2022: Il meglio ed il peggio di questa annata musicale

Stiamo parlando due lingue diverse e trovo pure gratuito e poco appetibile che tu ti riferisca al mio messaggio dicendo "Che la musica sia "tutta solo musica""
ecco, mi ha servito l'esempio per il discorso che facevo prima quando dicevo che manco si può parlare

 

Ecco il mio listone (che quest'anno somiglia più ad un listino). E visto che LA MUSICA È TUTTA UGUALE e che io sono poco appetibile (gesù!), è rigorosamente diviso per generi.

BLACK​

Anno "nero" per il black, ma in tutt'altro senso. Davvero arduo trovare buone uscite, ma spulciando spulciando spulciando qualcosa ho trovato.

Sumerian Tombs - Sumerian Tombs
Il concept fa la sua, specialmente quando la musica riesce a trasmetterne bene gli aromi. Qui sembra davvero di discendere negli abissi di una tomba millenaria - o della minacciosa ziggurat raffigurata in copertina. Furioso ed etereo al contempo, in questi tempi di penuria ci ricorda cosa abbiamo amato nel black.

Tómarúm - Ash in Realms of Stone Icons
Curioso che tre album black su quattro siano americani; evidentemente gli statunitensi si sono rotti della retorica cascadiana con cui si erano inventati una tradizione inesistente e cercano nuove strade. In questo caso abbiamo un black al tempo stesso furioso, convulso, estatico e... tecnico, con tanto di basso bene in vista.
Un viaggio metafisico a mille all'ora, davvero inebriante, anche se alla lunga stanca. Sicuramente una delle cose più personali degli ultimi anni.

Stormruler - Sacred rites & black magick
Da tempo c'è tutta una corrente del black americano che punta senza vergogna al meloblack svedese anni '90, il che non è male, perché di quella scena siamo tutti un po' orfani. Questo è uno degli esempi più sfacciati: fantasy-metal estremo senza un briciolo di originalità, ma con parecchi riff memorabili. Peccato per la lunghezza davvero eccessiva.

Saidan - Onryō II - Her Spirit Eternal
Questi ragazzi invece guardano al Giappone - non musicalmente per fortuna. Il concept J-horror ha un suo perché, ma ciò che conta è il talento melodico ed atmosferico che ci proietta in un mondo di spettri dai lunghi capelli e yurei che possiedono i nostri congegni elettronici, passando per santuari shintoisti stregati al chiaro di luna e divagazioni sadomaso. Ottimo il sound e i riff.

DEATH​

Come ho scritto altrove, forse questo è stato l'anno del death, ma io ormai non seguo più di tanto la scena. Ecco comunque due uscite che ho trattenuto.

Faceless Burial - At the Foothills of Deliration
L'operazione dei FB è prendere l'ormai affinatissimo armamentario technical e tornare con una macchina del tempo ai tardi anni '80, con tanto di produzione analogica sporca, immaginandosi che effetto farebbe agli ascoltatori di allora. I funambolismi possono stancare, ma i nostri hanno abbastanza gusto da evitare gli eccessi di compiacimento, rimanendo dritti e crudi dall'inizio alla fine.

Phobophilic - Enveloping Absurdity
Questi ragazzi emergono dall'infinito calderone del death classico con rallentamenti doom occasionali. Non hanno davvero niente di originale, ma fanno particolarmente bene quel che fanno, con idee sorprendentemente buone, il feeling perfetto, padronanza strumentale senza esibizione, una voce cavernosa e oltretombale come si deve.
Inoltre dimostrano che il death ha ormai assorbito la lezione dei miei amati Demilich, il che è sempre un bene. L'album si lascia ascoltare dall'inizio alla fine senza un solo momento di stanca, il che non è poco per un genere monolitico come questo.

DOOM​

Shape of despair - Return to the Void
Un disco doom dovevo metterlo, anche se questo l'ho ascoltato pochino. Che ci volete fare: volevano essere pesanti e ci sono riusciti. Mi pare che avessero fatto un video con scene dai film di Bèla Tarr e la cosa rende perfettamente l'idea dello stile degli ultimi SOD, monolitico, immobile... Reflection in Slow Time è un titolo che dice tutto.
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HEAVY​

Sumerlands - Dreamkiller
Questo probabilmente è stato uno dei dischi che ho ascoltato di più quest'anno, il che è dir tanto, visto che di solito l'heavy (peraltro così sperticatamente ottantiano) non è fra i miei ascolti più frequenti. I nostri hanno preso l'anima tragica dell'esordio e l'hanno arricchita di una nuova padronanza tecnica e di una maggior vena creativo-melodica, con un buon numero di riff che si piantano ben bene nel cervello e faticano ad uscirne.

Spell - Tragic Magic
Ecco, a conferma della mia chiusura verso certi generi, qui abbiamo un heavy ultra-ottantiano dalle influenze goth e persino aromi synth-pop!! Ok, a tratti è un po' stucchevole, ma nel complesso i nostri rendono onore al proprio nome, perché ascoltandolo si ha davvero l'impressione di essere catturati da un incantesimo, in un'ipnosi dolce e velenosa. I testi onirici e visionari e certe idee veramente buone contribuiscono a proiettarci in un altro tempo e in un altro spazio, in una megalopoli bladerunneriana circondata da boschi stregati, immersa in un'eterna notte al neon.

 

Questa è la mia lista soggettiva e non un best-of redazionale, il che significa che è assolutamente parziale. Il black è un genere ricco di sfumature, alcune delle quali non le seguo più di tanto, ad esempio tutto il filone più trucido-war metal o le dissonanze, o il "religious" vetero-satanico ecc. Lo stesso dicasi per gli altri generi.
Inutile dire che anche l'impressione di ricchezza o di povertà di una scena è soggettiva e dipende dai miei ascolti. Ho visto passare tantissima roba death ben recensita e ben commentata che io ho lasciato scivolar via perché mi sembrava la solita solfa. Se fossi un fanatico di death magari mi sarebbe sembrata poca, non so.

 

e chi come me non conosce tutte le copertine?
come ti chiami su IG?

 

"Vittorio_il_bello"

 

Caccia due nomi, grazie.

 

Trovo uno strano che fa karate

 

Diversi dischi di valore anche quest'anno, e me ne sono segnati anche altri che mi ispirano e che approfondirò l'anno prossimo. Andiamo di top 10.

1)Dreamtale – Everlasting Flame (power metal - Finlandia)

Li si dava per spacciati dopo l’ennesimo cambio di formazione, 6 anni dal precedente lavoro. Questi tornano a sorpresa con il loro miglior album di sempre. Due voci, tanta energia, grandi melodie trionfali… non sentivo un album con questo stile e con questa qualità da parecchi anni.

2)Parish – Parish (heavy/doom metal - UK)

Band esordiente che mi ha colpito tantissimo. Sound vecchio di 50 anni (primi Black Sabbath), atmosfere pacate ma allo stesso tempo oscure, voce soffusa e spettrale, testi sinistri…

3)Seventh Wonder – The Testament (prog metal - Svezia)

Il ritorno dei numeri uno per connubio tecnica – melodia. Album più snello del solito, meno ambizioso ma sempre riuscito al 100% e pieno di grandi canzoni.

4)Amorphis – Halo (pagan metal - Finlandia)

Continuano con il loro sound consolidato negli ultimi anni fatto di alternanza growl-voce pulita, epicità, tocchi prog… band unica che continua a fare grande musica.

5)Girish and the Chronicles – Hail to the Heroes (glam metal - India)

Band che non conoscevo, fa un genere che seguo poco ma che in realtà fa per me. Belli sia i pezzi antemici che quelli più energici. Grande voce e grandi riff, ottimi musicisti un po’ tutti.

6)Evil Invaders – Shattering Reflections (heavy/speed metal - Belgio)

Metallo classico ma cattivo e pestato, al limite del thrash in certi momenti ma capace anche di ottimi mid-tempo oscuri e melodici. Mi sembrano un’ottima band, recupererò anche i precedenti dischi.

7)Toxik – Dis Morta (technical thrash metal - USA)

Dopo soli 33 anni! Mi sembra un coerente proseguimento del discorso interrotto nel 1989. Melodie schizzate, shredding… c'è follia e imprevedibilità ma anche bei pezzi diretti da headbanging.

8)Trick or Treat – Creepy Symphonies (power metal – Italia)

Gran bel ritorno per gli emiliani! Ritorna il sound happy che caratterizzò i primi due album della band, ma la maturità acquisita negli ultimi anni si sente tutta. Uno dei loro lavori più riusciti.

9)Blind Guardian – The God Machine (power metal – Germania)

Via le sinfonie, dentro pezzi di puro metal a là BG. Certo, il livello non è più eccelso da parecchio tempo, ma l’album scorre bene e poi al cuor non si comanda.

10)Riot City – Electric Elite (heavy/speed metal – Canada)

Gran bel disco sfacciatamente classicissimo e anni ’80. Grandi chitarre sia nei riff che negli assoli, a volte maideniane, a volte meno; una voce un po’ sopra le righe, ma è questo il bello.

 

molto in linea!