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Padania: realtà o utopia?

Discussione in 'Attualità e Cultura' iniziata da blackalba, 18 Novembre 2008.

  1. ForeverDarkWoods

    ForeverDarkWoods
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    19 Giugno 2009

    Ahah cos'è un detto popolare?
     
  2. Bull Gates

    Bull Gates
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    Mecojoni

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    19 Giugno 2009

    Lo stesso discorso vale per l'ITALIA, comunque.
     
  3. guldur

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    di fede GialloRossoNera

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    19 Giugno 2009

    spero scherzi
     
  4. Lord of all fevers

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    19 Giugno 2009

    Se la lega vuole separare la "padania" dall'italia faccia pure, il principio di autodeterminazione dei popoli è sacro... che inizi a ritirarsi dalla politica ITALIANA... E una controsenso permettere di far salire al governo ITALIANO persone che dell'Italia non vogliono fare parte, logicamente non possono fare il bene dell'intero paese, anzi, faranno il bene della loro cerchia; e mi vergogno profondamente, essendo sardo, di aver constatato che hanno ricevuto voti anche qui...
     
  5. guldur

    guldur
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    di fede GialloRossoNera

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    19 Giugno 2009

    sono completamente d'accordo con quello scritto sopra..pensa che anche in pugliahanno ricevuto qualche voto..voglio pensare che sia stato qualche 18enne che si è voluto divertire
     
  6. Lord of all fevers

    Lord of all fevers
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    19 Giugno 2009

    il problema è che il pensiero critico è morto... è stato rimpiazzato da Mediaset
     
  7. BrutalThrash

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    19 Giugno 2009

    Lasciando perdere il fatto che ancora non si capisce bene quali siano i territori abilitati ad entrare nella fantomatica "Padania", il nord-italia linguistico è accomunato dalle parlate "Gallo-italiche": http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/0/06/Italy_-_Forms_of_Dialect.jpg (Seppur con diverse varianti ed isole linguistiche)


    C'è anche da dire però che più si và avanti con gli anni e più queste parlate vanno in disuso.
     
  8. Gothfreak

    Gothfreak
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    20 Giugno 2009

    Ha ragione, invece.

    L'Italia nasce nel 1861, prima di allora non v'era altro che una miriade di staterelli perpetuamente in guerra l'uno con l'altro.

    Per citare Klemens von Metternich, moderatore al Congresso di Vienna, "L'italia è un'espressione geografica".

    All'alba dell'Unità, l'80% della popolazione NON parlava italiano.

    Dai tempi della caduta dell'impero romano (che comunque non concepiva l'italia come nazione ma semplicemente come la "campagna" dell'Urbe) qualunque pretesa di ritrovare un'unitarietà nella storia italiana è una pura e semplice "sega mentale".

    Studiamoci la storia prima di favoleggiare.
     
  9. Darrosquall

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    21 Giugno 2009


    ASD :D questa me la segno e te la rubo :hihi:
     
  10. nicolasblaze

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    21 Giugno 2009

    volevo rispondere io ma era superfluo...parliamo di europa e...guarda qua dentro che succede, ognuno vuole farsi il governo in casa...
     
  11. HeadlessChild

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    21 Giugno 2009

    Metternich essendo austriaco aveva uno specifico interesse affinché l'Italia rimanesse divisa e l'influenza austriaca nell'area permanesse.
    Durante l'Impero Romano l'idea di italia ed italiani era assolutamente chiara e sviluppata. L'Italia era una "campagna" dell'Urbe sotto la Repubblica; l'intuizione di Cesare ed Augusto è stata proprio l'Italia. Hanno soppresso una democrazia che - logisticamente - si poteva esercitare solo per mano dei cittadini di Roma e si sono appoggiati sugli italiani. Augusto definì l'Italia come blocco unitario a cui estese un diritto unitario (ius italicum).
    L'Idea d'Italia era chiara e definita dopo la caduta dell'Impero. D'altronde a lungo le conquiste barbariche tennero unificata gran parte della penisola; questa fu specifica mira di Odoacre, il qual si diede il titolo di Rex Italiae. La stessa unità venne conservata sotto gli ostrogoti di Teodorico e sotto la riconquista orientale. Si perse invece con i Longobardi, che pure avevano mire italiane; entrò in gioco però il fattore destabilizzante dell'espansione del potere temporale del papato. L'idea d'Italia però non venne mai persa; non venne mai persa sotto il sacro romano impero, che pure ne conquistò solo una parte, e la corona d'italia continuò ad esistere per secoli.
    Da che è nata la lingua volgare ai tempi di Dante 1200 le classi colte della penisola hanno parlato la stessa lingua (per la verità anche prima ma era il latino). In Italia non si è mai parlata una lingua diversa dall'italiano; seppur con un paio d'eccezioni, in Italia caratteristiche linguistiche e non politiche dimostrano che esistono solo dialetti.
    Dante, Petrarca, Boccaccio, Ariosto, Tasso e Machiavelli sono tutti autori precedenti all'unificazione.. prima di questa avevamo già una letteratura sviluppatissima. Molti di loro fanno riferimenti assolutamente spontanei all'idea d'Italia, e sia Dante nel 1200 che Machiavelli nel 1500 vagheggiano una riunificazione.


    L'Italia non è un'invenzione linguistica, perché non lo è. Non è un'Invenzione storica, perché aveva lunghissimi precedenti. Non è un'invenzione artistica, perché è esistita per secoli un'arte italiana (e non mi riferisco solo alla letteratura). E' un'invenzione culturale? La definizione di cultura include normalmente la diversità; cultura è un gruppo sociale, che può essere in intersezione con altri e definito a vari livelli di omogeneità. Che l'Italia non fosse la Francia non c'è dubbio, ma qual'è il livello bastevole perché si formi una Nazione? Chi lo stabilisce?

    Infine, 150 anni sono bastevoli per la formazione di uno stato nazionale.
     
    #521
    Ultima modifica: 21 Giugno 2009
  12. nicolasblaze

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    21 Giugno 2009

    la lingua italiana è stata codificata artificialmente da vari studiosi incaricati di farlo, tanto che esistono delle differenze mostruose tra i dialetti regionali (differenze che non esistono neanche negli Stati Uniti, e mi sembra che siano un po' più grandi dello Stivale...). la "cultura artistica" italiana riguarda STATI DIFFERENTI, ognuno con il SUO patrimonio, ovvero:
    la signoria fiorentina
    roma dei papi (e non del papi :sadic:)
    la serenissima venezia
    il sud dei borbone.
    sì, l'Italia è un'invenzione, e lo dico da romano, dunque da uno che non voterà lega neanche a costo della vita :)
     
  13. BrutalThrash

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    21 Giugno 2009

    :P:P:P


    YouTube - Fabrizio De André - Â duménega
     
  14. Asperger

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    21 Giugno 2009

    Ma questo è ovvio, gli Stati Uniti si sono formati come un entità unica, dalla conquista effettuata da un nucleo di coloni anglofoni, è normale che le differenze tra i vari dialetti siano minime. Invece, l'italia è stata separata per oltre 1500 anni, ma nonostante questo i vari dialetti, pur differendo tantissimo da regione a regione, e a volte nelle stesse regioni, sono praticamente tutti uguali per quanto riguarda le costruzioni logiche (tranne il sardo). Inoltre, le classi "agiate" hanno sempre parlato la stessa lingua in tutta Italia, tant'è che ancora risultano praticamente comprensibili (o almeno in parte:hihi:) scrittori e poeti pre-unione come Leopardi (Marche), Manzoni (Lombardia), Tasso (Campania), Ariosto (Emilia-Romagna). Ed infine, la gente che nei paesini parla solo il dialetto non esiste solo in Italia, ma in qualsiasi altro stato "nazionale".


    Non la penso affatto come te:), come ho spiegato.
     
  15. HeadlessChild

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    21 Giugno 2009

    Le lingue volgari neolatine - TUTTE - sono codificazioni dovute al ritorno alla parola scritta di quello che ormai era il latino volgare. Addirittura in Francia a quei tempi ne sono state codificate due: la langue d'oil (nord della francia, alla base dell'attuale francese) e langue d'oc (sud della francia e pezzi di spagna e italia). L'occitano (langue d'oc) si parla ancora in francia nei pressi dei pirenei.
    Comunque, stiamo parlando di un periodo intorno al 1200, non certo un'invenzione risorgimentale. E comunque Dante è stato uno dei più grandi intellettuali della storia, parlarne come di uno scribacchino a pagamento non rende l'idea.
    Gli USA sono una colonia inglese relativamente recente, nata dopo la nascita della stampa, e della diffusione dell'alfabetizzazione a mezzo della rirorma protestante (mai avviata in italia), e si son da sempre caratterizzati per una forte mobilità.. inoltre, a dirla tutta se per questo negli USA si parla la stessa lingua dell'Australia, del Canada, dell'UK; allo stesso modo nella gran parte del sud america si parla uno spagnolo chiarissimo, mentre nella sola area romanza in Europa si parlano diverse lingue, di cui nella sola spagna tre. Non sono cose paragonabili.
    Su quante e quali siano le intersezioni nella storia dell'arte (in senso lato) italiana non ci sono dubbi, e credo una veloce scorsa a "Le Vite" del Vasari (che tra l'altro come pittore lavorò a Firenze, Roma, Napoli, Bologna, Venezia..) possa darte qualche spunto in merito; inoltre c'è una forte tendenza a dimenticare che le caratterizzazioni locali (anche in ambito artistico) non sono una storia solo italiana.
     

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