Mafia e criminalità organizzata

"Annalisa Durante uccisa a Forcella il 27 marzo 2004 dal fuoco incrociato, quattordici anni. Quattordici anni. Quattordici anni. Riperterselo è come passarsi una spugna d’acqua gelata lungo la schiena. Sono stato al funerale di Annalisa Durante. Sono arrivato presto nei pressi della chiesa di Forcella. I fiori non erano ancora giunti, manifesti affissi ovunque, messaggi di cordoglio, lacrime, strazianti ricordi delle compagne di classe. Annalisa è stata uccisa. La serata calda, forse la prima serata veramente calda di questa stagione terribilmente piovosa, Annalisa aveva deciso di trascorrerla giù al palazzo di un’amica. Indossava un vestitino bello e suadente. Aderiva al suo corpo teso e tonico, già abbronzato. Queste serate sembrano nascere apposta per incontrare i ragazzi, e quattordici anni per una ragazza di Forcella è l’età propizia per iniziare a scegliersi un possibile fidanzato da traghettare sino al matrimonio. Le ragazze dei quartieri popolari di Napoli a quattordici anni sembrano già donne vissute. I volti sono abbondantemente dipinti, i seni sono mutati in turgidissimi meloncini dai push-up, portano stivali appuntiti con tacchi che mettono a repentaglio l’incolumità delle caviglie. Devono essere equilibriste provette per reggere il vertiginoso camminare sul basalto, pietra lavica che riveste le strade di Napoli, da sempre nemico d’ogni scarpa femminile. Annalisa era bella. Parecchio bella. Con l’amica e una cugina stava ascoltando musica, tutte e tre lanciavano sguardi ai ragazzetti che passavano sui motorini, impennando, sgommando, impegnandosi in gincane rischiosissime tra auto e persone. È un gioco al corteggiamento. Atavico, sempre identico. La musica preferita dalle ragazze di Forcella è quella dei neomelodici, cantanti popolari di un circuito che vende moltissimo nei quartieri popolari napoletani, ma anche palermitani e baresi. Gigi D’Alessio è il mito assoluto. Colui che ce l’ha fatta a uscire dal microcircuito imponendosi in tutta Italia, gli altri, centinaia di altri, sono rimasti invece piccoli idioti di quartiere, divisi per zona, per palazzo, per vicolo. Ognuno ha il suo cantante. D’improvviso però, mentre lo stereo spedisce in aria un acuto gracchiante del neomelodico, due motorini, tirati al massimo, rincorrono qualcuno. Questo scappa, divora la strada con i piedi. Annalisa, sua cugina e l’amica non capiscono, pensano che stanno scherzando, forse si sfidano. Poi gli spari. Le pallottole rimbalzano ovunque. Annalisa è a terra, due pallottole l’hanno raggiunta. Tutti fuggono, le prime teste iniziano ad affacciarsi ai balconi sempre aperti per auscultare i vicoli. Le urla, l’ambulanza, la corsa in ospedale, l’intero quartiere riempie le strade di curiosità e ansia."


Questo è uno spezzone del libro di cui non si fa che parlare ultimamente: "Gomorra" di Roberto Saviano...

Questo invece è un pezzo degli ultimi articoli usciti sui giornali:

Cronaca

CAMORRA: SAVIANO AL 'GUARDIAN', LASCERO' ITALIA IL PIU' PRESTO POSSIBILE

Londra, 1 nov. (Adnkronos) - In una intervista al quotidiano britannico 'Guardian' Roberto Saviano dice che lascera' l'Italia "il piu' presto possibile". Costretto a vivere scortato per le minacce di morte dopo il suo libro 'Gomorra', Saviano racconta che si sente schiacciato "da un peso enorme, gigantesco che non posso sopportare facilmente -dice- e che mi sta distruggendo come scrittore". Saviano e' riuscito a scrivere nonostante gli spostamenti tra "case sicure", aggiunge, "ma e' una cosa difficile -afferma- perche' e' difficile concentrarsi". Per il suo esilio, scrive il quotidiano britannico, ci sono solo difficolta' logistiche che lo scrittore spera di poter risolvere entro il nuovo anno.



Vorrei lasciare libera discussione sull'argomento, visto che da dire ce n'è fin troppo....

 

Un tema che mi ha sempre appassionato, data la provenienza (...)
... e abitando in un piccolo comune, le percezioni sono molto diverse (in negativo... figuratevi...)

 

la mafia...la più grande spa del mondo.Certe volte mi chiedo se siano più codardi o cattivi, poi però ci penso sopra per ore e ore e arrivo sempre allo stesso punto, sono ignoranti e fanno tanto comodo alla politica.

 

a me quello che sconvolge della forza della mafia non sono i soldi che ammucchiano, o le armi che usano o la violenza fisica che perpetrano sulle persone. Quanto quell'aura di intoccabilità, rispetto, omertà e riconoscenza che sanno far smuovere nelle persone che vivono a stretto contatto. La mafia organizzata non verrà mai sconfitta finché ci saranno persone pronte a ringraziare per quello che fanno e a screditare ed insultare le persone che invece vanno loro contro. Mi fa venire la pelle d'oca sentire la gente che dice "ci fanno solo el bene!" o peggio "qui la camorra non c'è (A Casale!)!".
Potranno arrestare pure tutti i boss e gli scagnozzi che vi gravitano attorno...ma finchè c'è uno solo che continua a pagare il pizzo, avranno sempre vinto loro.

 

Ignoranti??? Non bisogna inglobare la mafia negli stereotipi come la coppola o altre scemenze da film del genere. La mafia ora è la mafia dei colletti bianchi, gente raffinata e acuta... e "La Mafia è Bianca" di Santoro analizza solo un aspetto, e di un solo settore, di quello che c'è dietro la mafia odierna.

 

secondo me gente che si macchia di tali delitti è ignorante. Ignorare il diritto alla vita è da ignoranti, ignorare il diritto alla libertà è da ignoranti...e questo è ciò che la mafia fa...non vedo proprio gente raffinata dietro a tutto questo.

 

Miii che bello questo topic!! Nn l'avevo visto...
Appena ho tempo scrivo

 

Mah, io non so molto riguardo alla mafia, ho letto Cose di cosa nostra di Falcone&Padovani e poco altro(rimedierò:P), comunque ho un mio pensiero, e cioé che la mafia sia talmente legata alla politica che un serio tentativo da parte della classe politica di contrastarla sia solo di facciata, e che siano necessari volti nuovi in questa politica fatta sempre dei soliti che girano e mischiano le carte

 

D'accordissimo con il buon nosfe. sono talmente appiccicati che sarebbe come dire alla mosca di togliersi dalla cacca...solo che non si distinguono più l'una dall'altra nel rapporto mafia-politica politica-mafia

 

Discorsi da francescano.

Queste sono strategie appartenenti alla vecchia concezione di mafia. Dopo le stragi del biennio '92/'93 ha cambiato strategia, ritenendo più oppurtuno fare il meno "rumore" possibile, per poter tranquillamente fare i loro loschi affari senza avere la pressione addosso... soprattutto da parte dei media e dell'opinione pubblica. Credo che la lotta alla mafia debba partire prima dalla società civile, e di conseguenza informare sul problema, che non dagli inquirenti e da chi si occupa "materialmente" del contrasto del fenomeno mafioso. Infatti dopo la grande commozione dei primi anni '90, l'interesse è andato scemando... ed ora ci si ricorda che il problema esiste, solo nelle ricorrenze di commemorazione delle vittime della mafia. La società è cambiata... non c'è più voglia di lottare. Ad esempio una maratona "Sammarcanda-Maurizio Costanzo Show" per commemorare Libero Grassi, oggi sarebbe impensabile....

 

non è un discorso da francescano, solo principi, se non li condividi o li reputi da francescano boh, non so che dirti. Resta il fatto che non vedo nulla di stampo "persona raffinata" dietro un mafioso.

 

Non hai capito il mio discorso per la seconda volta. Passo.

 

Assolutamente d'accordo. La criminalità di seconda, anzi terza, generazione è molto più difficilmente combattibile.
Una volta c'erano i pecorai, i Riina, gente ignorante davvero, diventata "qualcuno" solo grazie alla mancanza di scrupoli.
Ora la partita si gioca a tutti i livelli: imprenditoria, finanza, droga, prostituzione.
Il piano illegale e quello legale si intersecano, si alternano, vivono a volte in simbiosi, a volte distaccati. C'è sempre la stagione buona per uno dei due, ci sono molte stagioni buone per entrambi.
"Raffinati" è il termine giusto per i boss del nostro tempo. Sanno vincere in tutti i campi, hanno acquisito know how manageriale e capito le regole dell'economia.
C'è un passo di Gomorra che spiega molto bene questa simbiosi (per chi l'ha letto quando si racconta del business del turismo in Scozia).
Falcone aveva ragione quando diceva che avrebbe avuto molta più efficacia la lotta alla mafia agli albori della stessa. Ora è schifosamente difficile. E oltretutto manca anche l'intenzione seria di combattere.

 

Già, nell'800 sarebbe stato senz'altro più facile!

Ma ancora nei primi anni '90 la Mafia la potevi toccare con mano, si presentava sfacciata: organizzava le grandi stragi, ammazzava la gente per strada in pieno giorno come fossero cani. Giocava a viso scoperto ma c'era (per fortuna) chi si pentiva..
Adesso è cambiato tutto, perchè striscia silenziosa, si insinua ovunque indisturbata e non è più "percepibile" come una volta. La Mafia oggi è d'élite!

 

Sono originaria di Castellammare di Stabia (NA) ,ora vivo a Milano, ho avuto la fortuna di non vivere, nei 28 anni che ho vissuto al Sud, le situazioni di ambientazioni camorristiche, mai assistito a scene di intimidazioni,sparatorie,scippi, rapine...mai successo!

Ma la camorra esiste...da secoli!!!!

E diventa sempre più subdola e cattiva...ma tanto ce la dobbiamo tenere, lo stato non farà mai nulla per eliminare questa piaga sociale...se avesse voluto farlo l'avrebbe già fatto decenni orsono!!!!
E non diciamo la solita frase..."i cittadini si devono ribellare"...davanti ad un pistola la testa la abbassano tutti!!!