Redemption

Così re-impostata la critica è accettabile. Riguardo alle emozioni che può suscitare un disco l' uomo è veramente misura di tutte le cose, per cui io non ho niente da dire se non consigliarti magari di ascoltare l' album più volte (il prog-metal è un genere di per sè ostico) e farlo maturare.

La critica precendente invece era senza senso. Come se io andassi sul topic dei DT e dicessi: "Ragazzi buttate tutta la discografia del gruppo perchè queste cose, se avete già ascoltato i Rush e gli Yes, non hanno ragion d' essere!"
Ora ti sei spiegato meglio.

 

boh mi pareva chiaro che era quello che pensavo, nn una verità assoluta, cmq nessun problema

boh nn so, forse il problema principale è il cantato, la voce di Ray Alder, di cui avevo letto benissimo (nn conosco i fates warning, e ora sono meno curioso di prima ), mi ha parecchio deluso, con un altro tipo di voce, magari più "varia" forse il disco nel complesso mi piacerebbe di più o cmq mi spingerebbe a riascoltarlo, però così mi annoia proprio....

 

Molto probabilmente hai il loro disco più prog-metalloso (ed il migliore) che nasce sull' onda di marea di I&W, dato che, se non sbaglio, è del 1993. Poi, tra cambi vari di line-up, hanno leggermente ammorbidito il suono, andando più verso lidi di neoprog (non a caso c' era Steve Rothery come ospite nel primo disco) che metal, con dischi tipo "Wounded", "Break", "In A Blink Of The Eye". L' ultimo periodo poi ha coinciso con una perdita di tono che ha portato a dischi tipo pop-prog (come alcuni brani di "Octavarium" ad es. per intenderci), mi rifersco in particolare a "Tug Of War". Tutto questo per dirti che la produzione seguente l' esordio è piuttosto diversa.

 

Mi incuriosiscono...Mi documenterò...

 

Stupendo! Secondo me è l'album che avrebbero dovuto fare i Fates dopo Disconnected. Un lavoro curatissimo con la voce di Alder che traccia linee melodiche bellissime!

 

Io lo devo ancora comprare!!!
Per un motivo o per altro ancora non è entrato nella mia discografia...
Ma rimedierò presto....

 

1° album omonimo, sempre per la Sensory Records. Alla batteria c'era Jason Rullo dei Symphony X. Ray Alder non era il singer di ruolo, ma solo ospite in un brano. I pezzi ci sono, dal punto di vista musicale. Sicuramente il prodigio compositivo del gruppo non nasce con "The Fullness Of Time". 2 pezzi lunghi, molto ben articolati: una suite (orchestrazione curata da Michael Romeo) articolata in 5 parti basata sul romanzo di Stephen King -"Desperation" e un pezzo, sui 20 min., che ha per titolo (e storia) una novella di Ray Bradbury - "Something Wicked The Way It Comes". 2 punti a sfavore per me: il cantante (che certo non è Alder) e la produzione (la batteria purtroppo è registrata in maniera pessima).

 

La prima parte non mi era piaciuta...tante buone idee ma senza essere focalizzate. La secondo è tutto un'altro mondo; ogni nota è dove dovrebbe essere...

 

Alla luce di quello che è seguito dovrei dire di no, cioè orienta i tuoi acquisti altrove. Comunque per me resta un buon disco di prog-metal, che se fosse stato servito da una produzione valida come quella del seguente sarrebbe stato addirittura ottimo.

 

Prego! Non sai quanto sono felice che ti sia piaciuto
Sul primo lavoro, concordo in toto con ciò che ha scritto Shred; non all'altezza del secondo, non indispensabile a comprendere l'evoluzione... tuttavia, a me è piaciuto molto... ma molto molto

 

Mmm...io il primo non lo proenderei. Orienterei le mie spese altrove..
Per me non merita tanto...tra la produzione, il singer, qualche ingenuità, troppa carne al fuoco ecc...rischi di tenerti un disco per averlo più che per la qualità.
Butto li una proposta: comprati "The Window Purpose" dei Wolverine! :P