Alice Cooper

Io sono al quinto ascolto di “Road”, altri due-tre giri e poi lo accantono. Lo riprenderò tra un mesetto, per verificare le impressioni che sto maturando in questi giorni.

Ho letto qualche recensione, i voti sono molto alti, compreso quello di TM:
Recensione Road - truemetal.it
Ma ha preso voti altissimi anche “Detroit stories”, un album che a me piace ma che ha i suoi difetti. “Road” pende più dalle parte di “Paranormal”, anche se in definitiva lo stile musicale degli ultimi tre album è piuttosto simile.
Tra l'altro che tristezza, i tizi che stanno sempre lì a menarla con 'sta storia che Alice dovrebbe tornare alle sonorità di “Trash”.
Nel 2023!

Ad avanzare richieste del genere, ogni volta che pubblica un nuovo album, è quasi sempre qualche residuato dell'hair metal anni '80 che conosce più che altro quell'album e il successivo, al massimo i due precedenti. Perché se uno ha letto anche solo mezza intervista di Alice, negli ultimi trent'anni, sa che il nostro ha sempre detto di non volersi più inoltrare in certi territori, all'epoca lo fece solo perché aveva bisogno di rilanciarsi. Si riconosce poco in “Trash”, ci ha messo mano troppa gente, è laccato e costruito nei minimi dettagli, zeppo di sovraincisioni, poco ci azzecca col rock n' roll basico che (salvo eccezioni) va proponendo dal 2001.
Ha 75 anni, è già tanto che continui a sfornare musica nuova.

Al massimo potrebbe sorprenderci con uno dei suoi concept oscuri, visto che l'anno scorso ha raccontato di avere pronti 30 pezzi destinati a due album differenti (13 se ne sono andati per "Road", ne rimangono 17), uno dei quali dovrebbe essere sempre hard rock ma più contorto. Non so cosa significhi, “più contorto”, ma il mio cuoricino di fan sogna.
Però se deve uscirsene con roba tipo “Along came a spider”, preferisco che si attenga all'hard rock basico degli ultimi tre album.

 

Dopo cnntorto ha detto più duro.
Con contorto mi viene in mente halo of flies.

 

Mado', magari tornasse a scrivere pezzi del genere!

 

Centro pieno. Alice Cooper lo ha scritto nella sua biografia ma anche ribadito in più interviste, quelli sono dischi di qualcun'altro, non i suoi. Che poi siano riusciti é un altro discorso, ma non vuol dire che abbia voglia di riproporli oggi stesso, certe sonorità non credo neppure siano nelle corde sue né della band che lo accompagna.