Cosa ne pensate della Pena di morte?

Io ho votato sì, ma permettimi di dire solo che in questa discussione, più che di intelletto, si dovrebbe tirare in ballo l'etica, e la filosofia politica.
Ho votato sì perchè credo che il recupero sia fallibile, non voglio dire inefficace perchè sarebbe falso, ma fallibile senz'altro, e le dimostrazioni ci sono. Non dimentico che cmq uno stato deve punire (non vendicare, ma punire) e potrebbe essere altrettanto "razionale" dire che se un criminale non si può recuperare allora è meglio eliminarlo. Questo solo per dirti che il raziocinio non c'entra in questa discussione.
Poi per l'applicazione stendiamo un velo pietoso...la legge non è uguale per tutti neanche sui divieti di sosta figuriamoci pe reati peggiori...

 

Io sono fermamente contrario. La legge dice che l'omicidio è reato, ma allora non è reato anche per lo stato (nelle persone di chi abbassa la leva o fa l'iniezione letale, l'esecutore materiale, e di chi emette la condanna, il mandante)? Io ho sempre saputo che il primo scopo della detenzione è la rieducazione (e il secondo l'allontanamento dalla società di individui potenzialmente pericolosi), e almeno in Italia questo sembra possibile. Inoltre gli Stati Uniti sono la dimostrazione che la pena di morte anche come deterrente si rivela inefficace. E ogni tanto vengono fuori casi in cui vengono eseguite condanne su individui che non sono colpevoli (o almeno non lo sono con la certezza assoluta delle prova).
Però ci deve essere anche la certezza della pena, se si viene condannati all'ergastolo, ergastolo deve essere, o almeno se il carcerato si merita di uscire, almeno non prima dei trent'anni di reclusione. La pena una volta comminata deve essere quella punto e basta, senza le decine di scappatoie che esistono attualmente.

 

E dai...
In queste cose NON BISOGNA METTERSI NEI PANNI DI NESSUNO. E' la base del concetto moderno di legge, bisogna porsi al di sopra delle emotività personali.
E poi vorrei sapere se i soliti metallari cattivi avrebbero le palle di mettere DAVVERO in atto quello che dicono... torture, bastonate, castrazione... bene, molto grim, ora però cerchiamo di parlare seriamente.

 

Allora... tanto per cominciare la cosa che ha veramente e definitivamente fallito, almeno in Italia, è la concezione della pena come strumento di rieducazione. Un' altissima percentuale di quelli che capitano una volta in carcere, e lo stesso discorso vale per il riformatorio, poi commettono altri reati, quasi sempre più gravi. Si dirà che sono le strutture che non funzionano, e in parte è vero, ma secondo me le strutture non funzionano perchè sono sovraffollate, e sono sovraffollate perchè il sistema non funziona.
Per me la pena è punizione, sofferenza e nient'altro.
Poi, per essere chiari io sono contrario alla pena di morte, credo che non sia utile (in un regime di totale certezza della pena), però che significa "l' omicidio è reato anche per lo stato?". Il carcere non è un sequestro di persona legalizzato? E le multe, le diffide, i fogli di via e mille altre cose?
Chi siamo noi per dire che per uno che ha violentato e ucciso una donna o un bambino, ad esempio, 15 anni sono pochi, la morte è troppo, l'ergastolo è il giusto? Uno potrebbe rispondere che la morte è ancora poco...

 

sono assoltamente contraria alla pena di morte! credo invece nella rieducazione e nei metodi punitivi che applichiamo tuttora per esempio qui in italia (vedi carcere), però va fatto funzionare meglio.

 

io invece credo che gli asini non possono volare:-D

scherzi a parte, in Italia il sistema carcerario fa schifo, e questo uccide l'"emenda", la "purificazione", la "riabilitazione", la "rieducazione", la "retribuzione" e tutte le puttanate che son state dette in secoli di studi giuridici. Il vero problema sta alla radice: il carcere non può funzionare perchè finche i "soggetti a rieducazione" sono costretti a dormire in celle che odorano di piscio, condividendo una stanza-gabinetto di pochi metri quadrati con altre 4, 5 o 10 persone, non si può pretendere che queste persone, una volta pagato il loro debito con lo Stato, conducano una vita normale. Va bene la privazione della libertà personale, ma non la privazione della dignità umana. La pena, per essere VERAMENTE rieducativa, dovrebbe permettere al detenuto, una volta terminato il periodo da scontare in prigione, di avere gli stessi diritti di chi non è mai stato colto in flagrante; dovrebbe aiutare questa persona a reintegrarsi, per evitare il fenomeno della reiterazione del reato.

Ma il legislatore se ne fotte altamente. Perchè ciò che più conta è mascherare tutto; oggigiorno, la pena non è rieducazione: la pena è PUNIZIONE. E qualcosa di più che PUNIZIONE è la pena di morte, poichè attraverso essa l'uomo si erge al rango di Dio, manifestando il proprio presunto (ma non dimostrabile) diritto a togliere la vita.


edit: ma poi scusa eddie's lover, tu che parli di "metodi punitivi".... cosa intendi? Perchè credo che ti sbagli di grosso, ma moooooooolto di grosso

 

Un conto è la rieducazione, un conto è il reinserimento del condannato nella vita civile.
Rieducazione significa che chi entra in carcere è un cattivo cittadino e ne esce che è un buon cittadino. E' un concetto che in democrazia è fuori dal mondo, può esistere solo in una dittatura a base ideologica o religiosa. In Italia, per fortuna e nonostante quasi tutti dicano il contrario, non si va in prigione per essere rieducati, ma solo per essere puniti.

Il reinserimento non ha niente a che vedere con la pena, ed è solo questione di investire fondi sugli ex carcerati, ad esempio riconoscendo benefici fiscali a chi li assume, o facendo in modo che la fedina penale non conti nulla una volta che si è scontata la pena.

 

favorevole! se ammazzi più e più volte per me perdi il diritto alla vita! mantenere( anche economicamente con òe nostre tasse) in carcere un essere simile mi pare assurdo. faccio un esempio; quando prenderanno Provenzano gli dovrebbero semplicemete sparare in testa

 

quindi? lasciamo la pena di morte per i poveracci?

 

così si da un privilegio ad un ex-carcerato rispetto ad uno con la fedina pulita.
non sono d'accordo.
al massimo puoi dichiarare illegittimo la richiesta del certificato penale da parte dell'azienda che assume.

 

Sarebbe un lunghissimo discorso.
Due domande:
1. Se uno uccide una persona.. questa persona non vive più. Quindi, perchè chi ha ucciso deve vivere ancora? pari diritti, pari doveri.
2. Chi dice "chi siamo noi per giudicare se uno deve vivere o no dopo che ha commesso un atto criminale" chiedo: "Chi è lui per aver deciso di uccidere una persona? (e secondo me uno stupro o una violenza ad una persona significa "uccidere" quella persona, perchè ci sono ragazze che dopo una violenza non escono più di casa o non riescono neanche ad addormentarsi da quanta paura hanno. E' vita quella?)
Io la penso così.

 

Io voto NO perchè è troppo comoda.

 

Favorevole, perchè non vedo per quale motivo si dovrebbe avere rispetto della vita di un depravato che non ne ha avuto alcuno per quella altrui, ma con dei limiti: la pena di morte, a parere mio, dovrebbe essere data anche per reati meno gravi che un pluriomicidio o simili, ma solo nel caso in cui si abbia il 100% della sicurezza dell'effettivo colpevole...negli USA spesso questa sicurezza non si ha.

 

1. perchè dovremmo condannare a morte vari presidenti di diverse nazioni se la giustizia fosse davvero "uguale" (e non solo i presidenti "sconfitti).
2. perchè se uno si crede Dio e sbaglia, micca significa che tutti dobbiamo essere Dio per ripicca.

 

non esiste questa sicurezza, non può esistere.