Ascoltare musica in STREAMING

Forse devi fare attenzione alla terminologia che usi, perché tu possiedi un file mp3 solo se poi nessuno al mondo potrà usarlo senza la tua autorizzazione

Tu vuoi dire che avendo un file mp3 su un tuo dispositivo mobile puoi disporne senza temere che all'improvviso venga rimosso, ma non significa che è "tuo"

 

certo! hai scritto in modo molto più preciso e corretto!

 

Con un'altra canzone di un altro gruppo di un'altra etichetta dopo 5 volte ora compare il messaggio "It's now time to open your heart/your wallet".
Però poi le canzoni partono comunque...

 

Arrivata l'email dell'aumento proprio ora.

 

Anch’io sto provando Amazon Unlimited da qualche giorno, ottimo il fatto di indicare la qualità dei brani (SD, HD, Ultra HD) ma continuo a preferirgli Apple Music e Spotify.

 

Non so come siano messi gli altri, ma su Spotify trovo una marea di podcast, che sono vitali per quando mi alleno (ovvero tutte le mattine).

Oramai lo uso al 50% per quello.

 

https://francescoprisco.blog.ilsole...passa-da-epic-games-a-songtradr/?refresh_ce=1

Bandcamp cambia proprietario :ah,beh:

 

Anch'io rispondo qui. Mi scuso in anticipo se dirò cose già dette, spero che almeno siano interessanti.

Mi piace la possibilità di ascoltare musica liquida, è un mezzo estremamente comodo se voglio metter su qualche vecchia canzone o qualche compilation a tema, oppure farmi un'idea di come suona un album che non conosco.
Non essendo un audiofilo, mi interessano il giusto tutti i discorsi su compressione, perdita, lossless, eccetera.

Mi rendo conto, però, che il consumatore di musica digitale è molto diverso da me: io di norma ascolto qualche brano mirato, raramente un album intero e solo perché i CD nuovi costano troppo, ma se un album mi conquista mi resta addosso una sensazione di “incompiuto”, una volta chiuso lo streaming. È come se mancasse uno step, ed è una sensazione che si allontana solo acquistando l'album in formato fisico.

Invece l'attività del fruitore digitale spesso nasce e termina lì, tra i cataloghi delle piattaforme, almeno per quanto riguarda i più giovani. Soprattutto, il consumatore digitale è disposto a pagare per usufruire della musica liquida, cosa che io non farei mai. Per principio, ma anche per opportunità: finirò il 2023 con un centinaio di album acquistati in CD, grazie ai prezzi bassissimi dell'usato, ai buoni sconto, ai cofanetti e via dicendo: non posso ascoltare musica tutti i giorni, per via degli impegni e delle altre passioni, quindi che me ne faccio degli sterminati cataloghi in streaming? Pochissimo.
Sono un tipo concreto, non pago per un'illusione.

L'ascolto della musica per me è una cosa seria, anche perché ci investo dei soldi. Dedico a ogni CD almeno 6-7 ascolti, di più in caso di particolare apprezzamento, il che implica che le sirene della musica liquida con me funzionino pochissimo: non mi attrae l'idea di poter ascoltare tutto ciò che propone un mercato ingolfato in modo ridicolo, sono già impegnato con la musica che stabilisco in autonomia di voler ascoltare seriamente.

Aggiungo un'ultima cosa: per me il concetto dell'all you can eat applicato alla musica identifica, di base, un approccio diseducativo, in grado di incidere negativamente sulle soglie di attenzione già bassissime che riscontro in giro e in special modo tra i ragazzi.
Accantonare a cuor leggero (tanto è tutto gratis o giù di lì) e in modo abitudinario qualcosa che non convince subito, dalle prime pagine di un libro ai primi minuti di un film alle prime canzoni di un album... è un'autolimitazione che può identificare un disordine, o almeno un'inclinazione al disordine.

Non si concede tempo alla complessità, e non ci si dà il tempo di capirla.
Ciò che si perde è immensamente più grande di ciò che viene messo a disposizione.

 

Io
Apro YouTube Music
Premo play
Ascolto
Spengo
E lascio i segoni mentali per il topic dei Virgin Steele

 

Tu sì che ci insegni a vivere.

 

Qualcuno dovrà pur farlo

 

E lo fai persino gratis.
Basta aprire un topic e tac, perle di saggezza.

Che utente, ragazzi.

 

Perle spesso ai porci, ma la vita è così, poco da fare