Amorphis

Io i primi li ho proprio in mc, presi a praga piú o meno ai tempi dell'uscita. Recuperati in cd successivamente

 

Mi fa piacere, gli Amorphis sono una garanzia.

Io li avevo visti già un paio di volte, e sommando che sono uscito dal lavoro alle 20 ho dovuto rinunciare... .

 

Sono contento, anche se personalmente credo che tagliare fuori completamente Elegy dalla setlist sia un'eresia.
L'album nuovo non ho ancora capito quanto mi piace, sicuramente meno del precedente, ma ci sta.

 

si mi sono dimenticato di dire che era piuttosto pieno il live club, non credo esaurito, ma non penso che ci siano andati tanto lontani. Questa è davvero una buona cosa con l'aria che tira...per la set-list direi che è stata sbilanciata in favore dell'ultimo album, anch'io avrei preferito più varietà, ma era anche la prima che li vedevo pur seguendoli dagli esordi, così l'esaltazione ha prevalso...di 'Elegy' hanno suonato (come ultimo brano) 'House of Sleep' che è stata probabilmente quella con una reazione più forte del pubblico, cantata a squarcia gola...

 

House of Sleep credo sia su Eclipse.

 

confermo

 

P.s.: me li sono persi ancora...una data al nordest mai eh..poi di martedì. Vabbè andrò in Finlandia, in aereo ci metto meno che andare a Milano

 

si, scusate per l'erroraccio, sono ancora provato dal concerto, nel senso che ormai durano come dei mini festival, solo che poi il giorno dopo devi svegliarti presto, comunque ne vale la pena.

 

Chiedo venia.

Sto scoprendo questa band in questi giorni di clausura.

Tanto per riportare in auge il topic, potreste darmi qualche indicazione su come orientarmi nella loro corposa discografia?

Sto ascoltando soprattutto il demo e i primi dischi, quelli più tradizionalmente death.

 

Io adoro tales ed elegy, prima di questi li trovo troppo acerbi, successivamente troppo patinati, a tratti persino plasticosi. Nei 90, in quel periodo, mi piacevano un botto, originalissimi per sonorità e tematiche.

Inviato dal mio SM-J530F utilizzando Tapatalk

 

Servirebbe un post di un chilometro... però riassumendo:

- come avrai notato hanno un inizio di carriera abbastanza classico, un death finlandese nemmeno troppo ricercato, ma poi con Tales partoriscono un'incredibile miscela di death, folk finlandese (nel senso delle ripetizioni cicliche), e tanta, tanta atmosfera. Io lo considero il loro disco top assoluto, ma nell'economia complessiva della loro carriera direi che si colloca come un'eccezione. Se ti piace quello non perdereti l'EP successivo, e Elegy, che comunque già si allontana da Tales, a favore della melodia.

- Tuonela è il disco della svolta, niente growl, poco metal, tanta malinconia e suoni più soft, molto '90. i due successivi si collocano nella scia, ma con più tendenze al rock-psichedelico (Pink Floyd su tutti), io personalmente apprezzo questo trio di album, ma solo se sono in fase no-metal;

- Eclipse segna l'arrivo dell'attuale cantante, della completa maturità, e stabilità, perché da lì in poi tutti i dischi risultano abbastanza omogenei, come sottolineato da @Aslan anche meno genuini, se volgiamo patinati, ma indiscutibilmente di grande qualità. Su tutti Silent Waters e Skyforger, ma anche Under The Red Cloud è notevole.

potresti andare in ordine, valutando il primo album di ogni fase, se non ti piace quello, salta pure tutti gli altri.

 

Di solito procedo con ordine cronologico. Grazie ad entrambi per la disamina, Mi avete incuriosito parecchio.
Ammetto di averli ignorati in passato proprio perché li identificavo in toto con la loro vena più "patinata", ma ascoltando un paio di brani da Skyforger mi sono dovuto ricredere.
Dato che il tempo per ascoltare musica in queste settimane non mancherà, mi farò risentire...

 

Non ascoltavo The Beginning Of Times dai tempi della sua uscita. Quel disco sancì la temporanea interruzione del mio idillio coi finlandesi, tanto era il distacco fra qu disco e i suoi predecessori. Per qualche strano motivo, nel fare ordine fra i CD, ho deciso di dargli una chance prima di relegarlo nella scatola dei titoli da vendere o scambiare. Come spesso accade, l'ascolto scatena una serie di riflessioni.

All'epoca bollai il disco come sempliciotto, se non addirittura commerciale, e comunque poco ispirato. Non si può dire che non abbia i suoi momenti: ce li ha, ma molto diluiti. E questo può anche essere ciò che tiene in piedi il disco. Ogni pezzo ha almeno un passaggio o una soluzione inattesa di grande classe o efficacia, il break di song of the sage, il controcoro di soothsayer, gli arabeschi di mermaid... mano a mano che la tracklist scorre, l'appeal viene meno e i brani si adagiano su uno standard che è comunque alto. Alla fine non riesco a parlarne male e ammetto di averlo giudicato con troppa fretta quando uscì. Un disco onesto e godibile, con qualche buon brano (la opener, crack in stone e una interessantissima title track) ma senza picchi emotivi. Da sette insomma.
Per colpa di questo giudizio affrettato, mi sono perso tutti i dischi successivi con l'esclusione di Queen Of Time.

 

Nuovo singolo:

 

Non è nuovo in realtà, è una delle due bonus track di Queen of Time.

Ma è solo una mia impressione oppure rispetto alla versione su disco le chitarre sono più in secondo piano in favore delle tastiere?