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2024: Il meglio ed il peggio di questa annata musicale

Discussione in 'Sondaggi' iniziata da Vittorio, 1 Dicembre 2024.

  1. Hypno

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    Pink Beatles in a Purple Zeppelin

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    4 Dicembre 2024

    Il problema di molte band moderne, soprattutto nel contesto del “metal” più recente come quello dei Falling In Reverse (ma anche di altre pseudo-contaminazioni, come l’amata Poppy o nel progressive di stampo djent), non risiede tanto nella preparazione tecnica o nei virtuosismi strumentali. Questi aspetti sono indiscutibilmente curati, con suoni raffinati e complessi che riflettono l'evoluzione del genere. Ciò che manca profondamente, a mio avviso, è l’anima. Queste band sembrano concentrarsi troppo sull’aspetto visivo e sull’eclettismo sonoro, sacrificando l’emozione genuina che dovrebbe permeare la musica.

    Per carità, alcune trovate sono anche divertenti, ma non basta. La costante ricerca dell’originalità e della fusione di stili diversi in un’unica traccia, nella speranza di sorprendere, troppo spesso si traduce in un collage sonoro che, anziché arricchire l’opera, la rende dispersiva e frammentata. Il risultato è un insieme di note che, pur impressionando, fatica a comunicare un messaggio chiaro e autentico.

    Si punta molto sulla spettacolarizzazione, con video cinematografici e performance visivamente stupefacenti, creando un effetto "wow" che, se da un lato coinvolge il pubblico (soprattutto i più giovani e impressionabili), dall’altro genera una distanza emotiva. L'immagine e la produzione (spesso di plastica) diventano gli elementi centrali e la musica finisce per essere percepita più come un prodotto da consumare che come un’esperienza da vivere.

    La ricerca della visibilità e del successo virale sembra purtroppo prevalere di ‘sti tempi (ahimè, non solo nell’arte). Forse è sempre stato così ma non ne sarei molto sicuro.
     
    #61
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  2. SapoMalo

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    4 Dicembre 2024

    Certamente l'aspetto visivo è fondamentale per i FIR, tant'è che l'LP che prima doveva essere un EP, è uscito preceduto per anni solo da video (la title track è addirittura su Youtube dal 2019).

    Ma ti posso assicurare che a me (ad esempio) dell'aspetto visivo non me ne potrebbe fregare di meno e sono tutto tranne che giovane e impressionabile :innocent:

    Pur facendomi abbastanza schifo i precedenti FIR, questo imho ha dei pezzoni in cui la fusione hip/hop, metalcore, metal è imho impressionante e tutt'altro che slegata... In Watch The World Burn la transizione da un genere all'altro è sorprendentemente naturale e quasi inavvertibile.

    Anzi, mi sembra che nei confronti di questo ultimo disco, la loro immagine faccia da freno per il pubblico meno giovane e magari più tradizionalista.

    Poi ovviamente de gustibus... :ok:
     
    #62
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  3. Idol

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    4 Dicembre 2024

    Sono completamente d'accordo a metà (cit.).
    La commistione dei generi quando è fatta bene è straordinaria, chi ha vissuto i novanta lo sa benissimo (r @SapoMalo da vecchio lo sa:lookaround:), ed è originale.
    Quello che a me non piace è questo uso di pop o hip hop che proprio non mi piace, ma questi sono gusti personali, ma soprattutto il fatto di avere album con all'interno pezzi durissimi, hardcore o metalcore, e pezzi completamente pop, quasi fossero gruppi diversi.
    Ecco, non capisco che pubblico possano avere, ma forse sono troppo tradizionalista.
     
    #63
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  4. Hypno

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    Pink Beatles in a Purple Zeppelin

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    4 Dicembre 2024

    Non è tanto la fusione tra generi o le contaminazioni in sé che mi lasciano perplesso e nemmeno mi spaventa il progresso, quanto piuttosto l'esagerazione eccessiva che vi si accompagna. Quando queste mescolanze sfociano in un maelstrom (@Maelstrom) fine a se stesso diventa difficile apprezzarle. Inoltre, ho sempre avuto una certa riluttanza nei confronti del metalcore, che non aiuta certo a modificare il mio giudizio. Il djent e le sue derivazioni, che ho vissuto in prima linea, oggi mi provocano quasi un senso di fastidio, come una reazione allergica (salvo qualche rara eccezione). Per quanto riguarda il metal moderno in generale, trovo che sia difficile individuare qualcosa di davvero rilevante o innovativo al giorno d’oggi. L'innovazione, purtroppo, sembra essere un concetto distante, e non basta assemblare a caso degli elementi come fossero pezzi di un Lego per poter parlare di originalità.

    Ho iniziato il mio percorso musicale verso la seconda metà degli anni '90, un periodo in cui la sperimentazione era ancora al centro di molte produzioni e c'era una sensazione di esplorazione continua, sia nelle sonorità che nelle strutture compositive. In quegli anni c'era un'energia fresca, una voglia di spingersi oltre i limiti e di sfidare le convenzioni. Molte band si cimentavano in progetti audaci, cercando di fondere influenze diverse senza mai sacrificare l'integrità artistica. Oggi, invece, sembra che la ricerca si sia fermata in qualche modo, sostituita da un esercizio di stile che non va oltre l'accumulo di elementi già visti e sentiti, senza che ci sia un vero spirito di innovazione (anche qui, fatta eccezione per casi isolati). Inoltre il modo in cui oggi si fruisce la musica, sempre più mediato dai social e da un approccio veloce e superficiale, non aiuta certo a favorire la sperimentazione. A me tra l’altro il pop non dispiace, quello con la P (meglio se ‘80/’90), e pure qualcosa di hip pop, ascolto elettronica e derivazioni, trance, synthwave, jazz di stampo classico o moderno e naturalmente anche classica…in definitiva, sono tutt'altro che un conservatore, né tanto meno un metallaro tradizionalista.
     
    #64
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  5. The Dweller

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    4 Dicembre 2024

    Sì, attenzione a prendere per oro colato quel sito... Si tratta indubbiamente di un ottimo portale, che permette di scoprire musica nuova in maniera pressoché illimitata, ma ha anche le sue criticità.
    In particolare, se parliamo di voti e classifiche, vengono premiati:
    - certi generi e "approcci" più di altri (mentalità "snob");
    - gli artisti che hanno maggiore riscontro nei paesi da cui provengono la maggior parte degli utenti.
     
    #65
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  6. otrebla86

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    4 Dicembre 2024

    Concordo.
    Caso eclatante: Slint - Spiderland, prodotto underground del 1991 che se non lo conosci e lo valuti almeno 5 stelle, non sei nessuno
    Per me è un buon album, non da 5 stelle ma godibile


    Riguardo la tendenza delle nuove band di cui parla @Hypno , faccio presente che questa tendenza non è degli ultimi anni ma c'è da almeno 20 anni, o perlomeno da quando una miriade di band metalcore hanno preso piede
     
    #66
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  7. Flea

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    4 Dicembre 2024

    Per me l'autorevolezza di Rate Your Music è pari a quella di Fra Cazzo da Velletri, per cui quando capita che mi piace un disco che lì è valutato a schifo (torno a citare i Falling), io la considero una medaglia :hihi:

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    #67
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  8. Mordred87

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    4 Dicembre 2024

    un pubblico a cui piace la musica a 360 gradi senza paletti. Non mi sembra una cosa strana ascoltare pop, hip-hop e metal onestamente... ( i linkin park ci hanno costruito una carriera su questi tre generi mescolati assieme d'altronde XD). Per me sarebbe più strano fossilizzarsi su una cosa sola. Io onestamente non ce la farei. Per me va bene Steven Wilson un giorno, lana del rey un altro, kendrick lamar un altro ancora e poi i lorna shore e i behemoth. Non ci vedo nulla di strano. Anche perché ogni genere musicale si deve sposare perfettamente con il mio stato emotivo, il mio mood interiore. Ascoltare solo black metal o metal estremo o quello che sia per me sarebbe impossibile, ma direi più che altro assolutamente riduttivo per come la vedo io
     
    #68
    Ultima modifica: 4 Dicembre 2024
  9. Mordred87

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    4 Dicembre 2024

    però quest'anno ci hanno preso alla grande col disco dell'anno (come sempre:già::prrr::prrr::rotfl:)
     
    #69
  10. Flea

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    4 Dicembre 2024

    L'anno scorso ci stava JPEGMafia :lookaround:
    Tra un sleep token e l'altro è andato perso, ma lo potrai recuperare di spalla ai Linkin Park l'estate prossima :hihi:
     
    #70
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  11. Sent

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    4 Dicembre 2024

    Allora ecco i miei album preferiti di questo 2024. L'ordine è puramente cronologico in base a quando sono usciti/quando li ho ascoltati.

    Hauntologist - Hollow : dalla Polonia questo nuovo progetto black metal composto da membri ben noti all'interno della scena mi ha stregato fin da subito. Un black metal che non evoca foreste, ghiaccio e tenebre ma, come dalla copertina, scenari grigi di desolazione urbana. Un malinconico e desolato viaggio in bilico tra furia (poca) e tanta melodia. Un black metal veramente di classe pura.

    Ponte del diavolo - Fire Blades From The Tomb: fulminante esordio per questa interessantissima band made in Italy. Un incrocio tra Doom e black molto personale e affascinante. Il tutto dominato dall'eccezionale voce di erba del diavolo, cantante dotata di una personalità debordante che dona ai brani quel tocco in più in grado di renderli unici.

    Chelsea Wolfe - She reaches out to She reaches out to She : Lei cantautrice che non ha bisogno di presentazioni, spesso ha flirtato col metal nella sua carriera, sia in alcuni album (abyss su tutti) sia con collaborazioni esterne. Questa volta però decide di tornare su lidi più pacati, mettendo le chitarre in posizione più defilata e buttandosi su un trip hop debitore dei massive Attack. Il risultato è un album eccezionale in cui la sua inconfondibile voce si trova a meraviglia tra atmosfere dark e malinconiche. Il disco che ho ascoltato di più in questo 2024 per un'artista con la A maiuscola, elegante, imprevedibile ed ecclettica

    High on Fire - Cometh the storm: Premio schiacciasassi dell'anno questo tellurico capolavoro di Stoner/heavy. Un macigno di riff micidiali che vengono sciorinati canzone dopo canzone senza pietà per le nostre orecchie. Gruppo di riferimento per il genere.

    DVNE - Voidkind; per la quota post/metal ecco i Dvne che riescono nell'impresa di dare seguito in maniera assolutamente convincente al precedente splendido album che li aveva portati alla ribalta. Echi di Isis e cult of luna ma rielaborati con personalità e gusto.

    Hamferd - Men guds hond en sterk: Questa invece è la quota death/Doom. Questo gruppo proveniente dalle remote isole faroer ha saputo ritagliarsi uno spazio di rilievo nella scena grazie al suo death/Doom personale, cantato in lingua madre e capace di essere tanto profondo e lacerante quanto irresistibilmente ammaliante. Un concept che ruota attorno al naufragio di un'imbarcazione nelle suddette isole molti nel 1916, rievoca perfettamente l'atmosfera angosciante e tragica che permea attorno a questa vicenda. Il tutto dominato dalla straordinaria interpretazione di Jón Aldara (voce anche degli Iotunn) capace di passare da un cavernoso growl a clean vocals impressionanti ed emozionanti.

    Alcest - Les chants de l'auror: Non servono presentazioni. Ennesimo disco splendido per Neige e soci, che col loro inconfondibile sound ci cullano attraverso atmosfere sognanti e malinconiche come pochi altri sanno fare in questo pianeta.

    Blood incantation - Absolute elsewhere: loro non li conoscevo nonostante avessero scosso la scena col loro precedente lavoro. Attirato dall'hype che gli girava intorno ho dato una chance a questo disco e ne sono rimasto folgorato. Un mix tra death metal old school, progressive rock d'annata ed elettronica altrettanto d'annata. Il tutto reso coerente e credibile grazie a una classe e a un'ispirazione che ha pochi rivali sulla scena. La suite "The Stargate" è un capolavoro monumentale, e la successiva, pur con qualche difettuccio, risulta comunque impressionante.

    Ulcerate-Cutting the throath of God: ecco, loro alla fine non mancano mai. Questi mostri riescono sempre a pubblicare dischi assurdi, col loro sound inconfondibile, dissonante, soffocante e incredibilmente tecnico. Ennesima apocalisse sonora in forma d'arte da degustare come un buon vino. Loro per me stanno al death metal come i deathspell omega stanno al black. Avanti anni luce.

    Oranssi pazuzu-Muuntautuja: Premio disco folle dell'anno per questi finlandesi dediti a un misto assolutamente unico tra black/noise/elettronica/prog e chi più ne ha più ne metta. Non sono un ascolto semplice ma in questo disco mi hanno conquistato.

    IOTUNN-Kinship: Prima ho nominato Jon Aldara, che è stato quindi in grado di essere protagonista con la sua straordinaria versatilità vocale a due dei dischi che mi sono piaciuti di più in quest'annata. Kinship in particolare lo metterei sul mio podio personale. Un disco che all'inizio ho fatto un po' di fatica a mandare giù ma che con gli ascolti si rivela in tutta la sua straordinaria bellezza. Un prog/death melodico ed emozionale, un'opener di 14 minuti di un'intensità mostruosa, brani capaci di essere cathcy ma elaborati, con un riffing ispiratissimo e melodie indovinate. Un album a dir poco meraviglioso.


    Passiamo ai dischi che ho apprezzato ma senza esserne conquistato completamente:

    Leprous-Melodies of atonement
    Kanonenfieber - Die Unkatastrophe
    Panzarfaust - The suns of perdition IV
    Zeal&Ardor - Greif

    Menzione speciale:

    The cure - Songs for a lost world: non sono metal ma per quanto mi riguarda è uno dei dischi che ho ascoltato e adorato di più in questo 2024. Straordinario ritorno per questa band che dà quarant'anni tocca le corde più fragili dell'anima umana.

    Delusioni:

    Swallow the sun, My dying bride, Akhlys, Gaerea.
     
    #71
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  12. skeletor

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    5 Dicembre 2024

    Genedalmente rateyourmusic è affidabile nei grandi nomi. I voti dei loro album, in genere, rappresentano come sono stati consacrati alla storia.
     
    #72
  13. Quintus Horatius

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    5 Dicembre 2024

    In ambito strettamente metal (che poi, per me, vuol dire black e poco altro), annata non mirabile.
    Il disco Muuntautuja degli Oranssi Pazuzu, con la sua commistione di black, psichedelia, trip-hop etc., senz'altro ha lasciato il segno.
    Per il resto, giusto qualche uscita graziosa, tra cui, così su due piedi, mi vengono in mente Age of unreason dei ColdCell e l'omonimo EP dei Nel Buio, soprattutto per il tentativo di ibridare black e darkwave,
    In territori non black, mi è piaciuto abbastanza Cutting the Throat of God degli Ulcerate.
     
    #73
  14. yessong

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    5 Dicembre 2024

    Attenzione, la commistione di generi e sottogeneri fatta solo per esaltarne gli aspetti tecnici, rischia di creare una macedonia indigesta.
    Le contaminazioni nei generi classici del rock che conosciamo ci sono sempre state, dagli anni settanta ad oggi, solo che allora producevano mostri sacri, adesso band che dopo 1-2 album te li scordi, perchè t'hanno scocciato.
    La storia del rock è fatta di campioni straordinari, musicisti, maestri che facendo commistione tra generi musicali, hanno dato origine ad un soud sublime che aveva un'anima, fatta di armonie ritmiche e melodie che andavano oltre all'aspetto tecnico.
    King Crimson, Yes, Emerso Lake & Palmer, utilizzavano contaminazioni jazz, classiche, folk, psichedeliche, hard rock ecc, non limitandosi all'aspetto tecnico e virtuoso, oggi purtroppo succede l'esatto opposto, ottimi musicisti suonano egregiamente creando una miriade di sottogeneri, che troppo spesso è un sunto di tecnica e virtuosismo fine a se stesso.
     
    #74
  15. Idol

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    5 Dicembre 2024

    Stavo parlando di alternative metal.
    I nuovi gruppi di oggi del genere anche li non fanno niente di nuovo e migliore di quanto fatto nei novanta.
    Se una Poppy di oggi è ritenuta un fenomeno perché passa da un brano metalcore ad uno pop ed è ritenuta originale io mi arrendo, perché di originale per me non ha proprio niente.
    Ma va bene così, ad ogni generazione la sua musica.
    Sono un boomer e mi va benissimo.
     
    #75
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