La violenza nei film, musica e nell'arte in generale

Questa sera ho avuto una conversazione abbastanza turbante (almeno per me) con una persona che mi ha detto che chi mostra la violenza nell'arte (la persona con cui parlavo ha citato Tarantino) è spesso sadica.
Io ovviamente ero totalmente disaccordo, e lo ho fatto notare ma allo stesso tempo ero molto turbato da queste sue parole, che mi hanno fatto mettere in discussione tutto me stesso per una buona ora abbondante, per poi capire che erano tutte cazzate quelle dette da quella persona.
E il bello è che lo sapevo da anni...mannaggia alla mia insicurezza cronica.
Voi cosa avreste risposto a questa persona?

 

La violenza fa parte del teatro cinematografico e musicale.
Altrimenti dovremmo buttare nel cesso anche shakespeare o le tragedie greche...
Stando alla musica, c'è una violenza piú subdola di quella mostrata, che serpeggia nel vuoto di certe canzoni commerciali che passano in radio.

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La violenza è presente in qualsiasi forma d'arte.

Ma non solo, volendo allargare il discorso è presente in gran parte degli aspetti della vita: dalla violenza della natura a quella dell'uomo nei confronti dei propri simili e non solo.

Chi si scandalizza, pensi ad esempio alla religione che (qui in Italia, come in altri paesi del mondo) ci propongono fin da piccoli: flagellazioni, lapidazioni, crocifissioni.

Quindi, considerando che il cinema, come l'arte in genere, è solito essere uno specchio del proprio tempo, delle correnti di pensiero del periodo, non c'è da stupirsi se la violenza è sempre stata presente e lo sarà sempre.

Poi chiaro, se parliamo di violenza fine a se stessa, senza una logica, in ambito cinematografico, questa la concepisco poco anche io. Ma anche qui, pensandoci: quanti episodi violenti accadono ogni giorno che sembrano assurdi ed immotivati?

 

parlando di film, personalmente faccio un distinguo (che poi fa parte della mia personale valutazione bel film-film di merda)
quando c'è una trama, e la violenza è funzionale alla trama e non mostrata inutilmente fine a se stessa, ci deve essere.
come quando devi rimarcare un concetto e dici "cazzo", ok è una parolaccia, ma nella semantica della specifica frase enfatica è necessaria per esprimere quello che vuoi, altrimenti il risultato sarebbe una frase con un concetto leggermente diverso. ("mi passi quei libri?" non è la stessa cosa di "mi passi quei libri, cazzo?")

quando invece il film si basa unicamente sul far vedere braccia mozzate, esplosioni, fori da arma da fuoco e cartoni in faccia così, perchè "minchia oh hai visto? figataaaaaaaaaaaaah" allora al novanta per cento ci troviamo davanti ad un film di merda. questo tipo di violenza da molto fastidio anche a me. soprattutto perchè spesso e volentieri tale tipologia di film, la preferita dagli italiani e dai figli di generazioni di consanguinei della Bible Belt americana, vengono trasmessi in prima serata e senza protezione minori. poi però no, American history x è un film violento e lo trasmettiamo alle due di notte.

nota a parte per Tarantino ed altro splatter: quando le cose sono mostrate in un modo così estremo e talmente plateale da non poter sembrare reale (esempio, ti taglio la gola e lo schizzo di sangue sarebbe sufficiente a ritinteggiare Versaille) ci si trova davanti ad un tipo di cinema che non può essere letto con gli stessi parametri del cinema realistico.
chiaramente, non sono il tipo di film che si possono far vedere ad un bambino, che non ha ancora le chiavi necessarie per poterlo comprendere. al pari di alcuni adulti che si lamentano della violenza nei film di Tarantino.

 

Allora...discorso complesso.

Io sono uno che apprezza gli horror e che ha visto per esempio i film splatter di Rob Zombie.

Però...però c'è un però...ho notato che negli ultimi anni sono diventato più sensibile a certe cose, sarà la vecchiaia.

Sono diventato più sensibile a quando si esalta la violenza. Quando se ne dà sfoggio gratuitamente.

Esempio, confesso che quando ho visto il video di "Blood In, Blood Out" degli Exodus, dove si vede gente che si devasta ai concerti con fiumi di sangue che scorrono...ho pensato: "Ma che coglioni"...perché questo a mio avviso era un invito gratuito alla violenza durante i concerti.

Stessa cosa per gli ultimi video degli Slayer: a mio avviso uno sfoggio gratuito di violenza brutale. Un godere della violenza.

Mi dà fastidio chi si compiace della violenza, in definitiva e chi la...promuove in maniera più o meno esplicita.

 

tendenzialmente, a me non frega un cazzo di niente. finché non si fanno cose contro la legge va benissimo tutto, da opus pistorium alla seconda metà delle giornate di sodoma illeggibili ma divertentissime di de sade

se non sei in grado di distinguere tra finzione e realtà esiste un libro magnifico a riguardo che si chiama hoka sapiens, una raccolta, di dickson e anderson dove gli hoka sono questi alieni che non sanno distinguere appunto tra realtà e finzione.. vedo tutti quelli che non sanno operare questa distinzione come degli hoka (uno dei miei primi libri che ho letto, negli anni '90)

il resto per me sono tutte troiate. premetto che non guardo film nè altro, ma ho letto tantissimo e ascolto musica. se leggo justine mi piace o non mi piace, chiudo e fine, è un libro, come quelli dove si sparano in testa o si decapitano a cavallo, fine, non me ne fotte niente di andare a sapere se l'autore o i musicisti sono sadici psicopatici o bisessuali, se fanno qualcosa contro la legge ne rispondano in giudizio, altrimenti me ne strasbatto di tutto.

si valuti e si giudichi l'opera, per giudicare il creatore ci pensano poi i tribunali, motivo per cui la biografia è il genere probabilmente che ho letto di meno in tutta la mia vita anche accademica. c'è un film splatter, ti fa cagare? bene, non lo guardi, fine, se l'autore poi è sadico o meno ma chi se ne strasbatte chi mai lo conoscerà, se ha commesso reati andrà in galera che me ne deve fregare a me di tarantino che manco so chi sia

 

appunto, se non siamo in grado di distinguere tra realtà e finzione letteraria o meno non credo ci sia un singolo autore che si salvi, partendo dai miti cosmogonici fino alla letteratura odierna

 

Anticipazione (Spoiler)

 

La violenza fa parte della natura, come la vita e la morte. Parole, immagini, suoni, odori fanno parte di noi. Forse a qualcuno piace nascondere la testa sotto la sabbia.

“Guerrieri? Giochiamo a fare la guerra?”

 

Io avrei risposto così:

 

I papiri generano violenza.

 

Che sguara

 

Hanno già detto tutto @elpata86, @Mucchina Volante e @ador dorath, la violenza fa parte del nostro mondo e penso non sia intellettualmente giusto censurarla nell'arte quando necessaria.

Questi però la violenza non la mostravano mai, aveva un ruolo fondamentale ma non veniva mai mostrata in scena. Infatti c'è stato per anni un dibattito aperto sull'Aiace di Sofocle (il cadavere di Aiace, che si ammazza a metà dell'opera, alla fine viene scoperto, ma viene anche mostrato in scena o no? Sempre ammesso che non si tratti, come qualcuno ha suggerito, di una modifica successiva). Anche nella Commedia Nuova (Menandro) non si mostravano mai gli avvenimenti "violenti": della Perikeiromene (La Donna Rasata) non abbiamo, tra le tante lacune, la parte iniziale, ma nessuno ha mai pensato che la ragazza protagonista venisse rasata in scena. C'è chi pensa addirittura che l'atto avvenisse prima dell'inizio della narrazione (e che quindi non facesse neanche parte della vicenda effettivamente portata sul palco).

Credo che @MetalMusic666 facesse un discorso molto facile: violenza in scena o no? Da questo punto di vista, la tragedia greca è ineccepibile.

Poi è chiaro che i sadici esistono davvero (pensate alla Juve che sta facendo annusare lo scudetto al Napoli :look: :gufopotentissimo: ), ma credo che ce ne siano una così grande mole di sfumature con così tante variabili che le due cose potrebbero anche essere relate, ma poi bisognerebbe vedere caso per caso.

 

Ma nella Elettra di Euripide mica viene mostrata la morte di Egisto?
La sto leggendo ora, ma ti do ragione su quella di Sofocle, ove la morte di Clitennestra avviene dietro le quinte, e si sentono solo le sue urla, mentre Elettra gode come una maiala.

 

No, Oreste va ad ammazzare Egisto e la notizia viene riportata dal coro.
Nessun atto di sangue viene messo in scena in nessun testo teatrale greco, perché la tragedia, che è influenzata dal genere epico il quale veniva cantato (non rappresentato!) punta all'informazione, non tanto alla resa scenica. In sostanza, nella tragedia si parla, si racconta, si dialoga, si canta, si pianifica, ma non c'è né tempo né motivo di mettere in scena molte azioni (figurarsi la morte di un eroe). Al massimo lascia intendere che avvenga fuori scena.

/OT