Medieval Black Metal

i peste noire che incontrano gli asmegin?

comunque tantaroba

 

Anticipazione notevolissima

A Settembre: Aorlhac - Pierres brûlées - Encyclopaedia Metallum: The Metal Archives

 

Forti loro, ascolto subito

 

Loro mi piacciono molto, il pezzo in questione non mi ha entusiasmato, la copertina è molto fica.

 

Anche io ho preferito il lavoro precedente. Qua si sente parecchio che son fraanci

 

:O
Non ci speravo affatto, per l'ultimo ci avevano messo otto anni. Però... non sono più medieval! Cioé, si sente il loro stile e un aroma "medioevaleggiante" è presente più o meno in tutto il black francese, ma almeno in questo brano la componente è poco accentuata; se non sapessi chi sono direi 'epic black' o qualche roba del genere. Mi fa pensare all'ultimo Seth, però senza tastiere.

 

anch'io ho pensato la stessa cosa, ma mi sentivo di parte in quanto l'ultimo dei seth l'ho sentito così tanto che ce l'ho proprio nell'orecchio e pensavo di essere condizionato.

oh comunque per me questo è un pezzone.

 

Pierres Brûlées, by AORLHAC

Mi chiedo che impressione mi avrebbe fatto questo disco se fosse stato opera di una band ignota anziché degli Aorlhac.
Intanto li ho messi nel topic medieval solo per tradizione, perché stavolta non sono più "mediovali" di tante altre band francesi. Evocare atmosfere che non coincidano con l'attuale mondo hi-tech ed iperurbanizzato (rubandogli però l'energia e la carica nichilista) è uno dei pilastri dell'immaginario black e delle sue sonorità. Da questo punto di vista nulla di specificamente medioevaleggiante nella loro musica, eccetto i testi, che rimangono legati alla rievocazione della perduta civiltà occitanica.

È un brutto disco? No, affatto. Intanto si sente che i nostri hanno esperienza da vendere, l'attitudine c'è, qualche riff convince o persino sorprende, ma il risultato complessivo è molto omogeneo e statico; e soprattutto i talenti migliori della band sembrano offuscati.
I riff? Si, buoni ho detto, ma nessuno memorabile come quelli a cui gli Aorhlac ci avevano abituato. Il batterista sempre bravo (ci mancherebbe), ma non emerge come in passato, forse anche a causa della produzione più impastata. La performance vocale? Più varia di quello scream monocorde che affligge il 90% dei dischi black attuali, eppure sembra che una certa dose di personalità (con i suoi eccessi sguaiati e urtanti) sia andata perduta.

Prendetelo come l'ennesimo parto della scena francese, di quelli ben riusciti, ma non aspettatevi gli sfarzi del passato. È un disco che contiene tutta la rabbia, la violenta malinconia, la tenebra e l'epica necessarie a fare del black di vaglia, ma non vi farà viaggiare in altre epoche e a lungo potrebbe anche venire a noia.

 

Dopo lo straordinario mini LP Galdrum dello scorso anno (mio disco preferito del 2020) venerdì 19 tornano gli Stormkeep con il loro primo full length Tales Of Othertime

 

Bellissima la copertina (anche se presumo che non sia originale, sembra qualche illustrazione anni '80) e l'estetica retrò del video. Tutta la "confezione" pare curatissima, ma per la musica siamo nella norma, mi sembra. Aspettiamo il disco intero.

 

Ad ora confermo il giudizio: buono senza picchi, senza riff memorabili. Buono. Come ce ne sono tanti. Lo definirei epic black più che medieval, molto vicini agli Havukruunu, ma imparagonabili per carica e qualità.

 

Rispetto al demo dell’anno scorso purtroppo è un passo indietro e il motivo è principalmente la produzione. Di picchi e riff memorabili ce ne sarebbero pure (Eternal Majesty Manifest è vertiginosa) ma le chitarre sono troppo impastate, bisogna costantemente sforzare l’udito per cogliere riff e melodie e manca quell’aura antica che permeava le prime uscite. È un peccato perché le composizioni per me sono di alto livello ma non hanno l’opportunità di esprimersi.

 

L'ultimo Ahorlac l'ho ascoltato ormai abbastanza da non guardarlo più nella prospettiva dei precedenti. Gran bell'album di black puro. Non mi sembra che si possa definire "medieval" più di tanto, ma è un bel disco.

Stormkeep ascoltati seguendo bene i testi (fondamentali per un concept così fantasy) e l'impressione è buona. Mi è cresciuto un po', non abbastanza da farne un capolavoro, ma potrebbe crescere ancora. Confermo la definizione di "epic black" che avevo dato prima.

Segnalo infine una riscoperta dal passato:

Offre esattamente quanto la copertina promette. Cosa promette la copertina? Beh, c'è un vecchio castello o palazzo di pietra, non particolarmente minaccioso, in una fotografia B/N vecchia e sporca ma non troppo, con un logo molto spartano.
Dunque?
Black minimale, quasi raw, ma senza eccedere, con buoni riff dalle atmosfere medioevali e folkeggianti, crudo ma anche distaccato e ipnotico, e comunque efficace e interessante per tutta la sua durata. Lo conoscevo da tempo, ma non so perché lo avevo lasciato nel dimenticatoio. Merita di essere rispolverato.

 

Chissà che fine hanno fatto