HEAVY METAL 2020

In realtà questo non è un problema che tocca solamente il metal. Trovo che lo stesso trend valga per qualsiasi genere ed è questo il dramma del panorama musicale attuale.

Io sono una di quelle persone che, ad esempio, è ancora fortemente attaccata ai vecchi nomi della scena ( @Legend citi gli Iron Maiden e i Bon Jovi che sono tra le mie band preferite di sempre ed effettivamente proprio ieri mattina stavo ascoltando Blaze of Glory, vedi tu xD ) ma non disdegno le new entries.
Diciamo che nel mio caso funziona così: quando ho bisogno di una soundtrack che mi ispiri, che mi tranquillizzi o che mi ricordi alcune atmosfere particolari, allora punto direttamente sull' "old but gold", rimanendo all'interno della mia comfort zone. Se, invece, il mio umore lo consente ed ho tempo per mettermi ad ascoltare con attenzione qualcosa di nuovo, allora amo spaziare. Per questo raccolgo sempre con piacere i suggerimenti di ascolto che mi vengono dati da amici o conoscenti (o, magari, dalle sponsorizzazioni di Youtube, dal rdar di Spotify eccetera).
Forse per la maggior parte di noi funziona così e, avendo poco tempo da dedicare alle novità, si punta sempre a quanto già conosciuto.

Meno prosaicamente temo però che il problema sia l'uso non corretto di Internet che, ormai, ci porta a ragionare in maniera del tutto diversa rispetto al periodo in cui per procurarci nuova musica dovevamo duplicare cassette o cd, scambiandoci informazioni tra conoscenti, amici di penna, gente incontrata per puro caso ai vari eventi e concerti.
Abbiamo tutto ma, in realtà, non abbiamo più niente. E' questo che sta uccidendo la vera musica, proponendo alla massa prodotti già pronti o usa e getta.

 

Credo che sia un insieme di fattori...

Le nuove leve, lo sono (presumo) per caso o per lo più "tradizione" familiare, nel senso,
che altrimenti dove possono scoprire un po' di rock in Italia?
Intendo non cercandolo appositamente... In Radio? In TV?
Ps ma chi si ricorda che nell'83 a San Remo passarono i Saxon e nell'82 i Van Halen...

Per dire, in classe di mio figlio, sono in 3 su 27 a sapere chi siano anche solo i Metallica o gli
Ac/Dc, grazie a genitori...
E per fortuna hanno avuto un insegnante di musica che come compito gli dava da ascoltare
di volta in volta, Beatles, Dire Straits, ecc.ecc. ...se no mediamente questi conoscerebbero
solo la trap...
Esempio: Ad uno spettacolo teatrale al San Carlo di Torino, non hanno navuto avuto migliore
idea di accompagnare la rappresentazione con musiche di Sfera Ebbasta...
cioè, mi vuoi "acculturare" i bimbi e poi ci piazzi quella merd....???
Mi sono dovuto trattenere dal protestare con gli insegnanti...

Le vecchie leve se lavorano, probabilmente faticano a trovare il tempo per rimanere aggiornati sulla scena...
Non parliamo se hanno famiglia (con la moglie che probabilmente trova già duri i Modà) e magari anche un figlio...
(da 0 a 5/6 anni sono dovuto andare di ipod a letto dopo che il mostro si era placato...)

E con certi lavori, oppure se non lavorano affatto, manca proprio il vile denaro...

Di conseguenza, è chiaramente assai più semplice attaccarsi emotivamente a quei pochi nomi
che magari trovi anche da Mediaworld e che ti ricordano pure la tua gioventù, quando il massimo
dell'incazzatura era lo stereo portatile Sanyo che si mangiava la cassetta al cromo Maxwell con su
Powerslave e Master of Puppets e ti estraniano per quei 50/60 minuti dalla tua gastrite da tasse, mutuo
e crociera del dentista pagata con l'apparecchio del tuo pupo...

Poi tra Spotify, Youtube e download vari, dove trovi tutto o quasi,
è ormai un mercato per nostalgici e appassionati...
(es leggevo che le vendite del vinile cominciano a superare quelle dei cd, non nel metal, in generale)

Siamo rimasti in pochi noi malati che hanno voglia di provare a star dietro a tutto..
ed ancora si eccitano alla vista ed al contatto del supporto fisico...

Anche le label spesso non vogliono rischiare più di tanto...
e con certi nomi e certi generi si va sul sicuro...
Pensare che tra le cose che mi hanno dato più soddisfazione negli ultimi anni ci sono molte release
indipendenti... (il primo dei Witherfall, Noble Beast, Judicator, Terrifier, Ironflame ecc.ecc. ) ma capisco
che sbattersi per ascoltari e pure comprarli (sempre se importati da qualcuno, visto che le spese di
spedizione sono diventate assurde) non sia da tutti...

Ho terminato il pippone... sorry

 

L'articolo citato l'ho letto anche io qualche giorno fa, ed è stato un calvario terminarlo, una sequela di banalità e luoghi comuni, banalizzati, banalmente... inutili.

 

Avete già detto quasi tutto voi.
Sono 20 anni ormai che il mio contatto con il metal è via internet dove volere è potere, ma se molti appassionati sono “ancora ancorati” a “vecchi” o meglio parlare di “precedenti” stili, sonorità, atmosfere ecc. non è colpa di nessuno. Penso che dipenda anche dall’indole e dall’attitudine personale.
Non mi ci vedo dopo 35 anni di ascolti a sentire ancora riff che sentivo nel 1985 o riff che richiamano quelli del 1985.
D’altra parte negli ultimi 25 anni le band che mi hanno travolto e che mi hanno fatto conoscere mondi nuovi (Anathema, The Gathering, Katatonia, Tristania, Novembre, Agalloch, Dolorian, Moonsorrow, The Flight of Sleipnir) o non esistono più, o hanno cambiato genere (lontano dai miei gusti) o hanno perso l’ispirazione. E salvo qualche gradevole eccezione, singoli album (mai replicati nel successivo) sparsi qua e là, ho trovato molta porcheria, album appena sufficienti, macchiette, cloni (e cloni di cloni) del filone di moda di turno, one man band con ottime (ma modeste in quantità) idee, sonorità piene di polvere già appena uscite.
Trovo che dare la possibilità a tutti di avere una propria chance sia uno dei problemi attuali: è più difficile trovare un diamante in un oceano di merda.

 

Il problema è proprio questo. Tutti vogliono suonare/cantare ma nessuno è più disposto ad ascoltare.

 

Mi è venuta in mente adesso una nuova riflessione.
Noi cosa facciamo per aiutare la nostra musica?
Il sito tm fa molto, ma come tutte le webzine in fin dei conti diventa luogo di consultazione più che di formazione.
Il forum fa molto perché noi utenti ci consigliamo, peró in fin dei conti siamo sempre noi e lo faremmo ugualmente..
Quindi mi chiedo: come possiamo fare di più?

Per esempio mi viene in mente che il sito potrebbe fare più articoli di approfondimento o di divulgazione oltre alle recensioni e alle news. E noi potremmo utilizzare più consciamente i social per divulgare la nostra musica (@Dwight Fry escluso) e magari cercare di creare interesse intorno ad essa. Però non credo che possiamo fare più di così..

 

Gli enormi vantaggi della musica liquida istantanea vanno valorizzati e non solo sfruttati fino all’osso.
YouTube è il miglior canale pubblicitario esistente, ma se non esiste sufficiente cultura musicale, (intesa come piacere nel valorizzarla, spendendo soldi propri e non solo tempo), la pubblicità diventa possesso.

 

Prima la musica italiana!
Se vuoi aiutare la musica ospita una band extracomunitaria a casa tua prima di fare la morale!

 

Per esperienza personale l’argomento musica (qualsiasi essa sia) occupa spazi molto marginali nelle conversazioni a cui assisto.
Se mi imbatto accidentalmente ascolto frasi fatte, preconcetti, poca voglia all’apertura ed inutile desiderio di convincere l’interlocutore. Come per la politica o il calcio.
Segno che c’è poca passione e molta abitudine. Difatti appena si sale in macchina la radio accesa è immancabile. Difficile trovare, al di là della carica adolescenziale, persone che vivono in una ricerca attiva di musica nuova, intesa come “non convenzionale”. O semplicemente perché viene ritenuta brutta, opinione sulla quale non si può sindacare.
Mi è capitato, casualmente, di far sentire (su richiesta dell’interlocutore) una canzone random nel mio cellulare: non ricordo quale fosse. Dopo 10 secondi massimo mi è stato detto: non mi piace. 10 secondi, di una canzone che magari consta di elevato minutaggio. Ecco cos’è la musica (e molte altre cose) per molti: tutto e subito.

 

I social non aiutano molto. Quando avevo ancora un profilo facebook attivo pubblicavo spesso video di band che ritenevo interessanti, magari aggiungendo anche una breve descrizione, una curiosità (penso, ad esempio, al testo di The River Dragon dei Nevermore, che non ha nulla a che fare con il fantasy), ma la ricezione è sempre stata scarsa. La maggior parte dei miei amici un tempo metallari si è data all'indie o ascolta musica saltuariamente. Nessuno ha più tempo o voglia di ricercare qualcosa di nuovo.

 

Farlo sui social non serve a niente. Io resto dell'idea che sia più coerente farlo su un blog: lì chi ti trova lo fa proprio esclusivamente grazie al reindirizzamento di un motore di ricerca, quindi quelle parole verranno per lo più recepite solo da chi le ha cercate.
Sembrerà anacronistico al giorno d'oggi ma funziona bene così.

 

Mi sembra di capire che per tanti, diciamo i più attempati, spesso il tutto si restringe al concetto di breve tempo a disposizione e del fatto che non si trovino novità in giro.
Tutto perfettamente concepibile e giustamente accettabile, ma un paio di appunti li farei.
Sul tempo, tra lavoro e famiglia, è vero che ve ne è poco, ma proprio grazie ad internet oggi la musica è di più facile fruizione: 30 minuti al giorno da dedicare a novità penso si possano tranquillamente trovare; è vero che da una parte l'offerta è esagerata ma tra siti specializzati e blog, trovare e fare una cernita di quel che può interessare è facile.
Io poi mi scarico i dischi, li ascolto un po' alla volta e poi decido cosa e se comprare; preferisco ascoltare due o tre nuovi lavori piuttosto che ascoltare per la millesima volta un disco del passato che conosco a memoria. Proprio perché sono sempre in cerca di qualcosa di nuovo. Poi ognuno valuta in modo personale ovvio.
Sul fatto che non si trovi niente di nuovo ci andrei cauto: è vero ci sono cloni o comunque gruppi che replicano un sound del passato (ma se lo fanno bene perché non ascoltarlo?), ma si trovano anche gruppi che offrono qualcosa di nuovo, che poi può piacere o meno.
Ovvio che tanti generi sono "chiusi" ma si trova sempre la novità: esempio gli Offering o i Whiterfall o gruppi più sperimentali tipo Leprous o Haken. Quindi per me qualcosa che può interessare ancor oggi si può trovare.
Comunque un grosso problema che abbiamo, anche leggendo di chi ha figli, è che l'Italia è un paese di serie C per il metal: anche se l'epoca d'oro della nostra musica preferita sono stati gli anni 80/90, mentre oggi va più di moda il rap o simile, all'estero mi sembra che l'heavy metal anche tra i giovani vada bene. Basta guardare le date dei tour dei vari artisti o i tanti festival in giro per l'Europa che richiamano decine di migliaia di persone, mentre da noi se non ci sono i soliti quattro o cinque nomi si fa fatica a fare qualche migliaio di persone.
D'altronde qui regna sovrana la cultura della musica popolare italiana, il festival di Sanremo lo abbiamo solo noi: mi fa ridere sentire i miei nipoti che ascoltano queste canzoncine melodiche ed io vado giù di metal o hard rock.
In più all'estero vi sono tanti gruppi più o meno nuovi che vanno alla grande: i Parkway Drive (che hanno fatto gli ultimi due dischi stupendi, quello che per me è il metal di oggi), hanno fatto da headliner in diversi festival, gruppi come Powerwolf e Sabaton fanno grandi numeri, per non parlare degli Avenged Sevenfold o negli Usa gruppi come i FFDP.
Mi sembra che sia un po' più qui che ci sia una mentalità chiusa, dove la maggior parte delle persone che è cresciuta con determinati gruppi rimanga attaccato a questi e faccia fatica ad andare oltre.
Spero di essere stato chiaro

 

Passerò per snob ma su Parkway Drive, Avenged Sevenfold, FFDP, Powerwolf e Sabaton ho la mente chiusissima. Dai, capisco il necessario supporto ai gruppi più recenti ma questi non li posso neanche considerare. Gli Atlantean Kodex non mi piacciono ma almeno capisco che hanno una qualità nel songwriting che giustamente attira gli appassionati del genere. Cerchiamo anche di non cadere nel vizio opposto all'indifferenza per le novità, per il quale chiunque faccia musica metal merita il nostro supporto e la nostra attenzione.

 

Sono d'accordo. Su internet è pieno di informazioni relative a specifiche scene musicali, di "classifiche" fatte da semplici utenti ed esperti del settore, di articoli che possono servire da introduzione all'approfondimento di correnti e movimenti musicali; basta sviluppare un metodo che ti consenta di mettere ordine nella gran mole di dati a disposizione. Con i siti di streaming è poi facile passare dalla carta all'esperienza concreta dell'ascolto. Il rischio di questo approccio è quello di accumulare troppi ascolti più o meno distratti e di non prestare la giusta attenzione e il giusto tempo alla musica che si sta ascoltando.

Per fortuna non ho nipoti parlando seriamente, il metal è una musica forte, di impatto, che tratta tematiche di un certo tipo, trasmette emozioni in molti casi violente ed oscure, nel suo underground (inteso con una portata più ampia di quella che si è soliti attribuire a questo termine) non è assolutamente una musica "stilosa" (Dio come odio questa parola), una musica modaiola che possa attirare l'attenzione delle masse.
E' vero, ci sono stati gruppi che hanno sfondato le barriere del genere diventando popolari presso il grande pubblico, ma sono un'esigua minoranza rispetto ai molti che non possono fare altro che accontentarsi di un limitato successo che comunque consente loro di vivere di musica.
Questo parlando principalmente di metal e dei suoi vari sottogeneri.

Se parliamo di hard rock, AOR, pop rock, il discorso è diverso alla base: si tratta infatti di una musica più facilmente fruibile, orecchiabile, con un approccio meno cupo (oddio, se parliamo di hard rock degli anni 70 non mancano gli esempi di musica dall'approccio "ostile"); i gruppi che suonano questo tipo di musica sviluppano spesso un'immagine accattivante, che spesso diventa il fulcro del loro successo (vedi i Ghost).

Il discorso relativo alla scarsa cultura rock in Italia è di ampia portata, non è facile stabilire con precisione i motivi che ne sono alla base.

Chiudo dicendo che, per quanto mi riguarda, non sempre andare avanti significa rivolgersi alle novità, soprattutto quando queste sono una riedizione nemmeno troppo riveduta e corretta di sonorità che sono state sviscerate in lungo e in largo nel corso degli anni.