Savatage

Io ho l'edizione della EAR e mai smetterò di dire che non è possibile stampare un booklet con cosi tanti errori nei testi.
Il bello è che me ne sono accorto anni fa quando lo comprai solamente perchè conoscevo quasi tutte le lyrics a memoria, e non mi tornavano con quelle scritte.
Poi per carità, belle le osservazioni di Jon, ma un minimo di storia in più dovevano metterla.
E Heal My Soul, testo bellissimo e molto complesso per me, non avessi letto la storia per intero non ci sarei mai arrivato sul significato.
Concludo: storia fantastica del concept di Streets, niente da dire. E finale da brivido.
Dovrebbero farci un film, sarebbe bellissimo. Ma questo lo penso per tutti i grandi concept della musica.

 

Per chiarezza e per chi avesse la (ricchissima ma incompleta) versione SPV, riporto di seguito come riferimento The Story Of D.T. Jesus And The Subway Messiahs così come appare nel libretto (della stampa Ear Music) di Streets. È ad alta risoluzione, si può espandere con un click:

 

Di Streets io ho la versione più vecchia che credo abbia solo i testi (e le canzoni accoppiate, mai capito perchè) e la recente narrated version. Ho un libretto analogo a quello nella foto in Handful of Rain, dove se ricordo bene c'è un'intervista a Jon che parla della nascita di Chance.

 

Ho detto una cavolata, io ho quella postata da Silent e la storia è scritta dettagliatamente, era da un pezzo che non aprivo il cd e mi ricordavo solo i commenti di Jon.

 

Cooomunque...
E' uscito Reign of Darkness dei CIIC...
Gli ho dato un'ascoltata veloce e mi viene da dire che sia il solito album dei Circle II Circle, ben suonato ma assolutamente dimenticabile... E, spiace dirlo, è proprio Zak quello che delude di più, le linee vocali mancano completamente di mordente...
Boh, lo riascolterò sperando che qualcosa cresca con gli ascolti, ma per ora la voglia di riascoltarlo è proprio minima...

 

I singoli mi hanno lasciato molto perplesso, e lo dico io che ho apprezzato moltissimo Seasons Will Change, che conteneva dei pezzoni (la titletrack su tutti) e parti strumentali di livello assoluto.
La voce a Zak manca da un bel pò di anni purtroppo, dal vivo tira gli ultimi (ma non a Wacken, da quanto ho sentito), in studio è rauchissima.
Ormai vedo i C2C come una band quasi finita, d'altronde il loro leader non ha quasi più voce e le idee sono sempre quelle, e mi dispiace dirlo considerando che amo lo Zak Stevens degli anni dei Sava e dei primi C2C..

 

Vero, pure io lo adoro ma é da anni che ricicla sempre le stesse linee vocali. E' molto carente dal pv del songwriting. I C2C hanno esaurito le idee dopo i primi 3 album. Questo non significa che i successivi siano inascoltabili ma davvero fanno sbadigliare. Delusions of grandeur e consequence of power in particolare sono i peggiori, si erano buttati sul power con pessimi risultati. Almeno da un paio di dischi ha rallentato nuovamente i ritmi, anche se non sono cmq un granché

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A grandi linee la penso come te (oddio, per me già il terzo è fin troppo noioso considerato il nome dietro al microfono), il fatto è che Seasons Will Fall mi era sembrato un grosso balzo in avanti proprio sulle melodie cantate da Zak... Voglio dire, Only Yesterday per me è al livello delle grandi canzoni di Oliva/O'Neill, e anche il resto pur non entusiasmandomi m'aveva fatto ben sperare... Col risultato che Reign of Darkness è stata la più gra de delusione che mi abbiano dato i CIIC...

 

Concordo pienamente.

Nella versione integrale della recente intervista Zak Stevens parla del futuro dei Savatage in termini molto concreti, sottolineando l'entusiasmo di Jon Oliva per l'atmosfera che si respirava al Wacken e ipotizzando un tour per l'anno prossimo. A quanto pare, dovremmo sapere qualcosa sui prossimi piani della band a Novembre.

 

A me piace leggere come Zak parla dell reunion di Wacken, di come tutti "fell in love with eachother again", oltre allo spettacolo unico ha avuto evidentemente un'utilità collaterale su cui noi fan speravamo ma che evidentemente non era così scontata, cioè far tornare la voglia a Jon di suonare sotto il nome Savatage...

E mi piace anche che si dica che sto giro vogliono usare la popolarità della TSO per fare qualcosa di grande, per cercare ancora una volta di portare il nome dei Savatage a un livello più alto...
Chissà che sti giro con lo status di leggende (a cui ha contribuito sta pausa finalmente finita) non ce la facciano davvero, finalmente...

Comunque lo dico, ho un'immensa fiducia in Jon, ma davvero vuole mettersi a comporre roba per TSO, JOP e, da quello che sembra nell'intervista, Sava contemporaneamente?
Ho un pò paura che qualcosa qua e là possa risultare riempitivo, ad occuparsi di così tanti progetti...
Ma in fondo vabbè, è Jon Oliva, se qualcuno può farcela è lui...

 

Ma come mai Jon non sta scrivendo con Paul O'Neill?

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Disponibile in streaming il nuovo album della Trans-Siberian Orchestra, Letters From The Labyrinth.
O'Neill ha scelto infine di scrivere lunghissime storie ispirate alle varie tracce e pubblicarle online.

Stay è una nuova versione della Stay dei Savatage, che avrebbe dovuto stare in Streets, in origine.

 

Allora, oggi esce il nuovo della TSO e nessuno dice niente?
Mi deludete ragazzi...

Comunque, aspettando di sentire qualcosa su internet (l'ho comprato su Amazon, ma non riuscirò ad aspettare che arrivi), quelli che volevano un Russell Allen già attivo saranno felici di sapere che già su Letters una traccia sarà cantata da lui...
Tre canzoni vedranno protagonisti quelli che sembrano un pò i pupilli di O'Neill, Kayla Reeves e Robin Borneman, tra i protagonisti di Wacken...
Poi son stato contento di notare che ritorna anche Jennifer Cella, che ero convinto che con la TSO avesse chiuso...
Solito mappozzo di strumentali, vedremo cosa ne esce 'sto giro...

 

Da ascoltare per bene!

 

Ascoltato un pò, impressioni a caldo:

Le strumentali: decisamente carine, in pieno stile TSO, forse a differenza degli anni scorsi pagheranno il fatto di non essere remakes di melodie immortali...
Discorso a parte per Lullaby Night, ripresa dal notturno per eccellenza di Bach; personalmente ho apprezzato molto i cambiamenti (gli archi, il coro leggero in sottofondo) anche se il "tocco" del pianoforte l'ho trovato poco adatto...

Time and Distance: vabbè, fa un pò io palio con Carmina Burana su Night Castle, se mi vai a prendere il Dies irae di Mozart cannare è praticamente impossibile...
Da ex studente del Classico sono immensamente sollevato che ci abbiano infilato un testo inglese, tutte le volte che sento la loro pronuncia del latino mi vengono le convulsioni...

Prometheus: praticamente una strumentale, non riuscitissima rispetto a quelle di Beethoven's Last Night, Jeff Scott Soto sprecatissimo...

The Night Conceives: vabbè, una di quelle già stra-sentite; hard rock ottantiano, uscito da dio, cucito addosso alla voce della Reeves in modo perfetto...

Forget About the Blame: la prova dei fatti di Borneman, per me superata in pieno...
Abbastanza semplice nella struttura, ma nell'ultimo minuto è la non-strumentale che più mi è sembrata suonare decisamente TSO...
Per ora è la mia preferita dell'Album, cosa strana visto che è una cover (tra l'altro, ma qualcuno riesce a trovare l'originale? Sembra inesistente )...
Ah, la versione alternativa con la Hale alla voce credo sarebbe stata un pò meno inutile se avessero cambiato leggermente l'arrangiamento... Chessò, magari costruendo tutto attorno al pianoforte... Vabbè...

Not Dead Yet: esclusa la coda finale sembra uscita da Dead Winter Dead, mi ha ricordato tanto, ma tanto, Doesn't Matter Anyway o I Am...
E qui sta un pò il problema, sembra cucita addosso a Jon Oliva, e Russell Allen per quanto sia maestoso non riesce a dare quella spinta interpretativa assurda che da Oliva quando si ritrova a cantare canzoni così...
Pure qui, vabbè, comunque molto buona...

Past Tomorrow: molto particolare, difficile da inquadrare... Una sorta di intermezzo teatrale, che credo nell'economia di un concerto è veramente una genialata...
Dopo Forget About the Blame è quell che più mi ha colpito...
Ah poi festeggio il ritorno di Jennifer Cella, lei è LA voce femminile della TSO, deve starci fissa...

Stay: eccoci, la nota stonata dell'album...
Non ci siamo proprio, hanno lasciato completamente inalterato l'arrangiamento dell'originale, e quando hai solo una chitarra acustica è OVVIO che ci si concentri sulla voce... E questa Warren nel confronto con Oliva ne esce con le ossa non rotte, polverizzate... La sua interpretazione è semplicemente inadatta, si sente che cerca di dare alla canzone qualcosa che non riesce a dare...
Bocciata decisamente...

Not the Same: anche qui ottima prova della Reeves, stavolta alle prese con una ballata...
Personalmente mi aspettavo una accelerazione alla fine, non credo che avrebbe fatto male, ma nel complesso ne è uscita fuori un'ottima traccia...

Testi e Concept non li commento, non ho fatto abbastanza attenzione ai testi e comunque aspetterò di avere Letters fra le mani...

In generale è più o meno quello che mi aspettavo, un'album abbastanza sullo stile della TSO, anche se sento la mancanza di almeno una canzone che mi faccia gridare al miracolo (e prima era sempre successo, tra There Was a Life, Music Box Blues, Old City Bar giusto per citare le prime che mi vengono in mentee negli album che non mi avevano convinto subito)...
Peccato per lo scivolone su Stay, a sto punto tanto valeva metterci quella già uscita e tanti saluti...
Insomma, promosso con la sufficenza piena, ben consapevoli che le vere bombe saranno sganciate più avanti...