sbattezzarmi", cosa inutile a mio avviso, non è che un pò d'acqua e due paroline magiche cambino la realtà,mentre mio figlio può fare TUTTO quello che vuole.
invece crescere i bambini con il terrore dell'inferno, del diavolo etc etc è giusto va...
e non tirare in ballo l'uomo nero, sia da atei che da religiosi ce lo siamo sorbiti quindi non vale :P

 

PS.

Per inciso: non ho bisogno né obbligo di documentarmi prima di parlare, perché il tema non presenta alcun significato. Le religioni sono soltanto cumuli di affermazioni gratuite che in un certo periodo storico si sono affermate con la forza. Meritano di essere trattate con la stessa intolleranza e ignoranza (se si può essere ignoranti del nonsense) con cui si sono imposte.

 

So bene che è un'utopia quella che io descrivo, e in quanto tale forse irrealizzabile, e so anche che un genitore ateo potrebbe - consciamente o inconsciamente - cercare di tramandare agli eredi il proprio ateismo

Quelli sono una minoranza

Poi considerando che in Italia siamo quasi tutti battezzati potremmo dire che in Italia quasi tutti i genitori sono credenti sul serio

E invece è solo perché altrimenti il loro figlioletto sarebbe l'unico tra tutti i suoi compagnetti a non andare al catechismo

Stessa cosa del matrimonio in Chiesa, ma già ne abbiamo discusso in passato

 

anche l'ateismo, filosoficamente, esclude qualsiasi fede. Quindi che famo? lo consideriamo a priori un potenziale pericolo per l'umanità?

sicuramente, ma sono convinto che un qualsiasi cristiano/musulmano/ebreo osservante con almeno un barlume di raziocinio sarebbe molto più disposto ad accettare le affermazioni di Orlando, che magari non sono allineate con le varie dottrine, ma sicuramente tendono la mano e sono dettate da spirito "ecumenico", piuttosto che quelle sentenze platealmente volte ad attaccare aprioristicamente un particolare credo.

ci si ricollega alla citazione iniziale.
in vari momenti della storia e in certe parti del mondo (vedi Vandea, Russia comunista o Cina) il sentimento religioso è stato disincentivato con le buone e con le cattive (molto cattive, nei casi peggiori). Sarà mica che, nonostante tutto, siamo noi che non abbiamo ancora imparato a stare al mondo?

per me ci potete pure provare, ma visto che sono un fiero sostenitore del "a chi tocca non si ingrugna", se ve la prendete in quel posto ve ne dovete stare pure zitti, perchè di mezzi per imporsi ne hanno più loro

 

nel mio piccolo cerco di non forzare nulla in tal senso, quando sarà grande deciderà se il padre non sia un coglione patentato che non crede o meno.
L'unico indirizzo che gli posso dare è quello musicale, e anche quello non è che sia una cosa definitiva. Se quando sarà grande ascolterà musica di merda lo diseredo, il che è meglio per lui, meglio diseredato che pieno di debiti

 

non è utopico: è proprio una cosa che non sta in piedi dal punto di vista effettivo.
un genitore ateo influenza il proprio figlio, così come fa un genitore religioso. punto.
visto però che in un modo o nell'altro i figli devono essere educati e non crescono in campane di vetro avulse dal mondo, è più che giusto che ognuno lo faccia nella maniera che ritiene più aderente ai propri valori