Pain of Salvation

perfettamente daccordo

 

Stai cagando fuori dal vaso. Primo, il parallelismo metallica-pos non sta in piedi. A livello di popolarità, ancora prima di load, non c'è proprio paragone. I pos li conoscevano 4 gatti prima, adesso 5, ma sempre di un gruppo fortemente di nicchia si tratta.Secondo, voltare le spalle a che??? I Pos fanno la loro musica come gli pare e piace, a DAniel fregha un cazzo dell'opinione dei fan bavosi, e fa bene dato che è in primis un artista. Terzo, pensi sia così facile fare musica pop? pensi che un qualunque gruppo metal, se solo lo volesse, potrebbe sfondare con facilità in questo genere? non credo proprio. Infine,stravolgere le carte in tavola è cosa buona e giusta. Il prog è anche questo, e ti assicuro che è più progressivo questo rs2 degli ultimi 10 anni di produzione targati dream theater.

 

La musica deve appagare prima di tutti chi la fa, un musicista serio non produce un disco pensando "lo faccio in questo modo per accontentare i fan"... Akerfeldt è un rinnegato ad aver fatto Heritage? Assolutamente no, ha fatto il disco che sentiva di fare, pur sapendo che molti fan nn lo avrebbero apprezzato. Questo vale anche per Gildenlow come per tutti.

 

sui dream theater mi trovi daccordo, sul resto un po meno, nessuno dice che suonare pop x un gruppo metal sia facile , mantenere una certa coerenza stilistica non significa sfornare sempre lo stesso disco,io poi sull'argomento prog metal in generale sono abbastanza scettico in quanto x cio che mi riguarda gli anni 70 hanno detto gia tutto, il metal ha solo ripreso qui e la rimescolando il genere con un po di power chords, e cmq i pos ci stavano riuscendo bene ma adesso non so dove i pos vogliano andare a parare visto che ancora di piu la loro proprosta attuale è figlia dei 70, qualcosa di gia sentito in centinaia di gruppi dei seventies appunto, che senso ha?? vuoi sperimentare fai come ti pare, ma dissotterrare uno stile su cui altri hanno fatto le loro fortune non la vedo come una sperimentazione e a me come ad altri centinaia di fan ( non bavosi, bel termine complimenti) essere preso x il culo non va.

 

sai cosa gliene importa a gildenlow. che vuoi fargli, lettere minatorie?

Non compri il disco, stop.

 

Dunque si critica una webzine, etichettandola come "chiusa" e portando come termine di paragone riviste che escludevano a priori band per il genere che suonavano. Beh, complimenti per la coerenza!
Il fatto è che Tm le tratta ancora (anche se, a mio modestissimo parere, potrebbe benissimo farne a meno), mentre queste le trattano solo quando potenzialmente hanno mercato.
Ti sei risposto da solo.

 

Sei nella sua testa o sei un suo amico intimo? La tua è un'opinione, cerca di parlarne come tale
La cosa disarmante è che, ancora una volta, si è riusciti a spostare il discorso sul genere, quando di genere ha parlato una sola persona e gli altri manco lo hanno nominato. Personalmente trovo Road Salt Two piatto, poco ispirato e, come ha detto qualcuno, messo assieme con gli scarti del primo capitolo. Per quanto mi riguarda possono passare tranquillamente al trip-hop o al post rock, per esempio. Non sarò certo io quello che si scandalizza, anzi, se ben fatto benvenga. Il fatto è che qui, mediamente, si manca di incisività, non si capisce dove stia la qualità di sta roba (escludendo la solita, inconfondibile, egregia prova vocale di Daniel). Mi piacerebbe capire cosa ci sia di buono in un disco banale come questo, perchè se si vuole discutere sulla qualità, bisognerebbe almeno spiegare dov'è sta qualità. Io non ne sento, se qualcuno vuole illuminarmi sono qua.

 

deeper cut e the physics of gridlock sono a mio parere i pezzi meglio riusciti del lotto (o comunque quelli che ad oggi ho assimilato meglio), prova ad ascoltare quelle: progressive anni 70 fatto bene, se vai ad ascoltare strumento per strumento ovviamente ci stai parecchio di lusso.... sessione ritmica, chitarrine docg, tastierino psichedelico + prova maiuscola di gildenlow. deepest cut è costruita su un lento crescendo che sfocia in un buon ritornello (m'immagino dal vivo renda parecchio con tutti i cori in stile queen che sono usi fare); the physics è un viaggio... quando apre nella seconda parte della canzone mi viene la pelle d'oca

 

Anch'io ti butto li The Deeper Cut, un semi crescendo in pieno stile Pain riportato alle sonorità attuali. Non vi piace l'album, ok, ma non potete cestinarlo tutto con un "album piatto", perchè non ci credo. Se road salt 1 è piaciuto almeno in parte mi risulta difficile sentire che uno trova la seconda parte come uno scarto. Mi sembra quasi che gli ascolti siano stati superficiali.

 

Ad un ascolto superficiale l'album mi delude abbastanza...almeno Road Salt I aveva la title track che era stupenda. Qua di stupendo non ci trovo nulla...va dal noioso al sufficiente.

 

Un musicista può fare quello che vuole e se fa anche qualcosa di diverso basta che ci mette l'anima, e cambiare genere anche radicalmente non è una presa per il culo per i fan, dato che l'arte non si crea per piacere a qualcuno (sono semmai i qualcuni che si avvicinano all'arte). Dove sta scritto che un gruppo debba suonare un solo genere??? Solo perché poi gli scaffalisti dei negozi non sanno dove piazzare il disco? Mah!

Poi vabbe' è anche bello sentire che un gruppo ha delle caratteristiche proprie che lo rendono riconoscibile ma se anche le infrangesse... poco importa, l'arte è libera da vincoli!

 

Di certo non sono in grado di illuminarti sulla questione, ma posso dirti la mia se si fa un paragone con gli altri lavori della band direi che può essere anche lecito parlare di banalità della proposta, perchè senza dubbio gli ultimi due album non hanno di certo il pregio di sorprendere l ascoltatore......anzi, musicalmente si basa su elementi già sentiti qualche decade fa..................mi piace il tuo atteggiamento qquando affermi che il problema, se c'è,non è di certo da ricercare nel cambio del genere musicale.............tuttavia a parer mio il diverso tipo di proposta presenta delle caratteristiche che possono influire sulla qualità della musica attraverso elementi che in passato la band probabilmente tralasciava a favore di altri...........provo a spiegarmi meglio : negli ultimi due album io percepisco una maggiore attenzione al tocco sullo strumento, al groove, al "tiro", a quell'energia che si sprigiona non tanto dalle note in se ma dal modo in cui quelle note vengono suonate, dall'intenzione quindi......... un'approccio che è l'elemento chiave di generi come ad esempio il blues, che riesce a suscitarmi sensazioni che difficilmente riesco a spiegare razionalmente con un analisi delle note utilizzate...............negli ultimi pain of salvation ci vedo parte di questa energia, in grado di colpirti al cuore e allo stomaco grazie ad un approccio nettamente più carnale rispetto al passato..............ciò è unito a delle melodie ben congegnate e a degli arrangiamenti curati con essenzialità in grado di richiamare scenari ben precisi, nei quali per me risulta naturale e spontaneo immergermi e viaggiare,proprio perchè trovo l'ambientazione piacevole.................

 

oooooooohhhh mi a pietro bianco mi... sono nico, il cantante degli adder death... ahhahaha

 

Bonjour. Mi trovo concorde con il fatto che nelle recensioni ci siano troppe opinioni e pochi fatti. Detto ciò, non ho avuto modo di ascoltare questo album come si deve, ma a prescindere dalla sua bontà, troppo si nota nel recensore la critica a ciò che non sono più i POS, cosa che non ha proprio ragion d'essere.

Andando oltre, qualcuno ha notato la citazione a Morricone, The ecstasy of gold, in To the shoreline, ad esempio? No, il redattore non l'ha colta, strano però. Leggo anche strani commenti alla recensione, ad esempio che l'album abbia un arrangiamento troppo semplificato. Magari dalle stesse persone che criticano Be, cosa che mi lascia estremamente perplesso.

 

Dove sarebbe la critica a ciò che non sono più i PoS, di grazia?