Ihsahn - The Adversary

Per la prima volta mi ha convinto sotto il nome Ihsahn. After è un album davvero lodevole, come al solito ha il tocco personale ed unico del suo creatore ma questa volta, a mio avviso, ha amalgamato meglio le idee rispetto agli altri 2 (che non mi hanno mai convinto, seppur li reputi interessanti).
After non stravolge il modo compositivo di Ihsahn ne mette in luce chissà quale progressione artistica, ma partendo dal fatto che ha sempre mantenuto uno stile unico e non banale (nei lavori rilasciati sotto il nome Ihsahn) direi che, anche stavolta, ci ha donato qualcosa di interessante (molto interessante).
Gran bel disco (poi lui, come sempre, è un cantante veramente in gamba).

 

after è un ottimo disco di un musicista (uno dei pochi) che ha realmente qualcosa da dire e lo fa con uno stile veramente originale ed innovativo! La musica di Ihsahn potrebbe, teoricamente, interessare e piacere a persone dai gusti notevolmente differenti ed in questo album amalgama alla perfezione influenze all'apparenza inconciliabili (jazz, black metal, prog, melodic death)!
Io l'ho trovato un disco riuscitissimo, estremo e melodico allo stesso tempo, ma anche potente, gelido, emozionante e decatedente!

 

ti quoto non aggiungo altro ai detto tutto

 

:grin:

 

Ho ordinato After, il mio primo disco della discografia di Ihsahn solista; non vedo l'ora che arrivi! Qualcuno ha già avuto modo di ascoltarlo? Aspetto con ansia anche la recensione qui su TM.

P.S.: giuro di aver letto solo ora i vostri commenti sopra, proprio non li avevo visti!

 

Ad un primo ascolto non mi ha colpito eccessivamente in positivo: qualche buon episodio, sicuramente, c'è, ma non vi trovo una grandissima ispirazione. La cosa di cui sono veramente sicuro è che è un disco di non semplice assimilazione; lo ascolterò molte altre volte prima di dare un parere più o meno definitivo (anche perchè in questo periodo non mi aggradano molto queste sonorità più pacate e riflessive, mi piace sentire la botta, la velocità, la cattiveria).

 

http://www.truemetal.it/reviews.php?op=albumreview&id=8588

Voilà

 

Non si discute che Ihsan sia un artista di enorme talento e creativita' e l'album e' bello.Pero' la snaturalizzazione del metal verso forme ad esso aliene e' una cosa che tollero poco.Perche' l'inserimento del sax e' una cosa da aprezzare a priori?Perche' l'allontanamento dal metal deve per forza essere vista come un'evoluzione positiva?Perche' le cose devono sempre allontanarsi dal caos e diventare eleganti e cevellotiche?
"In the nightside eclipse" mi ha fatto e mi fa' tutt'ora venire le lacrime agli occhi , fa risorgere energie pazzesche ed evoca situazioni ancestrali e mistiche.Insomma e' black metal norvegese all'ennesima potenza, composto da geniali ragazzini imberbi e ribelli.
Ecco, e' la ribellione la chiave della creativita' e questa, quando l'artista invecchia, muta in tolleranza, e l'antico fuoco si spegne ,tutto si riallinea, si invecchia e si muore.Divento triste quando le energie primeve diventano manierismo e buona educazione e tutti la' ad incensare l'artista che si e' ,per cosi dire, redento.Che tristezza infinita.

 

E perchè invece l'inserimento del sax è una cosa negativa a priori? Come al solito (pur non avendolo ancora ben compreso...lo trovo un disco davvero difficile) Ihsahn ha fatto un lavoro in cui il criterio e l'intelligenza al servizio della musica regnano sovrane. Secondo me quel sax sparso qua e là ci sta benone.
Non è che perchè non è più black metal come in "In the nightside eclipse" allora fa schifo ed è per forza triste...è molto più triste suonare 10 volte lo stesso album (che però fa anche una cifra trve) e dargli 10 titoli diversi (prendendo per il culo gli ascoltatori e nascondendosi dietro la purezza della proposta).
Oh, opinioni personali eh, non voglio assolutamente dire che il tuo punto di vista sia sbagliato e il mio giusto, ci mancherebbe altro.

 

WoW!!! MAMMA! 1 TRU BLCKSTR!!!!111!!!!!!! K FIKO!

 

il post era per Necrokult :°D

 

Quindi se uno non è ribelle, non fa il duro a tutti i costi, automaticamente non è capace di comporre dischi decenti?

 

da quel poco che ho ascoltato sembra davvero interessante e la rece di KK conferma le mie impressioni personali! prevedo una full immersion su after

 

Fatico davvero a capire cosa ci abbiate trovato di grandioso in questo "After". Sicuramente si tratta di un buon lavoro, ma che non eccelle per niente, secondo il mio parere, nel panorama Avantgarde attuale.
Carina l'idea di inserire il sax ( anche se ormai introdurre strumenti 'inusuali' in ambito Metal è quasi la prassi) ma viene valorizzato davvero troppo poco.
M'è sembrato, inoltre, che non si amalgamasse perfettamente con il resto della/e canzone/i.
Personalmente preferisco di gran lunga "The Adversary", quello si che è un full ricco di idee e sperimentazioni!
Non è che, al giorno d'oggi, il monicker scritto sulla copertina conti di più della musica vera e propria?!

P.s il voto cheho dato al cd è tutt'altro che negativo -73-

 

mm, a me era piaciuto moltissimo Adversary, mentre AngL mi aveva lasciato piuttosto perplesso (fondamentalmente non metteva niente di nuovo, e nello stesso tempo aveva dei pezzi che mi piacevano di meno di quelli di Adversary.. inoltre ogni tanto c'era qualche guitar wankery di troppo), pertanto, fu una release che fece un po' scemare il mio interesse nel progetto Ihsahn.

ora invece leggo in giro benissimo del nuovo, e nei giorni scorsi avevo sentito dei pezzi piuttosto belli su youtube (on the shores, e un paio d'altri), in cui compariva anche un sax malatissimo (quasi Zu?) e schizofrenico. non vedo l'ora di sentire quindi questo nuovo After, sperando in una bella carica di idee nuove che riportino la mia stima per Ihsahn ai livelli che essa merita (alti, in quanto l'ho sempre considerato tra le menti più smart della scena metal estrema scandinava)

p.s.: leggo in giro che la copertina fa cagare a molti, a me invece CROMATICAMENTE ricorda tantissimo i colori di Fjelltronen quindi mi scalda il cuore

p.p.s.: in giro TUTTI trascurano il progetto che Ihsahn fece un paio d'anni fa con la moglie e un tipo norvegese che suonava l'hardingfele (se ben ricordo, non vorrei confondermi). mi pare che il progetto si chiamasse Grimen, univa metal e folk autoctono (molto artigianale, tradizionale e 'vero', non le robe di plastica sintetiche e 'rockizzate' di alcuni gruppi folk metal). non perfettamente riuscito, ma piuttosto curioso, di certo per me fu un ascolto interessante anche se andava sicuramente rifinito meglio... a voi era piaciuto?

edit: ah ecco, no, il disco si chiamava Grimen, il progetto invece era denominato Hardingrock.