DarkThrone

È un dipinto degli anni '70 di David Hardy.

 

Sembra una vongola

 

Nocturno Culto loves Solar guitar

 

Qui abbiamo una convertita della prima ora, anzi devo dire che all’epoca fu davvero un’epifania senza pari, succede spesso così quando un genere non lo conosci e non ne sei avvezza. Guardavo al death come a un genere privo di struttura musicale e sprovvisto del contrappeso dei suoni armonici che mitigano in assoluto il metal. In soldoni, una rottura di cazzo infinita con le orecchie in sofferenza. Essendo io più classica per impostazione questa cosa mi accompagna anche adesso ma nel caso dei DarkThrone fu la svolta black a farmeli amare.

Mi ricordo che l’ascolto di A Blaze in the Northern Sky fu traumatico per uno strano motivo, puramente culturale e pregiudiziale. Da una parte quello che sentivo mi piaceva molto e cresceva sempre di più, ascolto dopo ascolto. Dall’altra, invece, temevo che la mia apertura a questo particolare filone mi sganciasse sempre di più dal metal classico, visto che, nella narrazione di molta gente che conosco, una volta entrati in un certo ordine di idee è difficile tornare indietro. Ma non potevo negare che quella potenza sonora, così grezza ed efficace, facesse centro riguardo determinati aspetti che io ricerco nella musica. Ma, appunto, non potendomi nascondere poi fu amore vero con Under a Funeral Moon, che, in soldoni, è tipo il disco della band che ancora gradisco di più. Transilvanian Hunger, per quando riconosciuto e celebrato mi piace molto meno. Ah, gli aspetti sacrileghi ed esoterici mi lasciano del tutto indifferente, ‘sta roba è meglio studiarsela culturalmente che far passare tutto attraverso testi assurdi e immagini sceme.

Stranamente, vista la premessa, la svolta thrash metal (diciamo) dal 2000 in poi, seppur in ascolto tardivo, mi ha sempre lasciata un po’ così, Hate Them e Sardonic Wrath mi somigliano più come sonorità però per i mei gusti sono meno “puri”, visto che, se voglio thrash mi sento thrash e se voglio black allora voglio tutte le cosine a posto. Alla fine c’è sempre quell’idea di sottofondo, alla Metallica, di una sorta di “trasformazione-tradimento” che per i Darkthrone viene giustificata con un ritorno alla NWOBHM in senso autentico quando gli altri non sono più capaci di farlo. Mah, non so, quando sento roba come “The Ones you left behind” o la struttura di “Valkyrie” ma sono sempre chiesta se avessi sbagliato a mettere il CD nel lettore, a me in questo senso sono sempre sembrati un po’ paraculi menefreghisti del tipo “non so più che cazzo fare e allora citiamo 25 anni di influenze metal per mettere su dischi!”

Per cui ho continuato a seguirli e ad apprezzarli ma con qualche (grande) riserva. Questo nuovo album, tipo, non l'ho ancora sentito.

 

Volevo farmi i cavoli miei, ma è la seconda volta che scrivi di suoni armonici. Cosa intendi?

 

Ah, beh, sì, una semplificazione per "melodic" in questa accezione.

 

Anch'io la prima volta che ho sentito il death ho detto "è senza centro!". Ma ero un pischello. Quando da più maturo ascoltai Individual Thought Patterns fu la rivoluzione e il punto di non ritorno.

Dei DT, onestamente, Transilvanian Hunger è l'unico che mi capita di riascoltare. La roba black-'n-roll non la considero affatto. Forse una band sopravvalutata, che deve molto a quel momento di ispirazione (Transilvanian ha una collezione di riff memorabile) e a questioni storiche (furono fra i primi e furono i più radicali).

 

Pensa che the underground resistance è il mio preferito (ovviamente non sono un blackster)

 

Beh, ma questo non l'hanno mai nascosto e, anzi, a leggere tra le righe, sembra anche che ne vadano piuttosto orgogliosi. Ricordo più e più volte che Fenriz ha detto che il cambio di genere è dovuto principalmente a voler fare quel che gli pare secondo come gli gira. E negli ultimi 20 anni gli è girata quella roba li.

 

Non credo che abbiano voluto mascherare un calo d'ispirazione (che comunque c'è stato), Fenriz è un tipo molto sincero, fa la musica che gli piace, fregandosene del resto. Hanno tutto il diritto di seguire le loro inclinazioni, così come io ho tutto il diritto di non ascoltarli più.

 

Però è strano e controverso: il loro successo è dovuto alla proposta ben calata nel contesto di quegli anni in cui il black metal ha stretto davvero un patto col maligno. Quella musica, su disco, fatta in quel modo oggi secondo me non ha senso di essere fatta. Se una nuova band ci provasse sarebbe fuori dal mondo. Sarebbe anacronistico.
Se loro fossero rimasti identici forse sarebbe una scelta discutibile, ma più coerente, invece fanno altro anche loro. Però mantenendo quell'impronta che oggi ha perso motivo di esistere
Il nome Darkthrone fa vendere ancora, ma il pubblico è cambiato e un ragazzino con uno smartphone si registra meglio

 

Ma il succo del discorso è che a loro di tutte le opinioni nostre e della critica non importa nulla. I Darkthrone al giorno d'oggi non sono altro che, letteralmente, la valvola di sfogo per due tizi che vogliono registrare ciò che a loro stessi piace. Il prodotto finale piace anche ad altri? Bene. Il prodotto finale piace solo a loro? Bene lo stesso, avanti così.

 

Sono d'accordo, ma escono per un'etichetta di big, o sbaglio?

Fa sorridere perché chi non è famoso si accontenta di suonare con un amico e raggiungere magari la popolarità. Loro invece fanno il percorso contrario

 

A me l'ultimo album piace