Eutanasia

Sottotitolo: Asperger's Depressive Topics, part IV.

Bene, a parte gli scherzi, in questo topic si parlerà di cosa ne pensate dell'eutanasia, se la giustificate o meno, se è ammissibile sempre o solo in certi casi, dei metodi da utilizzare, dei problemi etico/morali che trovate affrontando questa materia, delle leggi che stanno facendo, insomma di un po' di tutto quello che è attinente a questo argomento.

Apro questo topic proprio oggi perché, come saprete, in questi giorni si discute molto del caso di Eluana Englaro, la donna di Lecco che è in coma irreversibile, ed è in corso un dibattito se concederle l'eutanasia oppure no. Trovate tutto spiegato a questo link, su Wikipedia:
Eutanasia - Wikipedia

Che ne pensate? Dopo vi dico cosa penso io.

 

La Corte di Cassazione ha dato via libera a "staccare la spina".

Si può essere d'accordo o no, di fatto è una sentenza che crea un precedente.

Questa è la sentenza

http://download.repubblica.it/pdf/2008/sentenza_eluana.pdf

 

appena fuori dalla clinica era pieno di giornalisti fin da questa mattina...

 

Penso che l'eutanasia non sia da concedere se non quando c'è l'espresso dediderio di colui che è in gravi condizioni. Ricordo mio papà nei suoi ultimi giorni che chiedeva "c'è un modo per morire?". Chiaramente quando non può esprimersi si crea un caso difficile, forse nel caso di Eluana è la scelta migliore.

 

facevo una riflessione oggi sul caso di Eluana..
allora, la chiesa e altra gente si è espressea profondamente contraria.. io mi chiedevo:
-dopo sedici anni di coma esista veramente una possibilità di un risveglio?? cioè, si la possibilità si sa che c'è, ma è successo altre volte?? è possibile sul serio o è solo una delle infinite possibilità della medicina??
-una ragazza che va in coma a diciannove anni e si sveglia a quasi quaranta.. come dovrebbe sentirsi?? io non riesco a immaginare come dovrebbe essere addormentarmi oggi e risvegliarmi a quaranta anni avendo perso tutti gli anni in mezzo.. non so quanto felice vivrei.. non so.. nel senso che non lo so proprio, ma mi lascia un po' angosciato..


certo sospendere l'alimentazione è un modo schifoso di lasciar morire, tanto vale fare una puntura.. sarebbe "omicidio" in tutti e due i casi.. ma io credo che ormai, dopo sedici anni non ci sia più tanto da fare.. io personalmente preferirei morire a diciannove anni che viverne diciannove e poi ricominciare dai quaranta in su..

 

Ma dopo cosi tanti anni il cervello è atrofizzato , nn è che riprenderesti a vivere come se nulla fosse eh...

 

ma si appunto.. a maggior ragione! io non capisco la posizione della chiesa, star li a questionare soltanto per ipse dixit..

 

Neanche io la capisco, soprattutto dopo aver sentito un cardinale (chi di preciso non ricordo) adducere come ragione "nessun uomo può togliere la vita ad un altro uomo"... ora, perfettamente legittima questa cosa, ma detta da uno che fa parte di una confessione che ammette come giusta la pena di morte mi pare un po' ipocrita. Poi, se la vita di un uomo è unita al concetto di coscienza, l'eutanasia non è più "togliere la vita ad un altro essere". Sarò materialista, ma se non c'è più speranza di risvegliarsi, perché spendere soldi nel mandare avanti le macchine?

 

più che altro perché continuare ad alimentare vane speranze?

 

La pena di morte nello Stato del Vaticano è stata abolita si e no da mezzo secolo, il che è abbastanza scandaloso.

Nei casi in cui il paziente decida liberamente e in piena coscienza di lasciarlo morire non vedo perchè ci si debba opporre, come nel caso dell'aborto, chi vuole vivere che continui a vivere senza obbligare gli altri a fare lo stesso. Nel caso in cui non c'è coscienza e il paziente non si possa esprimere la situazione è diversa, perchè nessuno può dire quando non c'è più speranza. La speranza c'è sempre e personalmente conosco una signora che si è risvegliata da un coma dopo un anno. Adesso dopo decenni la probabilità si abbassa drasticamente, ma non penso si possa dire che sia zero.
Comunque io fondamentalmente sono contrario all'accanimento terapeutico.

 

No, ma io non intendevo questo, stavo parlando della dottrina della chiesa cattolica. Cito il Catechismo della chiesa cattolica: «Oggi, a seguito delle possibilità di cui lo Stato dispone per reprimere efficacemente il crimine, rendendo inoffensivo colui che l’ha commesso, senza togliergli definitivamente la possibilità di redimersi, i casi di assoluta necessità di soppressione del reo sono ormai molto rari, se non addirittura praticamente inesistenti»</I>

 

cioè in sostanza qui dicono che la pena di morte per qualche caso potrebbe ancora essere praticata... oddio..

 

No, è stata abolita, ma Asperger ci ha fatto notare come sia "ammessa" nel credo cristiano.

 

innanzitutto se si va in coma, vuol dire che un trauma (anche minimo) c'è stato. Poi più tempo si rimane in coma, più il cervello letteralmente comincia a degradarsi. Già chi si risveglia dopo uno-due anni si becca un danno neurologico non indifferente di solito...è come perdere pezzi via via, chi è forunato si sveglia presto e avendo perduto qualche pezzo non fondamentale (c'è chi non riesce più a leggere, chi a usare la bicicletta, chi a coordinarsi bene, chi a suonare, fare sport)...i più fortunati sono quelli che perdono una qualche zona "inutilizzata"...
Già dopo una decina d'anni puoi star sicuro che di un cervello è rimasto ben poco...I film in cui si vede gente svegliarsi dal coma dopo anni e anni come se nulla fosse sono balle colassali.


Conta che quando capitano traumi talmente gravi come quello della Englaro, (per i quali c'è la sicurezza che anche se non fosse andata in coma non sarebbe certo tornata come prima, anzi...) , c'è anche chi decide di non rianimare. Anni fa ci fu il caso di un medico che si vide arrivare in sala proprio suo figlia, e vedendo quanto disastroso era il danno celebrale si rifiutò di rianimarla.

 

Non la sapevo sta cosa, che si potesse decidere di non rianimare questo intendo.