Tate's Queensryche

Dopo la separazione dai Queeensryche e in attesa che qualcuno dica chi deve usare il nome:grin: sta per uscire il primo album post Queensryche di Tate

 

Devo dire che dopo tutte le vicissitudini della separazione mi ero di molto demotivato rispetto queste 2 prossime uscite (e anche a causa della pessima riuscita di Dedicated To
Chaos).
Dopo aver ascoltato questo pezzo però mi si è riaccesa la speranza di ascoltare un disco più convincente, anche perché spero che questa storia della scissione abbia portato un pò di competizione e con essa un'ulteriore incentivo a impegnarsi nello scrivere...

 

La notte del 17 i Queensryche di Geoff Tate hanno pubblicato in streaming su Soundcloud il disco intero.
I commenti che sono riuscito a leggere parlano di un disco mediocre (i più ottimisti) arrivando addirittura a dire che è peggio di "Dedicated To Chaos" (MOLTO difficile a credersi). Speriamo che a parlare sia stato l'astio che il personaggio Tate ha scatenato nell'ultimo anno (sicuramente non si è attirato molte simpatie).
La mattina dopo però su Soundcloud non ve n'era più traccia (se non la già nota "Cold"). Che sia per il pessimo esito ottenuto dal pre-ascolto?

 

"Frequency Unkonwn"... mia recensione!!!



Questo disco è nato per perdere.
Non c'è nulla da fare.
Dalla vicenda della separazione tra i Queensryche e il lead singer Geoff Tate quello che ne è uscito con le ossa rotte è stato sicuramente quest'ultimo dato che da questa storia il ritratto che se n'è avuto è stato quello di un despota tiranno che negli ultimi 15 anni ha imposto (anche in modo brutale) le sue scelte/volontà sugli altri 3 membri della band i quali, non si è capito bene il perché, hanno atteso 15 anni per ribellarsi e fare ciò che (a loro dire) si sentivano di fare da molti anni ormai.

Comunque in seguito alle tristi vicende ormai note scaturite da questa seprazione il "buon" Tate non ha lesinato interviste nelle quali ha sparato a zero sui suoi ex-compagni, arrivando addirittura a rinnegare o quanto meno a minimizzare il materiale prodotto dai Queensryche nei primi 10 anni di carriera (che in fondo è il materiale al quale i fans sono MOLTO più legati). E allora via a sparare a zero sul metal (a suo dire un genere che non lo rappresenta), sul progressive, su Operation: Mindcrime, e così via.
Poi c'è stato il teatrino sul nome, dove lui e i agli altri tre si stanno contendendo il diritto su chi potrà fregiarsi del nome Queensryche. Al momento il giudizio è sospeso in un "pareggio", ovvero entrambe le parti lo possono utilizzare. Tate forte di questo responso si è sbrigato a fomrare la sua versione dei Queensryche, arruolando diversi musicisti come il bassista Rudy Sarzo (OZZY OSBOURNE, DIO, WHITESNAKE, QUIET RIOT), il suo vecchio amico/produttore/comapagno di band Kelly Gray alla chitarra (QUEENSRŸCHE 1998-2001), il tastierista Randy Gane e inizialmente alla chitarra Glen Drover (Eidolon, King Diamond, Megadeth) e Bobby Blotzer (Ratt) alla batteria. Questi ulimi 2 lasciarono quasi subito il progetto sotituiti dal chitarrista Robert Sarzo (QUIET RIOT, HURRICANE) e alla batteria da Simon Wright (AC/DC, DIO, RHINO BUCKET). Anche queste defezioni fecero sicuramente pensare ad un clima tutt'altro che sereno dietro questo progetto.

Mentre i suoi ex "comapagni di merenda" macinavano concerti su concerti con il nuovo front-man Todd La Torre (un cantante con una notevole estensione vocale che ha permesso loro di riproporre un repertorio incentrato esclusivamente sui primi 5 album), preparando nello stesso tempo il loro come-back discografico previsto per giugno 2013, Tate a sorpresa annuncia l'uscita del nuovo disco dei suoi Queensryche. "Frequency Unknown" sarebbe uscito ad aprile 2013 anticipando di fatto gli "altri"(!!!) Queensryche, il tutto ad evidenziare una lotta intestina e anche un bel po infantile, sospetto rafforzato dal modo in cui è stato prodotto in fretta e furia (6 settimane in totale!!!).

Altro nodo dolente è proprio la realizzazione di questo disco che è stato scritto interamente da Tate coadiuvato da esterni alla band. Questo modus operandi in realtà era stato già evidenziato in passato con gli ultimi 2 dischi dei Queensryche ("American Soldier" e "Dedicated To Chaos") dove nei crediti erano spariti quasi del tutto i nomi degli altri memebri della band (a parte Rockenfield che compariva MOLTO sporadicamente). Altro motivo che scatenò lo scontento e che ne causò la separazione.
Quindi la domanda che è lecito porsi è che senso ha mettere su una band se alla fine li tratti come semplici "manovali"? Anche perché nei suddetti album almeno la band aveva suonato nelle registrazioni. In questo disco invece nemmeno questo avvenne. Solo in alcuni punti si può sentire il contributo esecutivo di questa formazione, dove le registrazioni invece sono state effettuate da altri.

Proseguendo poi il teatrino degli orrori c'è stata la questione artwork, dove la copertina presentata raffigurava un pugno che sfonda una vetrata con in bella evidenza le iniziali del titolo del disco che in molti hanno interpretato per un ben poco elegante "Fuck You" rivolto ai suoi ex compagni di band. Che sia vero o no un altro scivolone di stile non v'è che dire.

Inoltre per rendere più appetibile(?) l'acquisto di questo disco, l'etichetta impose (pagando fior fiori di quattrini) a Tate di ri-registrare 4 classici dei Queensryche da inserire come bonus track. E alla luce delle dichiarazioni del cantante sul repertorio passato questo puzzò PESANTEMENTE di opportunismo.

A chiudere questo scenario devastante ci si mette poi la produzione, il missaggio, il suono generale del disco, nodo dolente degli ultimi 15 anni della storia dei Queensryche. Tate per tutti questi anni si è rivolto spesso al suo amico Kelly Grey e il risultato è stato una serie di dischi dal suono ovattato con le dinamiche appiattite. In questo caso il produttore Jason Salter si è occupato del missaggio e masterizzaione (il che fece tirare un sospiro di sollievo ai fans) ma alla fine il risultato fu ugualmente un disastro a causa delle fretta nel voler realizzare il disco, dove molti fans si lamentarono della resa sonora generale del disco. La Cleopatra Records si affrettò a far remissare il tutto per avere un prodotto decente a livello sonoro e cambiare gratuitamente le prime copie smeraciate a chi avrebbe avanzato reclamo.

Ora, di fronte a tutto ciò, che speranze può avere un disco di uscire ed essere valutato per quello che è realmente?
Molte poche, difatti i primi giudizi letti in giro per la rete sono stati quesi all'unanimità severi.
Ma a conti fatti di cosa si parla?
Beh io personalmente temevo che Tate si ributtasse a suonare Heavy Metal per cercare di arginare la perdita di consensi, e il che sarebbe stato un disastro vuoi perché Geoff non ha più l'estensione per cantare un repertorio di quel genere e vuoi perché avrebbe puzzato di opportunismo, e così non è stato. O meglio, lo è stato ma a metà.
Il disco prosegue sullo stile adottato dai Queensryche da "Hear In The Now Frontiers" in poi, ovvero alternative Hard Rock, ma qui le cose si fanno più pesanti con chitarre ribassate e riff massicci a ricordare in più momenti band come Disturbed, Godsmack, Nickleback.

Il songwiting del disco in generale l'ho trovato più che buono, sarà perché le premesse di cui sopra avevano minato non poco la mia fiducia, sarà perché "Dedicated To Chaos" l'ho trovato uno dei dischi più infamanti nella storia della musica e il successivo secondo solista di Tate "Kings & Thieves" un disco molto incerto e poco efficace. Comunque alla fine il disco l'ho trovato godibile con alcuni ottimi momenti che sto ascoltando in questi giorni MOLTO volentieri, senza evidenti scivoloni.

Tate ha ripreso a cantare in modo più equilibrato muovendosi su un tessuto sonoro a lui più congeniale, lasciando da parte le sperimentazioni aberranti di "Dedicated To Chaos", limitando al massimo l'uso del vibrato e tornando spesso a interpretare i pezzi caricandoli di personalità e pathos come solo lui ha saputo fare in questi anni.

Il disco è suonato molto bene, tecnicamente ineccepibile (forse solo qualche assolo che sembra un po buttato li).
Ho trovato dei brani molto convincenti come il primo singolo e opening track "Cold" caratterizzato da un riff di chitarra pesante e quadrato, un refrain ficcante che verso la fine del pezzo viene ulteriormente messo in evidenza da degli ottimi contrappunti di piano.

Ma andando avanti si possono trovare altre perle come "Slave" forse l'episodio più pesante su cui Tate abbia mai cantato (e dove forse manca un vero ritornello killer), "Running Backwards" (altra sassata sui denti) e "The Weight of the World" una power ballad il cui dramma è accentuato dal'interpretazione di Tate inzialmente coadiuvato dalla sola chitara acustica e poi l'ingresso della band ne sancisce il crescendo emotivo. Questa a mio avviso è una delle tracce top del disco al pari di "In the Hands of God", mid-tempo molto intenso dal flawour molto drammatico.
Gli altri brani si ascoltano gradevolmente senza che vadano a minare la qualità generale del disco.

Quindi tutto bene?
Beh, la produzione in effetti non esalta a dovere il suono generale del disco e quindi non fa decollare quanto dovrebbe i brani.
Poi c'è la questione dei 4 pezzi ri-registrati che fa scendere lo sconforto.
Che senso ha (oltre al discorso economico) ri-registrare 4 pezzi storici ("I Don't Believe In Love", "Empire", "Jet City Woman" e "Silent Lucidity") con il medesimo arrangiamento, ma suonati in maniera fiacca e con un risultato generale non esaltante? Senza contare che la scelta di mettere le proprie figlie a fare i controcanti... vabbè!!!

Riassumendo il tutto, a voler essere obiettivi se ad uno piace il genere alternative metal "alla Disturbed" può trovare sicuramente interesse per questo disco. Per chi invece è legato alla fase storica dei Queensryche meglio lasciar perdere, anche se qua in effetti si torna a sentire un bel po di aggressività che ultimamente latitava.

Sinceramente non riesco a fare a meno di pensare a tutto il preambolo sopra descritto, e avrei preferito di GRAN LUNGA che questo disco fosse uscito sotto monicker "Geoff Tate" piuttosto che come "Queensryche".
A mio avviso quindi se preso come terzo disco solista di Tate siamo di fronte al suo disco più riuscito (anche se se la lotta con il primo omonimo) e si potrebbe beccare tranquillamente un 7.
Se preso come disco dei Queensryche beh, qui le cose scendono e di parecchio. a voler essere generoso non risucirei a valutarlo con più di un 4 e mezzo perché come detto inizialmente "Questo disco è nato per perdere".

 

Insomma, ...lasùm pèrd... (ahahahah) certo che il "plagio" della cover di IRON FIST è bestiale eh.....

 

Comunque io sfido le intemperie e l'ho ordinato sarà quello che sarà ma la sua voce è una delle più belle e potenti del panorama metal

 

Guarda Alessio che se lo intenderai come disco SOLISTA di Tate penso che lo troverai valido.
Purtroppo dopo tutto il pregresso che ho narrato (e che purtroppo conosciamo) questo disco a nome Queensryche infama il nome in copertina perché puzza di opportunismo.
E poi a conti fatti è un disco solista di Tate (come lo furono American Soldier e soprattutto Dedicated to Chaos... dove almeno il primo di questi 2 era veramente valido!!!)

 

Bella recensione P2K, ho apprezzato lo sforzo di separare il nome e la storia della band dal disco in questione, valutandolo per il proprio valore. In tutte o quasi le recensioni che ho letto è stato stroncato solo per il nome che porta... a me personalmente frega poco, mi piace la voce di Tate, mi piace il suo precedente solista e a Dedicated darei un 5/6...
Quindi alla fine anch'io, come Alessio, mi sono ordinato sia Kings che Frequency (cover tamarrissima che poi plagia anche Terremoto dei Litfiba)...

 

Grazie ReunionDay.

Ho voluto dire la mia in qualche modo perché ho notato che "Frequency Unknown" lo si sta stroncando un po ovunque per partito preso. Ormai Tate è andato sul culo a molti e questo sancisce a priori giudizi negativi, e non lo trovo giusto.
Ho addirittura letto che questo disco suonerebbe peggio di "Dedicated To Chaos". Beh questa poi dimostra quanto detto prima sui giudizi prevenuti.

Comunque anch'io ho acquistato "Dedicated To Chaos" preordinandolo dal sito in edizione extended (ho il poster autografato dalla band) e anche "kings & Thieves" (che ritengo un disco non pienamente focalizzato a causa di una scelta a mio vedere sbagliata di produzione... avrei aumentato un po l'aggressività delle chitarre).
"Dedicated..." ha la pecca più grande in alcuni brano che proprio non riesco a mandar giù. Leggasi "Got It Bad" (osceno tentativo simil funky), "Wot We Do" (Ma che ..zzo cgi è venuto in mente?!), "Higher" (Mah!!!) e "I Believe" (ma che temeva che non ci accorgevamo dic ome si intitolava il pezzo?!). Poi ce ne sono una gra quantità tra l'accettabile e il filler... Alla fine trovai solo 2 brano degni del blasone di Tate (perché quel disco lo compose quasi totalmente lui e Jason Slater escludendo quasi in toto la band!!!), ovvero "At The Edge" e "Broken".
In ogni caso "Frequency Unknown" verrà presto a rimpinguare la mia collezione (così come il prossimo omonimo disco degli "altri" Queensryche...) e questa volta sono contento che oltre per un fattore di "fedeltà da fan" che mi ha spinto ad acquistare anche "Dedicated..." che "Kings..." nonostante il primo mi fece deprimere e il secondo mi lasciò indifferente, questa volta ho anche voglia di prendere questo "Frequency Unknown" per metterlo sullo stereo e pomparlo a dovere perché mi piace.

 

in verità di un disco così, con una copertina così, con un titolo così... beh se ne poteva fare a meno eh!!!.....

 

Ormai da qualche giorno Frequency Unknown gira nel mio stereo e sono sempre più convinto che gran parte delle recensioni e commenti ipercritici che ha ricevuto siano più che altro dovuti all'antipatia del personaggio Tate (un collezionista di figure barbine con pochi precedenti) e al blasone del nome Queensryche. Infatti, mediamente, le recensioni che ho letto sono così strutturate:
- 30% riassunto delle beghe che hanno portato al licenziamento di Tate
- 20% critiche al personaggio e alla copertina del disco
- 20% critiche al missaggio e ai 4 classici ri-registrati
Dopodichè, quasi en passant, si spara qualche giudizio, frettoloso e di superficie, su quello che invece è l'elemento centrale: le nuove canzoni.

Premetto che mi sono approcciato a FU quantomai scoraggiato dopo aver ascoltato il solista King & Thieves, un album che ho trovato davvero molto vicino a dedicated to chaos per via dell'insistenza sulle ritmiche a scapito della melodie e l'assurdo incaponirsi sulla tematica sessuale (a proposito, credo che Say U Luv it sia una delle peggiori schifezze pubblicate negli ultimi anni, dalla musica al testo, peggio di Wot we do e Luvnu), con la differenza che Dedicated aveva dalla sua un numero maggiore di pezzi almeno sufficienti (Get Started, Retail Therapy, At the edge, Around the world, Hard times a me non dispiacciono).

Frequency però, è davvero un'altra storia, nonostante i difetti innegabili che porta con sè. Perchè paragonarlo ai Ryche di Empire o Promised Land? Quel gruppo non esiste più da 20 anni. Paragonatelo alle produzioni successive o magari, utopia, tentate di valutarlo come disco hard rock in sè e per sè. Il suono è cupo e potente, a volte impastato per via della produzione non eccelsa, ci sono belle melodie e interpretazioni vocali sentite. Tate resta un grandissimo interprete quando non cerca di fare la sirena come ai tempi d'oro o non si atteggia a pappone dal membro duro come nel solista Kings.

Si comincia con Cold, il pezzo che mi ha convinto a dare una chance a Tate e compagnia: atmosfera plumbea con le chitarre in evidenza, melodie azzeccate nelle strofe e nei ritornelli. Ottimo inizio.
Dare invece è sulla scia dei peggiori Ryche di Dedicated: ritmiche in evidenza, chorus piatto e ripetitivo. La peggior canzone del disco.
Give it to you è una semi-ballad che conquista ascolto dopo ascolto, morbida nelle strofe, dal refrain non così immediato.
Con Slave la band mostra i muscoli in modo forzato, il rischio del disastro è imminente ma in qualche modo si raggiunge la sufficienza, soprattutto per il bel riff sporco e rugginoso che ne è la spina dorsale.
In the hands of God mi lascia ancora perplesso, ha dei momenti di buon pathos ma forse non decolla come potrebbe.
Con Running Backwards inizia la seconda e migliore parte del disco. La canzone è forse quella che si avvicina al metal anni '80-'90, a volte le chitarre sono un pò troppo rumorose, ma il pezzo conquista e convince.
Life Without You e Everything sono entrambi episodi molto radiofonici, venati da un'inquietudine di fondo dovuta soprattutto alle strofe e alle sonorità nervose che a volte si fanno spazio tra le belle melodie.
Il finale è dedicato alle riflessioni drammatiche di Fallen e The Weight of the world, più aggressiva la prima, più epica e costruita intorno a cori e crescendo a tratti forse eccessivi la seconda.

Infine le ri-registrazioni: innanzitutto, sono dell'idea che un musicista possa fare quello che vuole col suo materiale. Nessuno vi impedisce di andarvi a risentire le versioni originali, nettamente superiori rispetto a queste riedizioni che comunque a mio parere scivolano via senza troppa infamia nè lode: si lasciano ascoltare e canticchiare, non mi dispiacciono.

Credo che Frequency sia un buon disco, nonostante la fretta che forse ha portato ad accelerare lo sviluppo di alcuni pezzi senza curarne i particolari. Per chi ha apprezzato American Soldier, direi che siamo su quei livelli, anche se si tratta di lavori diversissimi. Decisamente superiore, per come la vedo io, rispetto ai vari Hear in the now frontier, Tribe, Q2k, Operation part II e Dedicated.
Dategli una chance sospendendo il giudizio negativo su tutto quello che questo disco si porta dietro, polemiche, rancori, metal non metal...

 

Sono d'accordo con te non è male e molto meglio di "DTC"!
Ovvio, ormai Tate è diventato il cattivo e gli altri i buoni
Io aspetto l'album dei Queensryche ora non ci sono più scuse, siamo alla resa dei conti certo che se il nuovo cantante deve scimmiottare e copiare la voce di Tate, non hanno capito niente

 

scimmiottare????????è la sua voce e a tate gli piscia in testa o sputa in faccia visto che parliamo di tate

 

Sì come no... Tate ha dato vita a un modo di cantare e intendere il metal e adesso La Torre è un fenomeno che piscia in testa a Tate? Come dicevo prima ormai ci sono sono state talmente tante polemiche e rancori che qualsiasi cosa legata al nome di Tate fa schifo a prescindere. Follia pura. Attualmente La Torre canta i pezzi che cantava Tate, li canta come cantava Tate: in pratica è uno che imita e coverizza, dov'è l'arte? Il banco di prova sarà il disco, finchè scimmiotta Tate con x anni di meno non va da nessuna parte

 

ma scimmiotta che????? è il suo modo di cantare io non sto discutendo la parte compositiva che quella è ovvio che è a favore di tate, visto i dischi che ha scritto, ma che ormai sono millenni che non ne azzecca una e visto che comunque latorre non ha ancora composto niente,ma sto discutendo la parte vocale, tate è scoppiato ormai questo è un dato di fatto, latorre io l'ho visto dal vivo coi crimson glory ed è mostruoso,ho visto video dove canta i pezzi dei queensryche e fa spavento punto.