Favorevoli alla pena di morte?

a voler essere cinici al momento è utopia persino la pena in se, lol

 

E infatti rieduchi tutti gli altri

 

Evidentemente il nostro concerto di "rieducazione " è molto differente. Credo che la rieducazione nel senso più nobile del termine non possa passare attraverso l'intimidazione; inoltre non mi sembra che gli Stati con pena di morte siano fari di civiltà e del vivere tranquillo, anzi. Io, fossi al governo, punterei molto all' effettività della pena ed eliminerei in toto benefici, sconti, permessi premio et similia.

 

Si, sono favorevole. Non tutti possono essere rieducati, basta prenderci in giro. Beccaria è vissuto centinaia di anni fa, con una situazione sociale, politica e criminale totalmente diversa, è il momento di cambiare pagina.

 

Non è che fosse tanto differente la situazione ai suoi tempi eh xD
Tralasciando che tirare in ballo che beccaria è vissuto taaaanto tempo fa come argomento pro pena di morte non ha molto senso.
Siamo anche daccordo in linea di massima che ci siano persone per le quali non può esserci redenzione ma questo non significa per forza che lo Stato deve sbarazzarsene. Dipende da che tipo di Stato sociale e Civiltà abbiamo in mente.

 

Ci sono persone che sono solo "tossiche" all'interno di una società. E per tossiche intendo che dalla loro esistenza la comunità non può trarne vantaggio.

 

Contrario, soprattutto in tempo di pace.

In caso di guerra non è neanche il caso di discutere, ovviamente.

In generale non ci ho mai riflettuto più di tanto, ma sono stato sempre tendenzialmente contrario, soprattutto perché la giustizia umana è fallibile e la pena di morte ha sempre evocato in me giustizia popolare sommaria, linciaggi, cacce alle streghe di turno e altri bass'istinti.

 

il grado di tossicità tale da rendere " plausibile" la pena di morte è volubile e soggettivo di epoca in epoca e di cultura in cultura.
Pensa un pò che gli spartani buttavano i deformi dai dirupi dato che non erano socialmente vantaggiosi.
Come dicevo ci sono dei soggetti che ( almeno per quanto possiamo dirne oggi )paiono non essere in grado di reinserirsi nella società ma questo per me non deve significare pena di morte, semmai carcere a vita.

 

Sono d'accordo.

 

Contro, in un sistema teoricamente democratico, anche se perfettibile. La precisazione in tempo di guerra è pleonastica, in guerra si uccide. A parte questo, se capitasse di subire l'uccisione o la violenza verso una persona a cui tengo, credo che reagirei come nel Vecchio Testamento e mi prenderei le conseguenze del caso secondo le norme vigenti. Giustifico la reazione bestiale nel privato, non lo Stato Democratico che si abbassa ad assecondare gli istinti della pancia e del bassoventre.

 

La cronaca ci ha insegnato che la pena di morte, dove è usata, ha mietuto troppe vittime innocenti. Poveri cristi che sono stati giustiziati perché si riteneva che fossero colpevoli e solo dopo si è scoperto che invece non era così.

Ecco, secondo me partendo da questo presupposto non si può essere favorevoli alla pena di morte, perché a certe latitudini esiste già ed è dimostrato di essere un sistema molto fallace.

Se poi vogliamo parlare di situazioni perfette presenti nelle nostre fantasie facciamolo pure, ma in questo caso abbiamo la possibilità di discutere di un qualcosa che esiste già da tempo.
E che ha già dimostrato di non saper funzionare.

 

E nonostante quello che ho scritto, io credo che sarei comunque un indeciso, anche se la pena di morte ci avesse dimostrato di poter funzionare al 100%.

 

Certo che ci sono persone così.
I disabili e i ritardati ad esempio.
Dimmi tu che vantaggio una società può trarre da un ritardato o da un disabile.
Lo svantaggio invece è evidente, tra soldi, infrastrutture ecc...

 

L'art. 27 comma 4 della Costituzione la vieta (dal 2007 è stato cancellato anche il periodo che ne faceva salva la possibile applicazione nei casi previsti dalle leggi penali di guerra) ed il comma precedente afferma chiaramente che le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato. Tuttavia, queste sono argomentazioni di natura giuridica, che potrebbero anche essere invalidate da una futura modifica dell'art. 27 della Costituzione o da una caduta dello stato democratico di diritto. Eticamente parlando sono contrario, perché forse l'unico imperativo morale al quale obbedisco è quello secondo il quale la vita umana rappresenta il fine e mai il mezzo. Dal punto di vista della politica criminale, credo che l'obiettivo della finalità rieducativa della pena sia raggiungibile ma di certo siamo ancora molto lontani dal raggiungerlo. In merito vanno modificate le norme relative all'applicazione della pena ma soprattutto vanno fatti investimenti enormi nelle infrastrutture carcerarie. Studi sociologici sembrano affermare che l'applicazione della pena di morte non comporti variazioni di rilievo sulla frequenza con cui si verificano i fatti di reato per i quali potrebbe essere applicata, quindi sembra che non sia in grado di esplicare una maggiore funzione general-preventiva rispetto alla classica pena detentiva. Sicuramente esplica una maggiore funzione special-preventiva, posto il fatto che un condannato a morte difficilmente può cadere nel fenomeno della recidiva. Infine vorrei esporre l'ultima mia argomentazione in merito. La pena detentiva è in grado di danneggiare numerosi diritti costituzionalmente tutelati:
- art.2 della Cost. relativamente alla capacità della singola persona di partecipare alle formazioni sociali
- art.3 della Cost. relativamente alla dignità sociale
- art.13 della Cost. relativamente all'inviolabilità della libertà personale
Partendo da questa constatazione molti studiosi della materia penale affermano che la pena detentiva possa applicarsi solo nel caso in cui una norma penale sia a sua volta posta a tutela di un diritto costituzionalmente tutelato (o di un interesse pubblico comunque rilevante per la carta costituzionale, si pensi al reato di corruzione, posto a tutela del buon andamento della pubblica amministrazione espresso nell'art. 97 comma 2). Utilizzando la medesima argomentazione in merito alla pena di morte, ipotizzando eventuali modifiche dell'art.27 della Cost., l'unico bene costituzionalmente tutelato che sia del medesimo rango di quello danneggiato (o forse sarebbe meglio dire estinto) dall'applicazione di tale pena sarebbe ovviamente quello della vita quindi si potrebbe applicare per il solo reato di omicidio doloso (escluderei le ipotesi colpose e preterintenzionali per mancanza di volontà nel soggetto agente). Secondo me, e permettetemi il gioco di parole, non ne vale la pena.