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Punk & Hardcore

Discussione in 'L'Altra Musica' iniziata da Rover84, 26 Luglio 2006.

  1. Carnival900

    Carnival900
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    19 Ottobre 2021

    Partiamo dal fondo :hihi:
    Wikipedia italiana sostiene che Topper sia stato il primo batterista dei Fastway, durando poco però (infatti per il debutto c'era già un altro). Per quel che riguarda me, non ricordo d'aver mai letto il suo nome da nessuna parte nei booklet dei primi tre Fastway, Eddie non l'ha mai, purtroppo per lui, nominato, o forse non ricordo io bene.

    Riguardo a Dave invece, capisco i tuoi punti, però "non mi basta" (cit.) Nel senso, è vero che la passione alla fine decide tutto (o quasi), ma questo tipo poteva essere il nuovo Robert Plant. Il fatto dell'emigrazione poi non mi convince, i Fastway erano inglesi e il fatto che lui si sia trovato dopo l'uscita dalla band in America è un altro discorso. E poi, Fastway e Flogging Molly sono appunto diversissimi, lui però fino a prova contraria ha cantato in ben quattro album loro. Cos'è, non voleva e/o non era convinto al massimo ?

    La verità la sa solo lui ovviamente, per quel che ne sappiamo può anche essere un discorso di voce cambiata (o finita). I FM sono infatti tutt'altro che "difficili" vocalmente. Anche se sembra però un rinnegamento come pochi...
     
  2. forza panino

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    Rockettaro estremo (cit.)

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    19 Ottobre 2021

    Confermo. Punk suonato con tecnica sopraffina, non so come altrimenti definirli.

    E poi un gruppo che in una canzone scrive "Whatever happened to Leon Trotsky? He got an ice pick that made his ears burn" che gli vuoi dire?
     
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  3. Dwight Fry

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    21 Ottobre 2021

    Non ne facevo una questione di emigrazione ma di nostalgia per le proprie radici, culturali e quindi anche musicali (l'ha detto lui, eh, mica io).
    Immagino che al momento di tornare in pista con un proprio progetto musicale, a distanza di oltre dieci anni dalla fine dell'esperienza coi Fastway, l'influenza della musica irlandese abbia avuto la meglio su tutto: qualcosa di maggiormente personale rispetto all'hard&heavy dei Fastway, qualcosa in cui potesse riconoscersi anche culturalmente (i testi dei Flogging Molly sono spesso incentrati sulla storia e le tradizioni irlandesi, da ciò che leggo).
    Questo spiega il passaggio a un altro genere musicale, d'altronde un sacco di cantanti hanno cambiato direzione dopo essere fuoriusciti dalla propria band.

    Per quanto riguarda il diverso modo di cantare, è dovuto senz'altro al cambio di genere; poi sì, un calo vocale non è escluso, ascoltando "Speed of darkness" non pensavo certo che quello fosse Dave King.
    Forse si era stufato di cantare alla vecchia maniera.
    O tutt'e tre le cose.

    Concludo dicendo che a me il punk da sagra paesana stufa presto, quindi se voglio ascoltare il miglior Dave King rispolvero il primo, bellissimo album dei Fastway.
     
  4. Carnival900

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    21 Ottobre 2021

    Il secondo pure, anche se inferiore, è molto valido.
    E soprattutto la colonna sonora di "Morte a 33 giri", anche se qui siamo in territori prettamente heavy.
     
  5. Dwight Fry

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    22 Ottobre 2021

    Ieri ho ascoltato per la prima volta "Guilty as Charged", l'album col quale i Cock Sparrer tornarono alla carica nel 1994. Arrivato al quarto pezzo, "Don't blame us", ero già KO.
    Album in perfetto stile Cock Sparrer: potente, con ritornelli irresistibili e linee melodiche da primi della classe. Non sarà uno "Shock troop" ma si difende benissimo. Tra l'altro la voce di Colin è già meno sottile, qui, e quindi più piacevole, "più punk".
    Consigliatissimo a chi ascolta l'Oi!

    Se ci penso mi sembra pazzesco che nel 1994 tutti corressero dietro ai Green Day di "Dookie" e agli Offspring di "Smash"... in parte lo facevo anch'io, perché salvo eccezioni i gggiovani inseguono la musica realizzata da altri gggiovani, non da gente di quarant'anni, ma avevo già un'infarinatura del punk '77 e quindi potevo distinguere i valori in campo. L'imprinting fa la differenza, certe volte.

    D'altro canto i Cock Sparrer sono poco conosciuti ancora oggi, in ambito punk, mentre figliocci (nipoti, meglio dire) come i recenti Booze & Glory collezionano milioni di visualizzazioni attingendo a piene mani dal loro songwriting. Nulla contro i Booze & Glory, eh, nella scena skin / OI! sono molto rispettati, ma in ogni genere o sottogenere musicale la senti proprio, la superiorità di certe formazioni, e i Cock Sparrer rientrano fra questi.
     
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  6. The Neuromancer

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    25 Ottobre 2021

  7. The Neuromancer

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    25 Ottobre 2021

    Alle superiori ero patito per il genere, probabilmente perché mi è sempre piaciuto il calcio e la musica punk, e anche le sbronze ignoranti. Risse invece mai fatte, sono un tipo pacifico.
    Però devo dire che trovo il punk degli anni '80 molto statico, tutto quello che viene celebrato e definito underground non mi sembra che abbia prodotto molto di nuovo negli anni, così tanto per dire...meglio la new wave, magari non troppo fighetta ecco.
     
  8. Dwight Fry

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    29 Ottobre 2021

    Per i miei gusti, la new wave e il post-punk in generale sono paragonabili a un bicchiere d'acqua in un Barolo del '71. Mai piaciute le "chitarrine" e le voci addomesticate, infatti faccio fatica ad ascoltare gli album troppo morbidi di gente come gli Angelic Upstarts.

    Sempre in generale (il discorso può essere esteso al metal e agli altri generi), non sono un patito degli innovatori, o meglio: non ho mai ritenuto l'innovazione, neppure interna al genere, elemento sine qua non per scrivere un buon album. Se un album non dice niente di nuovo però è composto da belle canzoni a me va benissimo, motivo per il quale continuo a comprare album recenti di vecchi gruppi, quelli che hanno già detto tutto anni fa. Certa gente non si schioda dalle sue origini ma scrive lavori eccellenti (mi vengono in mente i Misfits di "Famous monsters"), invece quando si spostano troppo in altre direzioni finiscono per deludermi (i Rancid di "Life Won't Wait", per fare un altro esempio).

    In estrema sintesi, preferisco di gran lunga quei gruppi degli anni '80 che hanno contribuito a "prolungare" la storia del punk a suon di inni e schitarrate: Misfits, Bad Religion, Dead Kennedys, Exploited, The Business, in parte i Crass...
     
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  9. The Neuromancer

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    31 Ottobre 2021

    A me non piace soprattutto la roba derivata dai Discharge (il cosiddetto crust-punk, d-beat e simili): tutta gente che suona troppo uguale e prevedibile alle mie orecchie. Invece se si parla di post-punk e new-wave c'è anche troppa varietà, e io nello specifico preferisco le varianti più cupe. I gruppi che hai citato sono stati tutti nel mio lettore cd e ovviamente li apprezzo, i DK poi sono tra i miei preferiti di sempre, gli Exploited sono stati importantissimi ovviamente ma oggi sono il gruppo che ascolto di meno tra quelli che hai menzionato.
     
  10. Dwight Fry

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    1 Novembre 2021

    Ah, ok, allora sfondi una porta aperta. Neppure a me piace il crust.

    Nel frattempo ho tolto (a malincuore) dallo stereo il CD di "Guilty as Charged" dei Cock Sparrer e sono passato a "Two monkeys" (1997, se non erro), della stessa band. Ascoltato tre volte, è abbastanza diverso dall'OI! a cui ci hanno abituato, più vicino al punk degli anni '70 e quindi vicino a un approccio tipicamente rock 'n' roll (ho sempre considerato il punk la musica più reazionaria dell'intera scena).
    Interessante, ma devo ancora assimilarlo per bene.
     
  11. Dwight Fry

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    4 Novembre 2021

    Assimilato per bene "Two monkeys" dei Cock Sparrer, e che dire? Bellissimo anche questo. Meno Oi! ma non per questo meno punk, anzi, per certi versi qui sono tornati al punk primigenio del periodo 1975-1977.
    Curiosa la presenza di due brani un pizzico eterodossi (ma coi Cock Sparrer capita spesso) come "Bats out"
    che in pratica è "Johnny B. Goode" con un altro testo (a Lemmy sarebbe piaciuta), e soprattutto "Back home", che sembra "In the navy" dei Village People con le chitarre elettriche:
    Non sono pezzi rappresentativi dell'album, che rimane ancorato al punk, tuttavia sottolinea quanto una band che ne abbia voglia possa allontanarsi, all'occorrenza, dai vincoli imposti da un genere musicale.

    A malincuore dovrò metterlo da parte in favore di "Here We Stand", l'album del ritorno targato 2007.
     
  12. Dwight Fry

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    18 Novembre 2021

    Ho preso "Get a life" (1994) degli Stiff Little Fingers e lo sto ascoltando assieme a "Here We Stand" dei Cock Sparrer.
    Carino, ma il confronto coi Cock Sparrer li penalizza. Inoltre mi aspettavo qualcosa di meno canonico, visto che "Get a life" è l'album successivo a "Flags and emblems" (1991), che pur essendo poco o nulla "punk" contiene alcuni dei pezzi migliori della band irlandese, per quanto riguarda gli Stiff Little Fingers 2.0, ma è comunque presto per esprimere giudizi assoluti.
     
  13. yessong

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    18 Novembre 2021

    Da qualche sera ascolto i G.B.H, credo siano tra i migliori per ciò che riguarda il punk contaminato non proprio classico.
    @Dwight Fry qual'è il tuo parere su di loro.
     
  14. Dwight Fry

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    19 Novembre 2021

    Li conosco poco approfonditamente ma posso dirti che, tra i classici degli anni '80, "City Baby Attacked by Rats" dei GBH è uno di quelli che mi ha annoiato di più in assoluto. I pezzi sembrano tutti uguali e considerando che sono tra i padrini dell'hardcore... beh, preferisco di gran lunga l'hardcore di Exploited, Misfits o Dead Kennedys, più variegato e meno improntato all'assalto continuo.
    Grosso limite è la voce monocorde del cantante (non ricordo come si chiama), che appiattisce troppo le linee vocali. Che poi se ascolti una 'Makin whips' ti accorgi che somiglia terribilmente a quella di Tim Armstrong dei Rancid, ma in versione piatta e meno stonata.

    Non mi dispiace invece, per motivi speculari, "A Fridge Too Far" (1989), album più ragionato ma non per questo poco punk. Qui osano un po' di più, cosa che a piccolissime dosi era emersa anche nel precedente "No need to panic!" ('To understand' o 'Avenue and hallyways' sono atipiche, per il loro stile).
    Dagli anni '90 in poi hanno incorporato elementi metal, come già gli Exploited, quindi riff thrash e perfino doppia cassa, ma alla fine si tratta del solito hardcore metallizzato e crossover. “Church of the truly warped” (non ricordo l'anno) è una bella mazzata, se uno apprezza i primi Suicidal Tendencies potrebbe trovarlo interessante.

    Dal 2000 in poi ho perso le loro tracce.

    James Hetfield li adora, a me dicono poco.
     
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  15. yessong

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    19 Novembre 2021

    I G.B.H sono grezzi, il loro Hardcore rispecchia in pieno il loro sound assai rozzo, mentre band d'oltre oceano come Husker Du o Bad Religion hanno fatto invece da apripista all'Hardcore "qualitativamente" più ragionato, capace pure di scalare le classifiche di vendita e ascolti, ovviamente di ciò i Bad Religion sono i veri maestri. Però io resto molto legato anche agli anni ottanta e quei suoni sporchi e grezzi.
     

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