Spiral Architect...

sono d'accordissimo shredder...in un mondo dove la regolarità è solo un sogno...dove viviamo nel caso! gli spiral rendono benissimo l idea.
anche per il senso dei testi, mi piace molto il pezzo insect lo trovo davvero perfetto...
una sola cosa non mi piace:
il suono,non perche non sia bello ma proprio non lo digerisco.

la gente preferisce minimizzare il lavoro di certi gruppo dicendo "troppo freddi" "troppo tecnici"... ma io un gruppo che riesce a fondere cosi bene la definizione di fusion al progressive, con gli stacchi metalloni: non l avevo mai visto.
meriterebbero molto di piu'
mitici

 

mmmhhh prendo nota

 

Poichè ho già detto che non posterò più nel topic di quel quintetto lì che conoscete tutti, rispondo qui (visto che mi sembra anche in argomento).
Prima di tutto, la storia è fatta anche di eventi misconosciuti... in effetti non amo molto l'espressione "fare storia". Vero è, tuttavia, che sono per lo più i gruppi conosciuti a influenzare i successivi... al contempo, però, bisogna considerare che le innovazioni, anche quelle "sconosciute" (anche se tra le persone che conosco gli Spiral Architect sono abbastanza noti, ma può essere un caso), sono estremamente importanti per la musica. Pensi che tutti conoscessero "Trout Mask Replica" di Beefheart? Eppure, passaparola per passaparola, ha influenzato (insieme allo stile del compare Frank Zappa) gran parte della musica sperimentale per come la conosciamo oggi. Come ha detto saggiamente Acid, non è necessario vendere molto per incidere sull'evoluzione della musica: sono i musicisti successivi che decidono di essere segnati dai loro ascolti.

Zero emozionanti? Ci sarebbe da discutere. A partire dal fatto che l'emozione è talmente soggettiva che non sempre è possibile definire la grandezza di un disco con le emozioni che esso provoca. Una cascata di note senza senso? Tutt'altro. Sono strutture che si susseguono con rigore e regola, per quanto si parli di regole estremamente sconclusionate. In quel disco, come in altri dischi Prog, si è trovato il modo di razionalizzare il caso e il caos, di incanalarli e di dargli una forma... il Prog è sempre stato fatto di questo, compreso il caro Beefheart che citavo prima e i Cynic che tu citi - e a questo punto, non trovo nemmeno necessario rispondere all'ultima affermazione che hai fatto, con questo credo di aver già risposto esaurientemente.

 

Ti ringrazio per aver spiegato molto meglio di quanto abbia fatto io il concetto.
Il tuo post era da quotare per intero; ho preso questa parte perchè era proprio lì che volevo arrivare.
E la sai una cosa? Quella delle emozioni è la stessa argomentazione usata dai fans di gente come Robbie Williams. D'altronde ognuno si aggrappa a quello che ha a disposizione, e se la differenza la fanno le emozioni quasi sempre è perchè di altro c'è ben poco.

 

Quoto il tuo discorso e prendo spunto da questa tua frase perchè è esattamente il motivo per cui adoro questo tipo di musica e la preferisco ad es. alle divagazioni strumentali o per lo meno alle improvvisazioni,che mi annoiano e non mi trasmettono nulla.
Infatti quello che proprio mi lascia senza parole,(portandomi quasi ad uno stato di trance ),è la complessità della struttura della canzone,la sua intricatezza.Per me è un'emozione che non provo in nessun altro genere di musica, è qualcosa che ti lascia immobile, che ipnotizza.
Quindi altro che cascata/sequenza/serie/insieme di note casuali,anzi, ben vengano gruppi come questi o come quelli di cui si sta discutendo sul topic Experimental..

 

Purtroppo la storia presuppone un pubblico critico che riconosca (a posteriori) i fatti (esistenziali, artistici, etc.) come storia. Ai nostri giorni non vedo molte persone impegnarsi in una analisi personale e responsabile dei fatti che possa dare un significato vero alla parola "storia", che possa appunto renderli parte di un pubblico critico. Molti gli danno significati assurdi (tipo vendere di più, per i fenomeni artistici), non comprendendo che in tal modo travisano completamente il senso dell' Arte che è disinteressata di per sè; oppure ancora ricorrono all' ipse dixit (tizio mi ha detto che la musica è una cascata di note sensa senso, ergo è senza senso...), come se l' Illuminismo non fosse mai giunto a rischiarare i loro intelletti. E magari, tutte queste, sono proprio le stesse persone che sono nel music-business da ere geologiche; questo dovrebbe dar lustro alla loro opinione...a me invece può suggerire solo le ragioni dello sfacelo dell' industria discografica attuale. Che queste persone non considerino gli Spiral Architect come "storia" non solo non mi turba, bensì mi inorgoglisce, perchè rafforza la mia idea che questo tipo di musica, come quella degli SA appunto, è composta ad uso e consumo di un pubblico critico, almeno per quelli che ne fanno ancora parte.

Ai ragazzi qua sopra (Wicker, Acid, Nino, etc.) ribadisco, se ce ne fosse il bisogno, tutto il mio sostegno per l' attitudine critica che ancora riescono a mantenere, nonostante i tempi, nei confronti della musica.

 

Grazie per il sostegno, ce n'è davvero bisogno
Per quanto mi riguarda, il post sopra di questo rappresenta l'evento (positivo, of course) della giornata.
Bentornato Shred!

 

dopo ripetuti ascolti del loro unico album...posso dire che mi piace parecchio....hanno inteso un nuovo modo di intendere il prog....molto originali....ottimi...riff che all'inizio possono sembrare freddi o senza senso alla fine si rivelano il punto di forza di questa band......(da notare che questo poteva rivelarsi un arma a doppio taglio invece nn lo è stato..quindi meritano ancora di più il mio supporto......)
da notare la prova di ogni singolo musicista che creano con il loro bagaglio tecnico una nuova definizione di caos.........

 

Caro Shredder, grazie per il tuo prezioso sostegno e ben tornato tra noi

 

Innanzi tutto, bentornato.
Secondo, grazie per il sostegno e rispondo a un pezzo del tuo post:

Magari non siamo a livello di "turbamento", perchè certo non faccio un dramma se c'è gente che non riesce ad analizzare un brano. A un certo punto la musica deve essere anche un diletto, quindi dico sì al dovere morale di trattarla con rispetto, ma dico no all'intavolare discorsi troppo infervorati in questo ambito. A meno che non ci siano fattori esterni che complichino, e qui non voglio soffermarmici perchè ci metterei delle ore a parlare di tutte le varie possibilità.

Certamente, però, un tantino (diciamolo) mi infastidisce che un pezzo come "A Sceptic's Universe" venga considerato privo di senso nell'accezione negativa del termine. Io vedo in quel disco una razionalità talmente assurda e indecifrabile da costringermi soltanto a fare riverenza verso quel "torrente di note". Al di là del fattore emotivo.

 

Lars K. Norberg ha lasciato i Satyricon per dedicarsi al lavoro sul prossimo album degli Spiral Architect.
Ragazzi, la macchina si rimette in moto!

 

Chissà perchè, dopo aver letto questa notizia ho messo su A Sceptic's Universe

 

Ottimo

 

Finalmente, direi! Non vedo l'ora, perchè anche se non sarà all'altezza del precedente avrò comunque qualcosa da ascoltare per porre un paragone col loro debutto.

 

A me non sembrano niente di speciale.