Angra

Peccato per Lione

 

Peccato per il songwriting...

(salvo il ritornello e poco altro)

 

Io non ho niente da obiettare invece

Lione in formissima sia negli screaming che nella parte sussurrata post assolo, riff principale un pò anonimo ma funzionale all'atmosfera un pò oscura "da tempesta" appunto, bel ritornello, discreto assolo

Nel complesso buonissimo pezzo di apertura disco

 

Il declino è iniziato con Aqua ed ormai giunto alla sua forma finale. Questi non sono gli Angra. Non metto in dubbio le qualità degli strumentisti né dei singoli passaggi. Semplicemente non hanno (quasi) più niente del sound che li ha contraddistinti nella prima e nella seconda era. Ogni tanto salta fuori qualche remiscenza, ma niente che possa farmi gridare al miracolo. Se questo singolo passasse in radio, e non sapessi come stanno le cose, penserei ad un qualsiasi progetto con Lione alla voce.

 

Non sono d'accordo

O meglio, ovviamente concordo sul "declino", ma nel senso che sono passati ad essere una band di livello stratosferico (fino al 2004) ad essere una comunque buona-ottima band. Cioè, i capolavori non li faranno più, ma sono comunque invecchiati in maniera dignitosa secondo me, mantenendo il proprio sound con degli ovvi aggiornamenti e facendo sempre belle canzoni, anche se le perle assolute sono ormai rare

 

E' proprio questo il punto secondo me, hanno proprio perso il sound che li contraddistingueva. Questa canzone stonerebbe su uno qualsiasi dei primi 5-6 dischi della band.

 

Secondo me no. Questo pezzo aprirà il prossimo disco, e non vedo enormi differenze con pezzi di apertura come Nova Era o Spread your Fire

 

La canzone scorre bene, non sembra neanche un pezzo di 6 minuti, non è lontana da quello fatto negli ultimi anni come stile, insomma è un singolo classico degli ultimi Angra.
Aspetteremo novembre per la prova sulla lunga distanza ma non mi aspetto certo dei miracoli.

Secondo me manca Kiko,ecco cosa.

Tornando ad Edu proverò a concedere qualche ascolto a Vera Cruz, magari mi sorprende.

 

Eh, il tocco di Kiko mancherà sempre... maledetto Mustaine

Comunque l'album uscirà il 3 novembre e conterrà 58 minuti di musica. Questa la tracklist:

1. Cyclus Doloris 00:47
2. Ride into the Storm 06:12
3. Dead Man on Display 06:06
4. Tide of Changes - Part I 01:15
5. Tide of Changes - Part II 05:37
6. Vida Seca 05:11
7. Gods of the World 04:43
8. Cycles of Pain 05:13
9. Faithless Sanctuary 06:39
10. Here in the Now 05:54
11. Generation Warriors 05:08
12. Tears of Blood 05:35

 

Se devo trovare una parente direi più Winds of Destination però a differenza di quest'ultima qui non c'è l'assolo alla ZITO, non c'è lo stacchetto brasileiro... insomma mancano un po' di cose

Se speri di essere sorpreso da un sound nuovo allora no se, come dicevo qualche post addietro, si cerca qualcosa stile Angra del periodo Falaschi allora vai tranquillo che è un disco molto godibile (così come lo era Fragile Equality degli Almah).

 

L'idea era esattamente quella, adoro Rebirth e Temple of Shadows!

 

Pur non essendo più tra i miei ascolti abituali, per me temple è all'altezza dei dischi dell'era matos. Ispiratissimo.

 

Io sono follemente innamorato di Temple of Shadows.

Semplicemente, il mio disco Power metal preferito di sempre.

Nuovo singolo meh.

 

Credo anche io che ormai hanno perso i loro punti distintivi, ovvero quelli che li rendevano unici, ma li hanno persi dal 2010 almeno (per me l'ultimo loro masterpiece è Aqua, tanto odiato ma con un songwriting eccellente).
Però, nel calderone del power moderno, secondo me svettano ancora pur dopo anni di inattività, questo singolo per me infatti è ottimo, suonato alla grande e con una prova spaventosa di Lione (e ricordo che a me lui non piace nella band).
Se fanno un disco su questo livello stile ultimi due album, per me va più che bene.
Se si vuole un sound più classico stile Rebirth e simili, bisogno ascoltare Edu ma, francamente, ormai mi sembra uno che si trascina vocalmente da almeno 13 anni.

 

La novità di oggi è che ascoltando il brano in auto e non in cuffia, mi piace di più. La parte "fastidiosa" alla fine è quella centrale un po' incasinata coi chitarre in bassi... vabbuò, aspettiamo il disco intero.


(Comunque il quid in più che avevano Matos e Falaschi era che smorzavano il "chitarrismo" di Kiko e Rafael... Lione invece semmai asseconda questa tendenza).