Caladan Brood

Nell'anno del ritorno dei Summoning, Salt Lake City, Utah, eleva potente il suo controcanto nel nome di "Malazan". Serie fantasy di successo qui in Italia tradotta erroneamente col titolo "La caduta di Malazan" (The Malazan Book of the Fallen il titolo originale).
Ecco dunque i Caladan Brood, esordienti con un ottimo album "Echoes of battle", piuttosto lungo, siamo sull'ora e undici minuti ma incredibilmente affascinante e longevo. Bene, ci fa piacere, mi direte, ma che c'entra coi Summoning?
C'entra eccome, perchè questi signori dagli States sono dei devoti, innamorati discepoli dei noti schivi compari Protector e Silenius.
Bene, direte, una band clone dei Summoning. Bravi e devoti ma preferiamo aspettare gli originali.
Ed è quello che ho creduto anch'io sul momento. Poi catturato da qualche riff e dall'ottima produzione son voluto andare affondo ed ho scoperto in primis una generale diffusa ispirazione, nei riff, nei ritornelli e nei cori. Una certa cura nel songwriting e più addentro se da una parte l'innegabile pietra angolare sono i summoning,dall'altra ho notato una forte impronta Falkenbach nei cori in clean ed una ottima ben diluita e credibilmente epica matrice heavy condensata i diversi solos che vanno a intarsiare le lunghe composizioni.
Siamo ben lontani da un ipotizzabile album scialbo di "cloni" capaci di raffazzonare tranci di stoffe abusate.
Diversamente Echoes of Battle è una mistura credibile del meglio dei Summoning e Falkenbach con una cura particolare per la produzione e per le chitarre che spezzano diverse volte la circolarità riffica tanto cara ai loro maestri.

Qui avete a disposizione l'intero album, pubblicato dall'attenta Northern Silence (la stessa che ha fra le sue file i The Flight of Sleipnir): Caladan Brood - Echoes of Battle (Full Album HQ) - YouTube

Echoes of Battle è disponibile in versione cd ed in digibok, tiratura limitata a a 1000 copie.

Ai più entusiasti dico di buttarsi a capofitto nell'ascolto. Ai più cinici e smaliziati suggerisco di avanzarsi nell'album con piglio critico ma anche col favore della lor propria esperienza, atta a renderli capaci di riconoscere quantomeno la maestria di questi ragazzi dello Utah.

Statemi sani.

Phl.

 

uh bravo marco! Li ho scoperti prima che uscisse l'album proprio dal sito della northern silence, incuriosito dalla bellissima copertina (anch'essa molto summoninghiana), li segnalai subito nel topic black e successivamente in quello dei summoning in quanto rapito dalla loro musica; esordio col botto, una delle migliori uscite dell'anno finora tra quelle che ho ascoltato. Sottoscrivo la descrizione che ne hai fatto, aggiungerei dell'altro però al momento mi astengo, non nego che mi piacerebbe provare a recensirlo, ma se lo sta già facendo qualcuno o dovesse passarmi la voglia tornerò qui a dire la mia più approfonditamente. Per ora dico solo: i cori

 

sisi sono molto suggestivi e visionari e dal poco che ho potuto ascoltare sono abbastanza simili ai summoning e all'italianissimo emyn muil(di cui conosco l'unico componente-a proposito ve lo consiglio) ...

 

lo ascolterò, grazie

 

Bellissimi, album ascoltato e riascoltato via YT in questi giorni. Grazie della dritta, Feni'

 

figurati! è un piacere

Grazie anche a Blackthunder per la sua di dritta
Deop, io almeno non me ne sto occupando, perchè non sfidi tu il disco a singolar recensione?

è un ottimo ispirato compendio all'incipiente bordata summoninghiana. Per me è un po' come rispolverare le atmosfere dei fantasy che leggevo tanto una decina d'anni fa. è una piacevole reverie.

Ottima davvero la produzione, da disco su stereo i suoni prendono corpo, dimensione ed io cori riverberano con decisione. Va bene, non sarà innovazione nè una delle uscite dell'anno (ma ne siamo sicuri? vedremo) merita tuttavia sedicenti ascolti...quantomeno per capire davvero cosa può dare ancora la lezione di gente come Summoning o Falkenbach. Mi auguro siano ugualmente ispirate queste due ultime pietre angolari di genere.

DEOP sì...brava la northern silence, altro bel copo a segno dopo i The Flight of Sleipnir

 

Comincio ad ascoltare l'album da te citato in questo post :-). Mi potresti dire da che nazione vengono?

 

Stati Uniti

 

eh figuratevi dai

 

Neanche a farli apposta li ho scoperti per puro caso un paio di settimane fa...Niente male, per essere yankee poi.

 

Si, infatti Se il Fenicio non lo avesse scritto non li avrei presi per statunitensi... Anzi, all'inizio ero convinta che fossero svedesi

 

Sìssì, anche io li avrei tranquillamente scambiati per europei, magari del nord.

 

L'album è fighissimo l'ho ascoltato più volte e alla fine non sono poi così simili ai Summoning. Belli e intensi! Ottimo inizio..

 

Davvero una scoperta di quelle che capitano raramente e che fanno sempre piacere.

Un sentitissimo grazie per la dritta!

 

Dico sinceramente, sono soddisfazioni. Una scoperta condivisa ed il potere del desiderio amicale di voler ritrovarsi nella musica. non li ho scoperti peregrinando. Un vecchio compare mi ha passato un pezzo su fb e di lì, scavalcati agilmente i dubbi mi son buttato in mare aperto, nell'alto e profondo minutaggio.

Dice bene Lamusicamante, non sono poi così simili ai summoning ed è un gran bene, ribadisco; soprattutto alla luce dell'ottimo e tradizionalissimo nuovo brano dei Summoning messo in rete in questi ultimi giorni.

Se c'è una cosa che ho imparato musicalmente in questi ultimi tre anni è questa: non sottovalutare gli yankee

buon ascolto a tutti!