La situazione concerti in Italia e i concerti "alternativi"

Prevendita concerti ed associazione consumatori

Vista la situazione che si è venuta a creare volevo discutere con voi della realtà concertistica italiana, dalla delirante operazione sulla prevendita effettuata dalla Live al fatto che per entrare in molti locali si deve avere una tessera di iscrizione (che spesso costa sui 13/15 euro!!). Francamente ormai mi pare che lo scopo dei vari organizzatori sia quello di far desistere la gente dall'andare ai concerti piuttosto che invogliarla a spendere soldi. Questa discussione potrebbe anche essere l'occasione per segnalare concerti NON legati alla Live o a locali Arci, almeno da favorire anche un minimo di concorrenza, cosa in Italia sconosciuta.

Inizio io: sabato 26 settembre, Argelato (BO), Grim Reaper+Praying Mantis+supporto, 15 euro

 

lo scopo degli organizzatori è quello di guadagnare il piu' possibile dai concerti....

 

I Saxon costano 25+prevendita, quindi 28. Se compro alla casa, da quel poco che ho capito, pago ancora di piu che in prevendita e quindi.....28 euro 28 per i Saxon!?!??

 

per la precisione 28.50 in prevendita e 29 alla cassa, bel vantaggio vero?
In effetti tutti i ticket che prima erano a 25 sono passati a 29 per favorire gli affezionati clienti!
Di fronte a quest'ennesima presa in giro non ci restano molte alternative:
seppellire di civili ma decise mail di protesta alla Live (utilità zero ma se supportate da un calo di presenze magari capiscono) e boicottare la maggioranza dei loro concerti. Dico maggioranza perchè è chiaro che per alcuni act non ci sarè molta scelta se si vogliono vedere live determinati gruppi...ma puntare su concerti alternativi e magari approffitare per supportare un po i gruppi italiani potrebbe essere una buona idea.

 

Mah la situzione concertistica in italia è abbastanza triste, senza tirare in ballo la solita Germania, un paese come la Spagna ci surclassa sotto tutti gli aspetti (festival, numero dei concerti, prezzi, locali...)
Le tessere Arci, Ancos ecc..che io detesto, sono però gli unici modi per certi locali (soprattutto quelli piccoli)per poter sopravvivere: non affiliandosi a certe associazioni di promozione culturale, questi posti non potrebbero usufruire di molte agevolazioni economiche e logistiche.
Tra l'altro non so quanto sia legale l'operazione della live, bisognerebbe informarsi: un biglietto deve avere un suo valore nominale fisso (a cui può essere aggiunto un diritto di prevendita in caso di acquisto anticipato e/o fuori dalla sede dell'evento) in qualsiasi momento lo si acquisti, non penso possa subire una variazione di questo tipo ( come viene giustificato l'aumento ai botteghini del locale??): qualcuno ne sa di più sulla legislazione in materia?
Inoltre la live poteva evitare di tirare fuori giustificazioni, tipo quella del secondary ticketing, che non c'entrano nulla com tale aumento dei prezzi.

 

Quoto in tutto raibowrising e dragongio.
La situazione è triste, se non disperata.
Prezzi esagerati, code lunghissime agli ingressi anche a causa della crescente usanza di dover sottoscrivere una tessera per poter entrare ai concerto (Arci in primis ma anche altre cagate...), prezzi delle consumazioni esorbitanti.
Ma il peggio è che il metallaro di oggi non si ribella...sta lì in fila tranquillo...x mezz'ora e più..come se fosse in processione...accetta qualsiasi sopruso, qualsiasi condizione gli venga posta. Senza aprir bocca.
Compra birre carissime e schifose...cazzo io piuttosto bevo dallo sciacquone del water (quando ho finito i litri di birra che mi porto sempre da casa...).
E la storia assurda del vendere i biglietti a meno prezzo in prevendita rispetto che alle casse?? All'estero funziona...è onesta.
Ma in I-taglia, patria della disonestà, se un biglietto alle casse costava 25...viene venduto in prevendita a 23 (+ prevendita...of course) ed alle casse a 28 o 29. Risultato finale: costo del concerto AUMENTATO.
Scopo finale: mettercelo nel culo sperando che nessuno se ne accorga.
Ed il metallaro medio italiano non se ne accorge, credetemi. Neanche se usano la carta vetrata.

Boicottaggio è la parola giusta e, per non rimanere senza la nostra musica, aumentare il supporto all'underground italiano, di qualsiasi genere.

 

E' esattamente quello che ho fatto io che, tra l'altro, non ho mai avuto niente da ridire sulla Live prima di adesso.
Quella di non andare ai concerti sarà una scelta dura, ma necessaria, anche se so già che per alcuni gruppi tentennerò non poco, mentre per altri cederò proprio. Di sicuro ne farò molti di meno in ogni caso.

 

Se volete comunque andare a concerti della Live cercate di comprare il biglietto da qualche vostro amico che non va più o da qualcuno che se ne disfa: il concerto lo vedete comunque e i soldi almeno non sono andati a Pieroni.
A breve ci sono i Gotthard, tour organizzato da Barley Harts: 20 euro alla cassa, senza nessuna strana maggiorazione.
Importante: ci sarà un tour italiano dei Finntroll a fine settembre organizzato dai ragazzi del Total Metal Fest di Bari. Vengono vicino Bergamo a 15 euro!! Di concerti belli ma NON in mano alla Live ce ne sono diversi, si tratta di guardarsi intorno e scegliere quelli più vicini o interessanti: è un modo per fare opposizione ad una agenzia che con gli anni si è contraddistinta per la sua scorrettezza e sostenere agenzie più piccoli che rischiano portando gruppi non sempre conosciuti dalle nostre parti.

 

Avevo letto di questo fatto delle prevendite e avevo gioito perchè finalmente, dopo anni di arretratrezza nell'organizzare i concerti (vedi braccialetti, cibo e prezzi che non sono cambiati assolutamente), anche la prevendita era inferiore al prezzo al botteghino. Il che doveva essere ovvio visto che si sborsa il denaro in anticipo.
Poi leggo che hanno aumentato i prezzi alle casse e ritorno alla realtà. Nulla è cambiato. Pieroni parla tanto, ma alla fine con la Live la mette in culo a tutti....
Allora nn rimane che l'underground o l'estero...

 

Visto che "buoni si, ma fessi no", ho mandato una mail al Codacons per segnalare certe anomalie tutte italiane sulla prevendita, visto che tempo fa anche altre associazioni dei consumatori avevano sottolineato il problema.

Buongiorno, vorrei segnalare alcuni miei dubbi relativamente alla prevendita per concerti in Italia e sulle iniziative dell’organizzatore di concerti Live in Italy.
Quando si comprano biglietti in prevendita tramite circuiti come TicketOne viene applicata una maggiorazione rispetto all’effettivo prezzo del biglietto del 15%. Se il biglietto di un concerto costa 10 euro in prevendita lo pagherò 11,50, se costa 100 euro lo pagherò 115, eccetera. Mi chiedo: la cosa è legale? Per quale motivo il costo del servizio, ovvero la prevendita, dovrebbe variare in base al costo del biglietto visto che il servizio che mi viene offerto è sempre lo stesso? La prevendita non dovrebbe avere un costo fisso?
Vorrei inoltre segnalare l’iniziativa dell’agenzia per concerti Live in Italy:

“Come nella migliore tradizione europea e mondiale, PER I CONCERTI CHE VERRANNO MESSI IN VENDITA D'ORA IN POI, il prezzo dei nostri biglietti in prevendita sarà inferiore al prezzo del biglietto acquistato in cassa la sera stessa dello show. Finora, chi acquistava in prevendita il biglietto di un concerto, pagava un prezzo maggiore rispetto a chi invece decideva di acquistarlo in cassa prima dello show. Bene, Live ha deciso di invertire questa tendenza.

Live vuole cambiare il corso delle cose ed agevolare gli aficionados che, con religiosa puntualità, sono sempre pronti a cliccare il primo giorno di prevendita. Quindi: chi d'ora in poi acquisterà il biglietto in prevendita, pagherà un prezzo minore rispetto a chi lo acquisterà al botteghino poco prima dell'inizio del concerto.

Per facilitarvi a capire la dinamica, a titolo esemplificativo, la prevendita dei biglietti in occasione degli shows italiani di WASP: il costo del biglietto in prevendita sarà di 25 euro+diritti, mentre 29 euro in cassa la sera prima dell'esibizione della band.

Rockol.it, portale di informazione musicale, si è mostrato interessato alla faccenda e ha intervistato Andrea Pieroni, responsabile di Live srl, che ha approfondito l'argomento. Ecco un paio di punti salienti della discussione:

"Il risparmio è questione di pochi spiccioli. Ma non è questo il punto: a noi, semplicemente, sembrava ingiusto penalizzare i nostri clienti più affezionati" -afferma Andrea Pieroni e prosegue- "Noi, come Live In Italy, lavoriamo essenzialmente con gruppi internazionali, e confrontandoci con gli altri promoter europei ed americani cisiamo resi conto come la prassi, ormai, sia questa. No vogliamo fermarci qui, però. Questa nostra iniziativa vuole essere uno stimolo per tutti glialtri operatori del circuito live, affinché in un futuro - dopo aver stipulato accordi con tutte le categorie coinvolte - si ottengano due risultati importanti. Il primo sarebbe quello di avere, in ambito di live rock, una prevendita simile a quella che caratterizza certe compagnie aeree low-cost come Ryan Air. prima compro il biglietto, quando la disponibilità è alta, meno mi costa. Meno biglietti ci sono a disposizione, più sale il prezzo del tagliando. Questo obiettivo ci permetterebbe di contrastare con forza il fenomeno del cosiddetto 'secondary ticketing', che per mezzo di siti come Seatwave ed altri specula su eventi ad alta e altissima richiesta."

Come viene spiegato dal comunicato di presentazione, se prima il biglietto del concerto costava 20 euro più 5 di prevendita, e quindi comprando alla cassa la sera stessa si spendevano solo 20 euro, da questo momento in avanti se un biglietto costa 20+5 si paga 25 euro in prevendita e 29 alla cassa la sera stessa del concerto. Mi chiedo: la cosa è legale? Come viene giustificato questo aumento del biglietto alle casse? Il paragone fatto dall’organizzatore con gli altri paesi europei inoltre non regge: in Germania, ad esempio, se compro in prevendita pago il costo “puro” del biglietto (quindi solo 20 euro, rifacendomi all’esempio da me prima fatto) senza alcuna maggiorazione, mentre invece se compro alla cassa la sera stessa del concerto pago una lieve maggiorazione. Con l’operazione di Live in Italy, invece, se il tagliando è comprato in anticipo deve anche essere pagato il costo del servizio di prevendita, se si compra alla cassa la sera stessa oltre alla prevendita viene applicata un’ennesima maggiorazione.
Mi sono inoltre giunte segnalazioni da parte di amici che hanno pagato il prezzo della prevendita anche comprando direttamente alle casse la sera stessa dell’evento, come è accaduto al concerto dei Motorhead a Piazzola del Brenta del 19 luglio. Il costo del biglietto era di 30+4 euro in prevendita e di 34 alla cassa.

Vi ringrazio per l’attenzione e per un’eventuale risposta,

Lettera firmata

 

Il mio supporto a questo tipo di iniziative è totale!!!Bravo.

Occhio che però la questione non è solo Live in Italy...

E le tessere??

 

Per quanto riguarda le tessere per accedere ai locali credo che non si posso fare nulla. Si tratta di circoli privati e quindi credo che la cosa sia perfettamente legale. La cosa "fastidiosa" è che non si tratta di 5 euro di iscrizione al circolo, ma spesso di 10 se non 15, ai quali aggiungere poi il prezzo del biglietto del concerto.

 

le tessere sono l'unico modo che hanno i locali di sopravvivere.
Avendo lavorato per diversi anni in un locale sò che per avere agevolazioni a livello fiscale (meno tasse) e assicurativo (di chi frequenta il locale) conviene affiliarsi a delle associazioni.

Arci, Asi, Csen..alla fine non son molte, e sono presenti in tutta Italia. Le tessere valgono un anno e sono valide in tutti i locali affiliati a quell'associazione.

è una spesa che posso anche accettare. In fondo il New Age, per dirne uno "vicino" a casa mia, è sotto Arci, come tre quarti dei locali di Padova!

Inoltre il prezzo della tessera è deciso dall'associazione, se girate un po' e trovate qualcuno di onesto che non ci marcia sopra aumentandone il prezzo, la potete fare da un'altra parte.
La CSEN del locale dove lavoravo (ballo liscio) era a 6 euro, in un locale per sentire un mio amico 10. Ovviamente saputo questo i miei amici con cui dovevo andare che non avevano la tessera sono venuti a farsela al locale dove lavoravo e poi assieme siamo andati al concerto.

Diverso è il discorso sulla nuova "delirante", come l'ha definita rainbow, operazione della Live.
Definirla una presa in giro mi sembra riduttivo e troppo fine.

E confermo che a Piazzola si pagava "la prevendita" anche la sera del concerto sia per i motorhead (che non son sicuro fossero della Live) che per i dragonforce, che invece sicuramente erano della Live, e ben prima della "operazione delirio"(ci sono andati dei miei amici).

 

Confermo che il tour italiano 2009 dei Motorhead era sotto Live.

 

quello che meno mi va a genio è l'organizzazione spesso carente, a fronte di una spesa non certo esigua: mi pare ovvio che un catering può offrire dei prezzi onesti senza per questo perdere guadagno, eppure ogni volta il problema è che le bevande costano troppo, idem il cibo

tanto per dire, che ci vuole a fare come nel resto d'europa: birra nel bicchiere di plastica (piuttosto che lattina o squallide bottiglie di plastica come nel 2007 a Roma per i Maiden), cauzione sul bicchiere per evitare di sporcare, acqua a prezzo politico, che ci vuole?

quando l'anno scorso molti mi dissero che una volta andato al Metalcamp difficilmente sarei tornato al Gods non ci credevo, beh ora come ora inutile dire che è cosi al 100%