Pain of Salvation

Due brani nuovi, interessanti:

Pain of Salvation - Through The Distance (Live @ TV4 Nyhetsmorgon) - YouTube
Pain of Salvation - 1979 (Live @ TV4 Nyhetsmorgon) - YouTube

 

Ogni cosa che canta DAnielino la trasforma in oro...ma io sono troppo di parte, me ne rendo conto. A molti le due song faranno cacare a spruzzo.

 

1979 la trovo involuta ma Through mi sembra decisamente interessante (stonature a parte).

 

Comprato venerdì RS2, ha già qualche ascolto alle spalle e posso dire la mia.

1) Musicalmente siamo sulle stesse coordinate del primo episodio. All'ascolto scorre molto bene e piacevolmente, tuttavia lascia ben poco nelle orecchie, se non una fastidiosa sensazione di "ripetizione" dei medesimi concetti del primo disco. A livello strumentale alcuni passaggi fanno godere; a livello vocale Gildenlow si conferma talento puro e inarrivabile.

2) Il primo Road Salt mi era piaciuto molto per i testi, tutti legati dal filo conduttore del viaggio lungo la strada polverosa, metrafora di vita e di cambiamenti. In questo secondo i testi non mi hanno appassionato. I temi sono i più vari, di mezzo c'è sempre la strada, ma la sensazione non è positiva.

3) Gildelnow canta (divinamente), scrive, suona la chitarra e altri centomila strumenti, fa praticamente tutto. Parafrasando una celebre battuta riferita ad un altro personaggio "se avesse anche solo una puntina di tette farebbe anche la soubrette".
Con il rispetto che si deve ad un grande artista, questo soliloquio non fa il bene dei Pain of Salvation, a mio modestissimo giudizio.

Tirando le somme, io ho amato il primo The Road Salt ma questo secondo episodio mi dà l'impressione di essere la raccolta delle b-sides del primo. Nessuna canzone memorabile, strutture stilistiche già sentite, testi poco convincenti. Molto piacevole da ascoltare come sottofondo, con la meravigliosa voce di Gildenlow che si erge a protagonista dell'intero lavoro strappando applausi anche a scena aperta. Il mio voto sarebbe un 7.

 

Di avviso diametralmente opposto: Decisamente superiore alla pt.1 dal mio punto di vista, qua non c'è un solo brano che mi vien voglia di skippare (forse la sola Mortar Grind risulta un pò sottotono rispetto al resto). La matrice progressive viene alla luce soprattutto nei brani più lunghi (ascoltatevi lo stupendo break centrale di Eleven) ma in generale tutto il disco risulta molto ricercato, pieno di finezze che solo un ascolto attento in cuffia permette di cogliere. Insomma, dietro all'apparenza di un disco "asciutto", scevro da orpelli e ghirigori inutili, c'è invece un grandissimo lavoro da parte di Gildenlow e combriccola. Anzi, diro di più: riascoltando i precedenti lavori della band (compresi tpe e remedy Lane, considerati i loro capolavori) questi risultano in qualche modo più "grezzi" rispetto a Rs2: mi pare che ora il gruppo maneggi la propria musica con molta più cognizione di causa, con un pizzico di ruffianeria se vogliamo, con un superiore senso della melodia e senza mai intasare le canzoni con un sola nota di troppo, evitando di perdere il senso della composizione in fughe strumentali dozzinali. Come accennato, grandissima prova di Leo Margarit, soprattutto rimarchevole il suo controllo delle dinamiche (si sente che il ragazzo non ha un background musicale fatto solo di HM) e spettacolare quella di Gildenlow, che a mio parere a raggiunto su questo album l'apice in quanto a controllo della voce e capacità interpretative. Vediamo come resisterà alla prova durata nel tempo, ma per ora album dell'anno a mani basse, insediato dai Leprous e in attesa del nuovo Subsignal.

 

Anche a me, per ora, sembra essere migliore della prima parte. E' più organico, corposo, non saprei come spiegarlo e cmq mi sembra più costante.

 

ah beh allora andiamo bene...

non sapevo nemmeno che fosse uscito sinceramente ho perso interesse per le uscite discografiche della band di gildenlow. Road salt 1 mi ha troppo deluso

 

RS2: un buon disco che conferma le sonorità del precedente, devo dire che pur non essendo un lavoro memorabile lo ascolto molto volenti; i PoS mi piacciono anche in questa veste anche se quelli di TPE1 e Remedy Lane (e anche BE direi) erano di tutt'altro spessore.

 

io lo devo ancora ascoltare per benino ma di primo acchito mi piace, m'immagino anche che dal vivo queste canzoni possano rendere altrettanto bene dei vecchi pezzi (dopo aver visto ballare un marasma di talli sulle note di disco queen... pazzesca live band!!) peccato che in tour si portino appresso gli altri disgraziati

 

Lo ascolterò....nel primo qualcosa di buono c'era (No Way o Road Salt), mischiato a molta roba trascurabile....spero che qua sia l'opposto!!

 

hmmm... pochi commenti sul nuovo album.. mi ricordo che quando uscì road salt 1 il topic era pieno di opinioni. Non vorrei che molta gente avesse perso entusiasmo per il proseguito discografico della band, dopo il precedente album piuttosto scialbo (road salt 1 appunto).

A quando la recensione?

 

Lo sto ascoltando parecchio, molto più della prima parte. Per ora The Deeper Cut si staglia su tutte le altre.

 

Ascoltato due volte, incredibilmente mi piace

secondo me nn han scritto questo album nel 2010, ma nel 94/95 ... cavolo, sembra quasi un'anticipazione (piu semplificata e grezza) di ciò che sarebbe poi stato Entropia...

su tutte mi han colpito Softly she cries, To the shoreline (che ricorda un po The ecstacy of gold di Morricone), Eleven e 1979

 

Arriva, arriva...

 

Io lo sto rimpiangendo, e non dico altro