Vision Divine

Il numero di ascolti necessari per assimilare un disco non dice nulla sulla qualita' effettiva del disco secondo me.Prima di tutto puo' capitare che a Tizio un disco piaccia dopo 2 ascolti mentre Caio ha bisogno di 4-5 "passate"per ricevere il messaggio;in secondo luogo l'immediatezza non è necessariamente un difetto ...anzi a volte è il vero punto di forza di una canzone!Il famoso ritornello che ti si stampa in testa ad esempio.Quindi potrei continuare ma non ora...

 

Ritornelli che si stampano in testa ne ho trovato solo 1, e forse della canzone che per adesso reputo migliore e che mi convinca veramente. Solo che ora non ricordo il nome

 

Ritornelli facili ed irresistibili? Uno su tutte: the streets of Laudomia, canzone dall'inizio classicamente -forse troppo- power e capace di evolversi in un afflato strumentale davvero coinvolgente. Altro ottimo episodio è il duo cielo-inferno costituito da Angel in disguise-the killing speed of time in cui Lione si divide letteralmente fra due interpretazioni che ho trovato personalmente ottime ed emblematiche nel decontestualizzarlo dallo stranoto profilo rhapsody-singer. Sono innamorato della strofa iniziale della prima canzone e dell'affanno rabbioso e filtrato al microfono di quelle della seconda canzone. La prima metà del disco scorre così, convincendo per l'immediatezza delle melodie. Anche violet loneliness vince le perplessità iniziali, resta orientata verso la sicurezza del bel singolo ma si scarmiglia in modo imprevedibile nella seconda parte con violino (peccato siano parti un po sottotono)e cantato femminile.
Forse dopo Fly c'è un calo. Forse è lì che il disco discende un poco e lascia quel quid indefinibile di perplessità. Out in the space è convincente ma non al pari di altri episodi sopra citati. La cover degli Judas ha un suo senso e mi piace, mi trascina ma manca una stella nel firmamento della seconda parte. Mi spiace che l'ottimo spunto della titletrack si esaurisca in poche battute perchè avrebbe potuto introdurre un magnifico altro pezzo lungo, in chiusura del disco. Il rammarico per l'assenza di questa stella è tanto perchè consiste in quel poco di necessario che sarebbe bastato per far schizzare in alto la valutazione finale su questo disco. La previsione quasi certa, per quel che mi riguarda, è che data l'immediato feeling che l'album ha ingenerato in me gli ascolti possano verificarsi con buona frequenza nel tempo. Ho già in testa anche troppe delle melodie del disco e so come va avanti se questo accade con i VD; resta però quel velo d'ombra"a freddo" che non è insistenza pedantesca quanto piuttosto una stessa parte di quel feeling cui accennavo sopra.

orientativamente il mio voto è 80

 

beh dire che questo cd è il picco tra quelli dei vd è un azzardo enorme... sarà un bel cd non lo nego, ma certo non all'altezza di 25th hour, tpm e figuriamoci, soc

 

brutto non è, ma mi trasmette poco

 

la parte strumentale di tastiera sulla title track è magnifica...

anch'io sono sull'80 per ora ma ho come l'impressione che tenderà a salire

 

bella la prima, l'assolo di tastiera di Fading Shadow, The Killing Speed Of Time più aggressiva delle altre, l'attacco in Out in the open space e qualche atmosfera sparsa qua e la. il resto, grossa delusione: Violet Loneliness è inascoltabile, banale e sciapissima, The Streets Of Laudomia e Fly mi irritano e non mi piacciono affatto, specie fly.
La title-track è....carina fino al minuto e quaranta, poi diventa imbarazzante, con la voce sopranile e quella recitata della ragazzina, per non parlare delle tastiere che hanno quel sapore elettronico che a MIO PARERE sono del tutto fuori luogo.
Il disco in generale è sufficiente, forse anche qualcosa di più, anche perchè è suonato benissimo, lione è eccezionale, olaf un chitarrista ottimo e poi mo che si sono presi anche Bertocchi la sessione ritmica è completa ed esaltante.
secondo me rispetto a stream hanno perso moltissimo, qui sembrano un misto tra i labyrinth di return, qualcosa di mooooooolto progressivo e ci sento delle atmosfere di stampo ayreon, specie nell'utilizzo delle tastiere.
ah non hjo capito bene perchè alcune tracce sono state tanto diluite, quando se accorciate un po' ne avrebbero guadagnato in ascoltabilità (specie out...).

 

Ecco, in modo sintetico questo è anche il mio parere...
E sono del tutto d'accordo sul commento di emanuele su violet, per me è terribile...mentre non su quel che dici di streets che per è una delle poche cose che io salvo davvero...

 

Io invece ragazzi lo tiro su a 75/100...cresce parecchio, ma è un buon disco e non un capolavoro...da olaf ci si aspetta sempre tanto (troppo forse...)

My Child Never Born: in fin dei conti è una traccia completa con parti suggestive che riescono anche ad emozionare...

Violet Loneliness: ai primi ascolti è insopportabile...poi diventa più che piacevole...

Fading Shadow: buona traccia di sano Power Metal che colpisce nel segno...

The Killing Speed Of Time: la migliore...però...se Fabio Lione vuole fare lo speed-thrasher che non usi l'effetto...il ritornello è la cosa migliore di questo disco...davvero liberatorio e appassionato...

Le restanti canzoni sono o appena sufficienti, o riempitivi...la cover bella, ma non si conta

 

altro ascolto stasera.. tutto il giorno che nella mia testa girava VIOLET LONELINESS.. non capisco come faccia a non piacere..

 

La canzone ha un duplice aspetto, da una parte ti si inchioda nella testa in modo irresistibile, dall'altra mostra il suo lato estremamente catchy ed ipermelodico che puo spiazzare. Scrive ben Dani in rece, è una canzone che NON osa e forse da un geniaccio come Olaf ci si attende sempre il varco delle colonne d'Ercole; qualcosa che è stato toccato con the killing speed of time. Questo lavoro mi piace ma quel quid che cerco di definire è forse legato al fatto che allo stesso tempo qeust'album ha paura di osare; paura di osare, già...

 

quella che preferisco è proprio violet lonliness per il resto bho...sarà che ormai nn ho più voglia ne tempo per ascoltare dischi ma proprio nn mi rimane niente......mancano un pò diciamo quei punti di riferimento quei picchi quelle cose carine che ti rimangono impresse da subito e ti invogliano a risentire il disco...

 

Mi paicerebbe parlare un po di Lione, se siete d'accordo.

Sono molti anni che non lo ascoltavo; l'ultimo sporadico episodio risale ad una mia pazzia di anni fa quando comprai power of the dragonflame; per il reso dobbiamo risalire al 2000.

Riscoprirlo oggi è un piacere. Se in questo disco si cercava la novità nel cantato di Lione in buona parte questo è stato possibile. Non faccio confronti con Luppi. Le trovo due voci diverse. Sono due itnerpreti di esperienza e personalità tali da poteri connotare ciascuno in modo originale.

Due prove musicali a sostegno del mio giudizio su Lione sono nella strofa di angel in disguise ed in quella di Killing speed of time (in controcanto ottimamente scritte da Olaf).

 

ascoltate la ragazza che canta nel loro ultimo album

 

...?