Anticristianesimo

ah ok, come vedi m'ha stuzzicato

 

Risp a Thrashead intendevo dire che veri o falsi che siano gli eventi narrati dai vangeli cosa cambia? La vita resta in ogni caso qui e ora e bla bla

 

Ma tu credi ancora in Dio?

A giudicare da questa risposta sembrerebbe di no...
Questo solo per dire che, invece, a mio avviso...cambia tutto, se uno crede in Dio, oppure no.
Cambia come si comporta, come pensa, come agisce nei confronti del prossimo...con quale spirito affronta la vita.

 

Se credo ancora in Dio non so rispondere dipende da quale dio, da cosa stiamo parlando. Cmq intendo dire non cosa cambia nei singoli atteggiamenti ma nel senso da dare all'esistenza di ognuno: anche se non si è certi che ci aspetta la vita eterna non per questo la vita non è degna di essere vissuta, oppure anche se non vi è alcun dio non per questo non esistono l'amore e la pietà.

 

Mah!

Come si può rimanere indifferenti dal fatto che Dio si è fatto uomo, è venuto qui, ha dato mandato a Pietro di fondare la Chiesa, è morto e poi è risorto, provandoci come sarà la vita dopo la morte se lo seguiamo?!
Un missionario mi raccontava come gli africani rimanevano affascinati da questo annuncio, noi forse ci siamo abituati sin da bambini che non diamo più valore ai fatti raccontati nei Vangeli.

 

Rover forse hai mancato il mio post... ti chiedevo se 2-3 anni fa avresti detto le stesse cose di adesso... ti ricordavo diverso, con molti meno dubbi

 

Si, Dream scusami se vai a pagina 1072 ho scritto un post dove spiegavo di alcuni miei cambiamenti

 

ho letto... come ha poi detto ador, anch'io ti auguro un buon percorso

 

...prego?

 

Lasciaglielo credere...

 

Come detto nelle pagine dietro... io su questo punto non sono d'accordo. Non ho notato particolari cambiamenti nel mio modo di pormi. Quel che è cambiato è molto, molto più profondo.

Piuttosto.... se proprio devo vedere un cambiamento in queste cose, secondo me tu hai sbagliato avverbio: non "come", ma "perché".

Mi spiego.
Non è assolutamente vero che un ateo si comporta nei confronti del prossimo in modo diverso da un credente, né il contrario (per esempio, qua ci sono atei MOLTO PIU' RISPETTOSI di alcuni credenti).
Semmai può cambiare (ma non è detto) la ragione per cui il credente lo fa.
Ovvero: non più solo per ragioni di coscienza civile, ma ANCHE per il proprio approccio a Dio e alla sua parola.

 

Ma infine allora che cosa direste veramente differenzia un religioso da un non religioso?

 

Per quel che riguarda la discussione sul frammento 7Q5 e sulla sua attribuzione al Vangelo di Marco: chiedo lumi a Thashead e Rein su una cosa.

Fermo restando che sulla datazione ormai, per davvero, ci sono sempre meno dubbi sul fatto che sia antecedente al 70 dC, qualche tempo fa lessi di uno studio di "ricostruzione digitale" del frammento, fatto per cercare almeno di avere una ricostruzione di quel pezzetto.
OVVIAMENTE, non se ne venne a capo (sembra un cliche! )

E ne era emersa una possibile incongruenza (non una incongruenza certa, questo lo ricordo bene: si parlava di "possibile incongruenza") con il passo di Marco riportato da Thrash... una parola, una lettera, qualcosa del genere, sulla cui ricostruzione non si poteva essere certi al di là di ogni dubbio.

Io non conosco il greco, quindi non mi ricordo assolutamente quale fosse il punto... ma mi pare che si trattasse di una cosa del genere.

A quel che sapevo, le argomentazioni di chi parte da qui per sostenere che quel frammento NON è parte del vangelo di marco, facevano il classico ragionamento da avvocato da "è così solo se vi sono elementi al di là di ogni ragionevole dubbio".
(come dire che se io scrivo "pa*azzo"... nessuno può giurare che io volessi scrivere "palazzo": potrei aver voluto scrivere "parazzo", "pamazzo", "papazzo", "pazazzo", "paeazzo")


se qualcuno ne sa qualcosa... mi dica se ci sono "aggiornamenti".

 

I primi, quando incontrano un vampiro, lo costringono a fare un test su Forza di Volontà per non fuggire urlando

 

asd

La differenza che ho notato su di me è che prima uscivo di meno