Navigazione vichinga

Volevo sapere se qualcuno poteva darmi qualche riferimento/link a siti che trattano questo argomento...in particolar modo ai metodi che utilizzavano per attraccare ai porti..magari in presenza di nebbia

Grazie!

 

non si sa molto sulle vere TECNICHE di navigazione, tolti i riferimenti letterari... siti sul momento non ne conosco...

Ma: c'è uno splendido libro di Judith Jesch, "Ships and men in the late viking age" - ti parla molto bene dell'argomento, a partire dalla costruzione degli skeiđ, ai termini tecnici, ai riferimenti alle navi e alle parti di navi in prosa e poesia... bello davero .
Mai tradotto in italiano, che io sappia. cerca magari in qualche biblioteca universitaria, io l'avevo usate per una relazione sul tema (tipologie e descrizione della nave vichinga)

prova poi a cercare qualcosa sulle ricostruzioni delle navi (quella di Gokstad e l'altra langskip rifatta): da quei viaggi (uno fino al Canada, l'altro fun un giro completo del mondo) si capì come navigavano gli skeiđ, come affrontavano le onde, come si usavano vele e timone....

infine, x i porti: mah, attraccavano sui fiordi...
veri e propri "porti" non so se ne avessero... e sulla nebbia: diciamo che sapevano navigare bene...

fammi sapere se hai trovato qualcosa, l'argomento interessa molto anche me!

 

Lo so che arriverà qualcuno dal XIII guerriero e dirà che prendevano la polena della nave e urlavano "ODINOOO" finché l'eco non ritornava dalla terra... però quella è un po' fantasiosa. Un libro che ho letto (purtroppo in una lingua brutta che non era italiano) che riportava delle informazioni del genere non diceva molto a riguardo. Le navi erano molto sottili e snelle e quando c'erano dei viaggi brevi in genere conoscevano già perfettamente la tratta e le sue insidie. Quando c'era nebbia potente (e quella infastidisce sia nei tratti brevi che in quelli lunghi) principalmente si orientavano con lo sciabordio delle onde sulla riva. Siccome la nebbia è un evento tipico di subsidenza (ovvero si forma in assenza totale di vento e in condizioni anticicloniche), in sua presenza il silenzio dell'ambiente circostante è tale da permettere di distinguere le onde che si infrangono sulla riva o su uno scoglio. Le navi erano talmente basse da riuscire ad avvicinarsi a pochi metri dalla riva senza incagliarsi e questo da solo bastava a non avere particolari metodi scientifici. Inoltre ricordo che l'uso dell'ancora era ben conosciuto ai vichinghi
Poi beh nei fiordi occidentali era raro che si formasse quella vera, che è più tipica dei mari chiusi, dei golfi e delle zone continentali. Poi ci sono altri tipi di nebbia, ovvero quella precipitativa (quando nevica o piove) però è un discorso diverso e la visibilità non è nulla come può accadere in quella da subsidenza.

"La vita quotidiana dei vichinghi" di Régis Boyer (BUR) ha un sontuoso capitolo sulla navigazione e sulla costruzione delle navi, se vuoi approfondire.

 

drakkar

non sono molto competente nella navigazione vikinga ma posso darti un consiglio. prova a cercare in biblioteca il libro "drakkar" come il nome delle loro navi, non ricordo da chi sia stato pubblicato ma dovrebbe essere facile trovarlo!

 

si, ma a giudicare dal nome deve essere anche una porcata :-D

 

we -.-

 

io ho letto il libro di "Bronsted" mi pare, intitolato "I Vichinghi" con anche parti dedicate alla navigazione etc