Anticristianesimo

Wow... persino io, prima di massacrare un prete, li darei il dirito di esprimersi

In quella università sono andati oltre... questi tromboni sono arrivati a lanciare il monito:
"papa non t'avvicinare che puzzi di conservatorismo, e mi potresti infettare!!

GNAAA GNAAA BLEEEH PRRRR, non ti voglio neanche ascoltareee"


:freak:

 

1- Di violenza non ce n'è stata alcuna, solo assemblee e proteste pacifiche.

2-La chiesa promuove un pensiero medievale, segue dei dogmi, osa ancora oggi contraddire le leggi della scienza; il papa si è più volte pronunciato "contro l'ateismo" ed egli stesso non ha accolto il Dalai Lama, questo è innegabile, quindi non accusiamo gli altri di intolleranza.

3-Gli studenti e i docenti si sono opposti a qualcosa che gli è stato imposto, hanno tutto il diritto di manifestare il loro dissenso in merito senza essere offesi.

4-Di dialogo non si tratterebbe, se per dialogo si intende il confronto fra due parti, quindi chiamiamolo pure "discorso" quello che il papa avrebbe dovuto fare.

Aggiungerei che, appurato che il papa (questo in particolare) non si è mai dimostrato tollerante e aperto, non vedo perchè gli studenti dovrebbero dimostrarsi tali nei suoi confronti. E per chiudere direi ai delusi come te che se ci tengono tanto al "povero papino" basta guardare qualsiasi telegiornale per sentire le sue "sante parole" ogni giorno e che non sarà certo l'università "La Sapienza" a censurarlo (purtroppo ).

 

Elisa 666 e BrutalThrash, se dico Dalai Lama voi cosa dite? E poi lasciatemi porre una domanda che in realtà ho già posto nel mio topic sopra: non vi sembra che lo ascoltiamo già abbastanza il papa ogni giorno in televisione? Non mi sembra che sarà questo rifiuto dell'università nei confronti del papa a togliergli la parola.

Altra domanda. La decisione di non fare più intervenire il papa al discorso è stata presa dal vaticano stesso a seguito delle proteste (avvenute in modo pacifico), avranno studenti e professori il diritto di protestare contro qualcosa che ritengono sbagliato?

 

Mi dispiace dirlo, ma quoto tutto quello che hai detto
Certo, è giusto che venga rispettata la libertà di espressione, ma x me hanno fatto bene. Lo ripeto ancora una volta: un segnale cosi ci voleva.

 

Patriota che lotta pacificamente per l'indipendenza della sua terra.
La barbarie colonialista nazicomunista cinese però non demorde e tiene i suoi artigli sullo splendido Tibet.

TIBET LIBERO!!​

 

Vi ricordo che è democratico anche manifestare il proprio dissenso...
67 docenti avevano definito come «evento incongruo» invitare il Papa a tenere la Lectio Magistralis di apertura dell’anno accademico dell’Università La Sapienza.
Che succede non si possono esprimere opnioni che sono in contrasto con ciò che dice la chiesa cattolica?
Per quanto riguarda la sua sicurezza :
"Nessun problema di sicurezza. E' una scelta di opportunità per salvaguardare l'immagine del Pontefice

Fonte

 

apprezzo.
Lo sai che il papa non l'ha ricevuto? Mi sembra ben più grave che non ricevere il papa in un'università di uno stato laico.

 

Lo sò... proprio per questo motivo questi contestatori non si dovevano abassare al livello della grettezza clericale.

Protestare si, ma prima fatelo parlare

 

é stupefacente quello che sta succedendo. Povero papa... dai almeno ogni domenica, in questo paese dittatoriale i telegiornali commentano ( o ripropongono parola per parola, é ancora meglio ) democraticamente ogni singola parola del nostro santo padre.
Guardatelo poverino é stato impossibilitato ad andare ad aprire l'anno alla sapienza... quale migliore occasione per quel buon sano dialogo che lo ha contraddistinto da sempre.

Ma loro no. dovevano rompere le balle pure là.

Insomma ha chiaramente avuto paura per la sua incolumità, quei comunistacci che si stavano organizzando per portarsi forchetta e coltello, si leccavano già i baffi.

E adesso grazie a Dio, c'é stata una giusta e ferma levata di scudi nei suoi confronti da parte di tutte le istituzioni, cosi' ci penseranno su bene la prossima volta quei quattro drogati.

ohhh là... adesso spero solo che si ritorni al livello che c'era qualche anno fa, quando faceva notizia anche se si metteva il cappello nuovo. Questa é democrazia. Questa é cultura. Altro che quei maledetti ex sessantottini nullafacenti che grazie al kgb si sono trovati in mano una laurea e successivamente una cattedra.

Persone vuote, rancorose, frustrate, foriere d'odio.

Eh che ci volete fare é questa italietta.. solo in un posto come questo e in un periodo del genere poteva succedere una cosa cosi' : ogni persona sa che per secoli classe ecclesiastica e accademica sono state legate come Gianni e Pinotto.

E adesso che in un modo o nell'altro tutto il paese sta parlando del NOSTRO (anche il vostro, atei maledetti ) santo padre, degno successore di una delle persone più significative e aperte della storia,
Giovanni "l'esorcista" Paolo 2, vi dovreste vergognare tutti, ma visto che non potete farlo, é una prerogativa cristiana, continuate pure con le vostre pippe, le vostre canne, i vostri aborti, gli studi da scienziati pazzi, le vostre idee farlocche, la vostra eutanasia, i vostri rapporti omosessuali peccaminosi e contro natura... insomma le vostre idee irrispettose.

Ci risentiamo il Giorno del Giudizio.

 

ELISA666: comprendo ed apprezzo il tuo intervento. Ne capisco la sfumatura. Non credo nell'assenza di argomentazioni dall'altra parte della barricata. La ricerca scientifica, la liberalizzazione dei costumi sessuali in modo intelligente, la nascente storia del post colonialismo che vanta già ormai dei punti saldi, la letteratura; i dibattiti sull'eutanasia, la contraccezione, il rispetto per gli omosessuali, sono un bagaglio nutrito di risposte ed ulteriori interrogativi.

Credo anch'io nella "incongruità" della lectio magistralis del Pontefice (tralasciando la mia disistima dell'attuale Papa che è ombra sotto il profilo storico del precedente che stimo per "coerenza" in rapporto alla posizione da lui rapresentata in quanto capo di stato e chiesa; sicuramente più coerente e fermo di legioni di politicanti) perchè dopo troppi anni di Lettere in Sapienza mi accorgo chiaramente che non è nella Cultura di questo ateneo (intendo nella sua concretezza storica)nè nella sua coerenza dar di apertura con un discorso del Pontefice. Avrebbe senso alla Lumsa, alla Gregoriana.
Obiezione: ma gli studenti cattolici della Sapienza?
Esistono anche loro, con pari diritti. Sacrosanto.
E allora, affinchè ci sia veramente quel "confronto" con il papa considerato come intellettuale e pensatore che avvenga in un contesto più proprio.
Sembrerà una sciocchezza ma dal momento che eventi di questo tipo hanno molteplici valenze simboliche è importante definire il contesto d'intervento del Pontefice: invitarlo per un sit in con gli studenti, o con un dibattito che lo vede a confronto con altri intellettuali (mentre sorrido di Ferrara che paragona Heidegger ad Asor Rosa alzando scudi e pestando la sua laurea in Sapienza). Non ad aprire l'anno accademico.
Non c'è bisogno di essere stereotipicamente anticattolici per capire l'insensatezza di tutto questo.
E' questione dir agionamento.
Chiamiamo il Papa in veste di docente e discutiamo. Ecco il punto allora. Ratzinger insegnava la religione dell'Islam in università cattoliche.
Se è la discussione che si vuole allora via! da parte la lectio magistralis.
Deve inaugurare la Cappella restaurata? allora si ridefinisca l'incontro in quei termini.
Si deve discutere? si crei una conferenza nella Sala del Rettorato.

Ecco il punto.

E rido di un esponente del Centro di cui non riporto il nome per non pesare troppo sul lavoro di Dani &Co. domattina che ha parlato di "Italia in declino".
Retorica e demagogia in laido accoppiamento direi. Non è per il "soprassiedo" del Papa che il Paese è alla frutta (semmai per un male laico che ha sedi sparse soprattutto nella mia eterna Matrona o Città che dir si voglia). Risibile. Davvero. Con 27 mt di immondizia a Napoli e la Camorra nel Casertano che gioca a fare lo Stato. Con gente strapagata che mentre i metalmeccanici arrivano appena a 1000 euro continua ad aumentarsi ogni anno lo stipendio ed al contempo a tassarci.
Magari, aggiungo, fosse per questo episodio che l'Italia affonda. Lo risolveremmo subito.
Nei termini di cui sopra.

Ed ancora mi chiedo. Caro Rettore che mi aumenti le tasse da 4 anni almeno pur facendomi navigare nella stessa guazza di sempre senza mutar di virgola (il cartellino di riconoscimento dopo secoli ma il libretto non lo vedrò io dall'alto dei miei 27 anni SE lo rimetteranno...); che aumenti le tasse e nella lettera dello scorso anno mi dici che fai convegni sull'alimentazione mentre io non so mai se troverò professori a ricevimento, se troverò la bacheca agfgiornata, se troverò esami corrispondenti invece di inseguirli fra sedi e dipartimenti.
Magnifico Rettore, con tutte le priorità che abbiamo che c'entrava chiamare il Papa? con tutti i problemi di sicurezza annessi?
non è meglio metter testa e soldi sui contenuti e su come va la vita durante l'anno accademico? che me ne faccio del solenne discorso di apertura se poi per un altro anno la pappa è la stessa?

Abbiamo ben altri problemi qui in Sapienza. Lui dovrebbe saperlo.

E basta anche agli slogan vecchi di secoli, da tutte le parti. Basta con le etichette, basta. E' soffocante.
Basta l'ipocrisia retorica e di facciata che dall'alto è stata diffusa ed insegnata.


..che poi mi chiedo, onestamente, davvero, con molta onestà e trasparenza e senza dar di solita fiamma sulla Chiesa di Roma (non mi interessa, non sono qui per fare anticristianesimo e dire facilmente "la Chiesa per secoli ha bruciato chi la pensava diversamente" pur confessando di averlo pensato): se chiedessimo più chiarezza sulla questione dei preti pedofili (che insozzano la veste ad altri preti in gamba)su dove sono finiti nello Stato Vaticano i criminali che in molte parrocchie sparse per la cristianità han seviziato i bambini, cosa ci verrebbe risposto?

Chi è stato contestato non è migliore di chi ha contestato.

 

premetto che quello che sto portando come esempio non è ne' politica ne' religione: si tratta di semplice analisi di una parte dell'economia italiana. c'è un uomo che trae un grosso vantaggio relativo al finanziamento della carta stampata con i soldi dei contribuenti italiani:

Le testate percettrici di contributi diretti, relativi all’anno 2003, risultavano dunque 386, divise in otto categorie...

QUARTA CATEGORIA: in pratica, monopolio di testate facenti capo, direttamente o indirettamente, alla Chiesa cattolica (diocesi, arcidiocesi, ordini religiosi, conventi, associazioni e opere pie, confraternite, ecc.). Fra i 106 «periodici editi da cooperative, fondazioni o enti morali ovvero da società il cui capitale sociale sia detenuto da cooperative, fondazioni o enti morali» si contavano sulla punta delle dita di una sola mano quelli editi da organizzazioni non cattoliche come l’Istituto Buddista e non religiose come l’ANMIL (Associazione dei Mutilati e Invalidi del Lavoro) e la Federazione Orticoltori.

insomma, più di un terzo della carta stampata italiana è del papa. parla ogni giorno. parla di ogni cosa.
è uno scienziato? no, ma parla di scienza e ammonisce gli studiosi. è un medico? no, ma istruisce su aborto, eutanasia, staminali e anticoncezionali. è un politico? no, ma parla di partiti e movimenti. è un giurista? no, ma parla di leggi giuste o sbagliate. è un costituzionalista? no, ma contesta la "laicità cieca", ovvero la pura e semplice laicità. è un ministro dell'istruzione? no, ma pretende di sapere quali siano gli addobbi giusti e quali sbagliati nelle scuole. è anche solamente italiano? no, ma parla di italia, famiglia italiana, criminali italiani, giudici italiani, giornali italiani, leggi italiane, scuole italiane, rapporti italiani con l'estero... non è nessuna di queste cose. se il leader islandese (che non so manco chi è!) si mettesse a dire le stesse cose che dice lui, una sola volta e non centinaia, denuncereremmo immediatamente tutti senza indugio l'incidente diplomatico gravissimo e chiederemmo delle scuse pubbliche e solenni.
eppure deve metter bocca su tutto (per carità, talvolta dice anche cose condivisibili!) pur senza avere nessuna qualifica se non quella di capo di uno stato i cui confini sono molto sfumati. parla di pace ma fa le orecchie da mercante quando c'è da accogliere (se non fosse altro per semplice e formale cortesia!) un premio nobel per la pace. parla di diritto alla sanità ma non percepisce l'importanza della ricerca. parla di diritti civili, quando nel suo stato la pena di morte è stata abolita nel 1998, in italia molto prima.

invitarlo perfino all'interno delle istituzioni laiche adibite alla formazione degli scenziati, letterati, dottori, giuristi e docenti non è pura e semplice cortesia verso un simpatico uomo. ha ben altro peso e valore di una gentilezza. l'università pubblica è degli italiani. se si invita un capo di stato si deve dare qualche spiegazione, in quanto una scuola pubblica non è di proprietà di un rettore. cos'è, se il mio rettore, a bologna, fosse amico o ammiratore di pippo baudo, si dovrebbe sentire obbligato a invitare un conduttore televisivo? i nostri cervelli più preziosi volano oltre oceano e noi in un istituto che si chiama La Sapienza invitiamo un papa? ma neanche nell'800 potevamo vedere un simile gesto. l'università è anzitutto di chi la paga. e gli studenti universitari pagano fior di quattrini per starci. non credo che faccia loro piacere pagare la trasferta di una persona che sta alla scienza come elton john sta alla microbiologia molecolare.

 

ma se chiedessimo giustamente gli arretrati dell'ici, non so che risposta avremmo:grin:! figurati se gli andiamo a chiedere "dove eravate voi l'11/9/1973"?
o "cosa è successo ai vostri preti pedofili?" ma magari fosse un vero problema, il papa contestato all'università la sapienza di roma!
eppure i giornali ne parlavano così tanto! bah...chissà perchè!

 

E' che ho amici da entrambe le parti e la questione mi si è posta su più fronti. Ho cercato di mettere da parte il mio distacco spontaneo dal cattolicesimo (compito arduo se non si vuole far di tutta l'erba un fascio) analizzando la situazione il più freddamente possibile.

Ecco il punto: invitiamo il Papa in quanto tale? oppure lo invitiamo per discutere come pensatore e uomo di cultura e conoscenza quale è (a prescindere da ogni approvazione o disapprovazione di ciò che è e veicola)?

Non credo che la lection magistralis d'apertura sia una reale occasione di dibattito quanto piuttosto un rituale puro e semplice (vuoto data la qualità almeno della mia Facoltà, Lettere e Filosofia..ne abbiamo 4 in una in realtà..non è fantascienza, è realtà...).

Se è di confronto ed apertura che si parla allora si inviti il Docente Ratzinger ad una conferenza e amen.

Discorso sicurezza: preoccupazioni e critiche per la Sua sicurezza ma nessuno parla mai della sicurezza generale in ateneo, nella Città Studi: c'è una fornita Sicurezza che pattuglia? macchè. C'è un sistema di sicurezza fisso? macchè.

Possono maciullarci ogni giorno quanto e come vogliono: aule stracolme, uscite di sicurezza ricavate alla bell'e meglio. Viavai totale.

Parliamo di questo. Rettore.

 

Se TUTTI avessero le stesse opportunità di libera espressione sarebbe così. Ma c'è chi ha un pulpito ed una diretta mondiale ogni settimana, giornali, radio e televisioni a disposizione; può dire ciò che vuole e ci sarà sempre chi (una marea di persone) è pronta a difenderlo; avrà a prescindere l'appoggio di gran parte del mondo politico.
E poi c'è chi passa per "mezzo criminale" per due parole su un lenzuolo.
Se è questo ciò che si intende per "libertà di espressione"...beh, se la tengano pure.

 

Ma come Fenì...non lo sai che la libertà di espressione è unilaterale?
Ci si riempie la bocca di articoli della Costituzione e libertà reclamate, dimenticando che il difeso è una delle istituzioni che più han fatto da censore nella storia dell'umanità. L'episodio del Dalai Lama è risibile se rapportato ad altre verità taciute, fatti nascosti (o meglio, occultati) e libri bruciati.
Volete chiamarlo flame? Io la chiamo Storia e cronaca.