Epic Doom Metal

Sì

Altalenante, con ottimi momenti e qualcosa di meno riuscito

Un buon album, ma pensavo meglio

Mi ritrovo con la recensione pubblicata dal portale nostro arcinemico (quei bastardi)

 

SI, dopo vari ascolti mi è calato un pò, buon album ma con troppi momenti soft, all'uscita ero più entusiasto.
Invece Hereafter dei Tyrant (con un sempre ottimo Lowe alla voce) sta reggendo benissimo, lo sto ascoltando assiduamente negli ultimi giorni, grandissimo album heavy/doom.

@Dwight Fry Ti segnalo quest'uscita, penso proprio che quest'album ti piacerà!

 

L'ho trovato più heavy del previsto, ma "in a good way".
In wishlist

 

Di recente sono riuscito a trovare il secondo album dei Passage canadesi.
È meno epic doom dell'omonimo e di tanto in tanto si sporca di death doom, ma resta molto intenso.

 

Dei Solitude Aeturnus non avevo mai ascoltato Beyond the Crimson Horizon. Errore incredibile! Mi sta sembrando il più bello della band, stilisticamente simile ai precedenti ma ormai giunto ad un livello di notevole maturità, forse più accentuatamente doom degli altri, ma con belle accelerazioni heavy, come sempre, che gli dànno carica.

Robert Lowe (che in questo disco mi ricorda a tratti John Arch dei Fates Warning) rimane uno dei miei cantanti doom preferiti. Non so se l'ho già chiesto, ma conoscete altri cantanti con quello stile lì, timbro alto, cantato declamante, ossianico*?



*"In senso estens., che è caratterizzato da un tono epico e, insieme, lirico e malinconico, come quello dei canti del ciclo di Ossian" (Treccani)

 

A me è piaciuto. Disco sorprendentemente dinamico per il genere, ora lento e drammatico, ora marziale e sinistro, ora heavy e tirato, a volte duro e intransigente a volte capace di piazzarti il ritornello memorizzabile. Sicuramente hanno commesso l'ingenuità di sparare tutte le cartucce migliori all'inizio e dilungarsi troppo nella parte centrale, un po' spenta e troppo sentimentalistica. In particolar modo l'interminabile acustica Deliverance sembra lì solo per esporre la collaborazione con Lanqvist, ma ammazza la tensione e rischia di perdere l'ascoltatore per strada. Dopo quella avevano bisogno di un pezzone bomba per 'svegliarci' e purtroppo Age of the Damned non risponde a tale requisito, pur essendo ottima. Quando nel finale sfoderano il meglio ormai la magia è scemata un po'. Peccato.

Insomma, è una faccenda di tracklist: avrebbero dovuto sfoltire, distribuire meglio le tracce e l'impressione complessiva sarebbe stata migliore. Ma ai ragazzi non manca nulla: hanno esperienza, capacità compositiva, tecnica quanto basta (veramente belli gli assoli) e soprattutto energia, personalità e sincerità. Strano che dopo tanti anni cadano in piccole ingenuità da esordienti, ma se vanno di lima il prossimo disco potrebbe essere grande.

 

Grazie, ascolto domani, anche se la copertina dei Memory Garden la ricordo, quindi mi sa che ci sono già passato. I confessor l'enciclopedia del metallo me lo segnala come technical doom. Whoa.

 

Interessanti i Memory Garden, anche se la voce è più tradizionalmente epic doom, influenzata da Marcolin, quindi teatrale, con le emozioni fortemente sottolineate (qui devo dire anche in maniera un po' goffa o comunque esagerata). Quella di Lowe è più ieratica, spettrale... non saprei come dire. Gli unici che abbia mai sentito con un approccio simile sono i Funeral Fvkk.

I Confessor purtroppo più che technical doom mi suonano grunge.

 

Il secondo album sicuramente ha forti influenze grunge, ma il primo per nulla ed è effettivamente una sorta di "technical" doom metal, ma in ogni caso hanno poco da spartire con questo topic.
Io consiglio i Veni Domine, band progressive doom cristiana con forti tinte power e epic:

 

Bombetta.

 

Nuovo Sorcerer?