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2024: Il meglio ed il peggio di questa annata musicale

Discussione in 'Sondaggi' iniziata da Vittorio, 1 Dicembre 2024.

  1. LucaGiulio

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    3 Dicembre 2024

    Madonna, che porcheria.

    Riff metal rubati a caso dai classici ed una voce rap insulsa.

    I testi poi...
     
    #31
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  2. Vittorio

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    3 Dicembre 2024

    Strano, ha preso votoni in ogniddove

    82/100 su Truemetal
    8/10 su Metalitalia
    78/100 su Metallized
    8/10 su Metal.it
    8/10 su Blabbermouth

    (giusto per dire che non era una mia opinione buttata lì e per il piacere del confronto, eh)
     
    #32
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  3. Progceval

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    3 Dicembre 2024

    per carità, assolutamente. ma non era questo il discorso. anzi, il pop mi piace pure. anche se oltre quello anni '80 non riesco ad andare, francamente.
    quello che non riesco ad apprezzare del disco di Poppy è semplicemente il lato strumentale, non nel suo approccio ma nell'esecuzione. limite mio, probabilmente.
     
    #33
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  4. Vittorio

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    3 Dicembre 2024

    Devo trovare il tempo di dare un ascolto a questa Poppy.
     
    #34
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  5. Hypno

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    Pink Beatles in a Purple Zeppelin

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    3 Dicembre 2024

    Ah giusto dimenticavo il nuovo The Cure, che merita sicuramente attenzione così come la scoperta Blood Incantation e in parte l'ultimo Leprous anche se l'entusiasmo che inizialmente avevo provato è svanito abbastanza rapidamente...
     
    #35
  6. Vic Rattlehead

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    3 Dicembre 2024

    Disclaimer:
    Sono consapevole di non aver ascoltato tutto quel che é uscito e che si tratta di una classifica puramente basata sui miei gusti.

    Come tutti gli anni ci sono un sacco di sorprese e delusioni ma andiamo per gradi.
    L'anno è partito bene ma per comporre la Top 3 ho dovuto aspettare praticamente novembre, un gradino del podio era già occupato dai Nile con The Underworld Awaits Us All ma è con l'arrivo di DGM e Opeth che si è completato!
    The Last Will and Testament è un album meraviglioso, pieno di sfaccettature e composto alla grande, probabilmente per arrivare in cima avrebbe necessitato di qualche pezzo più in stile Deliverance ma non era lecito aspettarselo.
    I DGM con Endless per me quest'anno si prendono la vittoria, album ispirato, più progressive rock e meno power metal e questo ha giovato tantissimo alle mie orecchie.
    Direi che potremmo passare agli altri album Top dell'anno, come non citare i Blood Incantation con Absolute Elsewhere, che se avessero lavorato ancora un pochino sull'amalgama tra le varie parti del disco staremmo parlando di disco del decennio.
    Sorpresa dell'anno, ringrazio ancora @Vittorio per la segnalazione, sono i Silenzio Profondo con Terra Madre, date una chance a questo heavy fresco, potente e cantato in italiano! Non vedo l'ora che esca il nuovo disco!
    La vecchia guardia su difende alla grande, i vecchietti Judas Priest con Invincible Shield danno un buon seguito a quello che fu si un album da top3, sperando che non sia l'ultimo; i Saxon con Hell, Fire and Damnation sono allo stesso livello e a me che non fanno impazzire metterli così in alto è sintomo di un ottimo platter.
    E a proposito di vecchietti sono da citare i Deep Purple che con =1 non mollano niente, album sulla scia degli ultimi due lavori, a mio avviso non patisce l'assenza di Morse.
    Ultima segnalazione tra i top è per i greci Triumpher che con Spirit Invictus mi hanno dato una bella sferzata epica per questa fine di 2024, sempre forte l'ispirazione Manowar soprattutto nelle vocals e qualche influenza estrema nel riffing, album che vi fa venire voglia di armarvi e andare in battaglia.

    A questo punto io segnalerei quegli album che non sono state delle delusioni ma che non hanno convinto appieno restando nella zona sufficienza o poco più.
    A malincuore devo citare il mio amato Blaze Bayley con Circle of Stone, diciamo che non mi aspettavo un capolavoro ma tende ad essere un pó ripetitivo, 6,5 ma non di più, War Within Me era di un altro livello.
    Stesso discorso è applicabile ai Satan con Songs in Crimson, l'album è composto sulla scia di Earth Infernal ma alle mie orecchie risulta meno fresco e vivace del suo predecessore, peccato.
    I Riot V con Mean Streets erano partiti alla grande ma poi l'attenzione è venuta un pó scemando, complice anche la scarsa variazione di strutture delle canzoni o forse anche perché ho scoperto altro dei Riot, rimane comunque ampiamente sopra la sufficienza.
    Altro album che mi ha lasciato con un pó di amaro in bocca in questo caso è il live di Ayreon 01011011 Live Beneath the Waves, gli altri live precedenti mi erano piaciuti non poco invece qui, nonostante l'ottima resa strumentale, secondo me non sono stati scelti i performer adatti per le canzoni proposte, in particolare sono rimasto deluso da Daniel Gildenlow.

    Direi che è ora il caso di citare le delusioni dell'anno e non posso che non partire dai miei amati Rhapsody of Fire e con Challenge The Wind: album ottimamente prodotto e formalmente ineccepibile ma manca di ritornelli vincenti e per un album power è il male assoluto.
    Proseguendo con il power altra delusione sono i Sonata Arctica con Clear Cold Beyond, non che ci riponessi chissà che speranza eh però i singoli lasciavano ben sperare e invece ci teniamo il solito album fiacco.
    Per ultimo tengo i Warlord con Free Spirit Soar, orfani di Bill Tsamis hanno rielaborato quello che il mastermind aveva lasciato, purtroppo la differenza tra le varie sezioni è veramente tanta e il risultato finale non è proprio ottimale.
    Sicuramente mi sarò scordato qualcosa, magari integrerò più avanti e scusate per la lunghezza.
     
    #36
    Ultima modifica: 3 Dicembre 2024
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  7. Vittorio

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    3 Dicembre 2024

    Ecco, questi sono i posti scritti bene.

    Maledizione non ho ancora approfondito i Nile! Per quanto riguarda i DGM, sono usciti con due lavori in meno di 12 mesi. Life (novembre 2023) mi ha lasciato parecchio indifferente e l'ho ascoltato veramente poco, mentre il recente Endless è sicuramente un grosso passo avanti (ma non entrerà tra i miei top, pur essendo un'ottima uscita).
     
    #37
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  8. Vic Rattlehead

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    3 Dicembre 2024

    Anche al sottoscritto, diciamo che Tragic Separation era addirittura superiore.
    Aspetto un tuo parere, a me sembra parecchio cacofonico e troppo un mischione di roba che fa a cazzotti l'un con l'altra.
     
    #38
    Ultima modifica: 3 Dicembre 2024
  9. LucaGiulio

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    3 Dicembre 2024

    No, ma infatti, l'ho ascoltato anche io proprio per i voti alti che ho letto in giro.

    Non ho preclusione per le commistioni, e nemmeno per il rap, ma per me questo è proprio un no.
     
    #39
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  10. LucaGiulio

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    3 Dicembre 2024

    Incredibile quanto mi sia cresciuto questo disco, anche per me da top 3 dell'anno.
     
    #40
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  11. The Dweller

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    3 Dicembre 2024

    Bel post ma Free Spirit Soar tra le delusioni :nono:
     
    #41
  12. Idol

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    3 Dicembre 2024

    Idem.
    Ho vissuto in prima persona la nascita dell'alternative metal e rock, ma questo per me è un album per le nuove generazioni lontano anni luce dal top del genere.
     
    #42
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  13. Progceval

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    3 Dicembre 2024

    Aristrocats - Duck

    Bryan Beller, Marco Minnemann, Guthrie Govan: devo aggiungere altro? Già basterebbe questo, i nomi dei membri degli Aristrocats, per far capire di cosa stiamo parlando, tre musicisti che hanno trasceso il virtuosismo e che nelle mani non hanno basso, bacchette e chitarra ma classe sconfinata.
    Questo Duck è molto probabilmente il loro miglior lavoro, un'ora di grandissima musica strumentale (Prog Rock/Fusion) da mettere in loop ma non in sottofondo, accende troppe aree del cervello contemporaneamente!

    Opeth - The Last Will and Testament

    Il paragone che mi viene spontaneo fare è con la nazionale statunitense di pallacanestro. Gli USA nelle ultime manifestazioni internazionali hanno perso più volte; fin quando a LeBron sono girate, quindi ha fatto un giro di telefonate e alle Olimpiadi si sono presentati con una formazione dell’altro mondo e un unico possibile risultato: vincere.
    Ecco, sostanzialmente gli Opeth hanno fatto lo stesso, hanno dimostrato, loro senza nemmeno l’intenzione, chi sono.
    The Last Will and Testament è un album meraviglioso, bellissimo, che godrà di un’eredità lunghissima e mi auguro per l’umanità infinita. Dominanti!

    Devin Townsend – PowerNerd

    Se al posto del nome Devin Townsend su quest’album ci fosse scritto altro, sono convinto che tutti parlerebbero di capolavoro. Ma no, tanto è Devin e da Devin ci si deve per forza aspettare chissà cosa.
    Sì, Devin è Devin e, anche quando si tratta di roba un attimino più accessibile, sa fare il suo come nessuno. PowerNerd è energia purissima, brividi su ogni superficie cutanea. Spesso quest’anno ho letto, in riferimento a più album, “non mi emoziona”. Be’, ascoltatevi PowerNerd e non ci vuole altro. Spaziale!

    North Sea Echoes - Really Good Terrible Things

    Di progetti Ray Alder e Jim Matheos ne hanno fatti più di uno. E ogni volta l’impressione è quella: questi sono due maestri, c’è poco da fare.
    Con Really Good Terrible Things la cosa risulta ancora più lampante: lavoro di rarissima eleganza, dimostrazione – se c’è n’è una – che la vera abilità appare come assenza della stessa. La musica di Really Good Terrible Things scorre spontanea e con quella palese necessità che solo la vera arte sa trasmettere. Commovente!

    Anciients - Beyond the Reach of the Sun

    La musica degli Anciients trasuda sconfinata cultura musicale. E questo non sempre è facilmente gestibile, soprattutto per l’ascoltatore malizioso che vuole sempre rompere le scatole con le influenze (ancora ricordo con fastidio i riferimenti di un conoscente ai Gentle Giant per gli Haken – ma ascolta e scialati!). In Beyond the Reach of the Sun ci sentirete tantissimo: su tutto la lezione di Mastodon e Opeth; ma, soprattutto, tanto degli Anciients stessi e tantissimo sentimento. Con un grazie a @mohicano per avermeli fatti conoscere.
    Prog Death Metal coi fiocchi e i contro-tali!

    Iotunn – Kinship


    Danimarca. E, quando lavori nell’enogastronomia, per te Danimarca vuol dire ristorazione dell’altro mondo, ricerca – con successo – di eccellenza. Ecco, con gli Iotunn il discorso è lo stesso. Kinship è un album eccellente, in ogni suo aspetto. Giusto per citarne uno, quello vocale di Jón Aldará: nel pulito e nel growl è esattamente come alcuni chef danesi, un riferimento assoluto nel panorama.
    Prog Death Metal da ascoltare a ripetizione. Non ne potrete fare a meno. Stratosferici!

    Night Verses – Every Sound Has a Color in the Valley of Night: Part 2


    Instrumental Prog Metal. Il vero e puro Instrumental Prog Metal (sì, anche se ci sono due canzoni – ossia due brani cantati).
    I Night Verses ci avevano abituato benissimo ma con Every Sound Has a Color in the Valley of Night hanno trovato la quadra del cerchio – forse come nessuno nel genere. Ora che quest’anno è uscita la seconda parte dell’album in questione, mi sento di parlarne nella sua interezza. È un album infinito, di quelli che ti fa venire voglia di studiare – o tornare a farlo – un minimo di musica, giusto per capirci qualcosa; un lavoro dagli ascolti davvero illimitati – e non occorre nemmeno dire “potenzialmente”. Ogni volta snocciola elementi straordinari e c’è solo da perdersi tra l’attenzione a uno strumento e l’altro. Questa è vera storia della musica. Maestoso!

    Menzioni speciali:

    Frost* - Life In The Wires: ecco, questo è il classico caso del troppo stroppia. Fosse durato meno (un bel po’ meno), sarebbe stato un grande lavoro. Non tanto proprio per la lunghezza ma perché più di un brano è, appunto, di troppo – non piacevole. Comunque da ascoltare. Grande espressione di Prog Rock.

    Linkin Park - From Zero: non è che mi abbiano mai fatto impazzire; prima di sentire Emily Amstrong. Sì, lei mi ha fatto uscire pazzo. Mi piace da matti, come canta e come interpreta. Album molto divertente – con un paio di istant-classic.

    Pure Reason Revolution – Coming Up To Consciousness: Gran bell’album di Prog Rock. C’è poco altro da dire. Anche questo da ascoltare.

    Marilyn Manson - One Assassination Under God – Chapter I: se ci sono due sconosciuti che vorrei abbracciare, per poi piangere sulla loro spalla, quelli sono Jonathan Howsmon Davis e Brian Hugh Warner. Marilyn Manson è un artista che apprezzo a non finire e la sua famosa trilogia (come appunto i lavori dei Korn) è per me davvero un pezzo di cuore. Con la sua musica ho passato e attraversato momenti assolutamente significativi. Spesso si parla di emozioni, ecco io con Marilyn Manson mi emoziono e pure troppo. Mi sto commovendo anche solo al pensiero. Ma non divago e dico che l’ultimo suo album è un gradito ritorno. Forse, la sua espressione più bella, tolta, di nuovo, quella trilogia.
    Dico anche qualcosa che probabilmente farà storcere il naso a qualcuno: Marilyn Manson è sottovalutato e non poco. È sottovalutata la sua musica, è sottovalutato l’impatto che ha avuto; è sottovalutato pure nel marketing.
    Brian è un artista vero. Sa scrivere come pochissimi e i suoi testi hanno precorso i tempi, c’è poco da fare. Rileggetevi oggi Mechanical Animals e poi guardate la data di pubblicazione. Da pelle d’oca!

    Da non perdere!
    La riedizione di Red dei King Crimson. L’ennesima magia del Wilson filologo musicale. La più bella versione di Red. E non occorre dire altro.
     
    #43
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  14. Vic Rattlehead

    Vic Rattlehead
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    3 Dicembre 2024

    Che ti devo dire, forse ho avuto aspettative troppo alte, le parti integrate con roba non di Bill si sentono fin troppo e non ho gradito.
     
    #44
  15. Sent

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    3 Dicembre 2024

    Kinship lo sto ascoltando da oltre un mese a più riprese. Ogni ascolto è sempre meglio di quello precedente...disco eccezionale, senz'altro sarà nella mia lista.
     
    #45
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