Il fenomeno della pirateria (warez etc)

Quanti soldi spesi in Metal Hammer all'epoca!

 

Parlaci di quando poi è avvenuto l'incidente

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nel 2003 grazie ad IRC ho scoperto gli Anathema

 

Io non ho esperienze, però paragonando un esordiente come te a un suo analogo delle decadi passate siamo sicuri che in passato si guadagnasse di più? Non credo. Anzi, a sentimento penso pure che uscissero parecchi soldi in più per ottenere delle demo alla qualità di ascolto infinitesimali rispetto ad oggi.
Il fatto è che secondo me, come ho sentito dire a Silvestrin (che detesto per altri versi), le etichette discografiche si sono rivelate pessimi gestori di questa transizione tecnologica, svendendo il proprio catalogo a queste piattaforme.
C'è tutto un mondo da ripensare, io sono sempre stato dell'idea che la pirateria possa aiutare la diffusione della musica, però il supporto economico ci vuole a un certo punto perché non trovo giusto scaricare aggratiss e basta, anche nei confronti di chi ci spende tempo, fatica e denaro.

 

Meno male che ha chiuso

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Madonna quanti soldi ho bruciato con quella carta straccia. E fortuna che si definivano professionisti...

 

Io più che delle riviste mi fidavo di singoli recensori che ci lavoravano. Il livello di alcuni era imbarazzante, altri erano in gamba (e lo sono ancora oggi).
Però acquistare riviste era l'unico modo per tenersi aggiornati sulle uscite, e ricordo ancora quando attendevo album specifici e mi recavo in edicola con l'emozione di vedere se finalmente erano recensiti e come.
Vabbè era un altro mondo, oggi si ha tutto in pasto subito e senza muovere il culo. C'erano i pro e i contro allora come oggi. Però l' "allora" è filtrato con gli occhi della tenerezza e della gioventù, c'è il fascino di un mondo perduto, dello stupore.

 

Ma molti scrittori erano veramente bravi: Beppe Riva, Gianni della Cioppa, Grazioli, Massara, Klaus Byron, Fuzz Fuzz, Ariatti, tutta gente di cui mi fidavo e praticamente compravo i dischi da loro consigliati a scatola chiusa.
Ovviamente qualche errore lo hanno commesso anche loro, ma d'altronde siamo tutte persone con un proprio giudizio, quindi magari un grande album può non piacere.
Ce ne fossero oggi di scrittori così

 

Rispondo solo per chiarire una cosa, poi chiudo l' O.T: io parlavo esclusivamente di Metal hammer (non compravo altre riviste), e nel periodo in cui l'ho seguito (2006-2011) nessuno di costoro scriveva li. In quel periodo era strapieno di marchette a band più o meno amiche o in cui suonavano componenti della redazione, un paio di nomi in particolare: Extrema (l'unica recensione che io abbia letto su quella rivista a prendersi un 10/10 fu quella di un loro live, e compariva un'intervista, articolo, recensione o approfondimento su di loro a scadenza stranamente regolare, tipo ogni paio di mesi massimo) e Hallhelluja, incensati a ogni piè sospinto manco fossero stati i nuovi Pantera o che so io. Si aggiunga un comparto recensioni abbastanza claudicante, condito da scritti illeggibili che volevano passare per intellettuali ma finivano per essere delle supercazzole fatte e finite, prive di qualsiasi contenuto (si, caro Pagani, sto parlando proprio di te) e la tendenza, peggiorata esponenzialmente a partire circa dal 2009 ad assumere toni "da tabloid".