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Anticristianesimo

Discussione in 'Nordheim' iniziata da MetalWarrior87, 23 Marzo 2004.

  1. barbablù

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    21 Luglio 2005

    ok grazie ora ho capito
     
  2. Krevads

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    21 Luglio 2005

    io non penso che l'universo sia caotico, io penso che sia estremamente armonioso... anche solo per il fatto di avere un ordine e delle leggi

    e il discorso dell'essenza del male e del bene non ha senso.
    "essenza" non vuol dire un cazzo, innanzitutto
    e gli assoluti maligni che proponi, in altre epoche sono stati considerati, se non un "bene", almeno un "diritto" ma sicuramente non un "male"
     
  3. Immortal 7

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    21 Luglio 2005

    Infatti davanti a caotico ho usato il termine equilibrio.Caotico più che altro è riferito alla vasta quantita di equazioni e incognite che bisgna tenere conto per comprendere fino in fondo l'equilibrio universale, e l'uomo spesso di fronte a tale vastita perde il senso dell'ordine.
    E' più che ovvio che l'universo è armonioso.

    ti ripeto chi non considera stupri e pedofilia facenti parti del male è un malato di mente e/o ha una mente estremamente plagiata.
    Non capisco invece perchè dici che il discorso dell'essenza non ha senso.
     
  4. Ares982

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    21 Luglio 2005

    Pascal parte da una scommessa per arrivare ad una dimostrazione. Ovvero invita a credere in Dio sulla base del rapporto tra le probabilità che Dio esista e quelle che non Dio esista che è un numero finito. Se fosse infinito vorrebbe dire avere la certezza della sua esistenza o non esistenza. Ma siccome non è infinito allora c'è la certezza matematica del dubbio, e qui entra in gioco il "guadagno", che è l'altro termine della dimostrazione. Il rapporto tra le poste in gioco (mondo terreno e aldilà) è infinito, e quindi conviene puntare su Dio.
    Non è un gioco di cerchiobottismo quello di Pascal, attenzione: c'è una sottile dimostrazione logico-matematica che cerca molto abilmente di porre l'infinito in considerazione dell'uomo. Poi non dimostra che Dio esiste: dimostra solo che vale la pena avere fede che esista (a differenza di Cartesio).



    Ma qui abbiamo una vita infinita e infinitamente felice da vincere, una probabilità di vincita contro un numero finito di probabilità di perdere, e ciò che scommettete è finito. Dove c'è l'infinito e non ci sono infinite probabilità di perdere contro una sola di vincere, non c'è discussione. Non si deve esitare, bisogna impegnare tutto. E così, se si è costretti a giocare, si deve rinunciare alla ragione per salvare la vita, piuttosto che rischiarla per un guadagno infinito, facile a venire quanto la perdita del nulla.


    Pensieri - Pascal
     
  5. Ares982

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    21 Luglio 2005


    :rotfl: :rotfl: :rotfl:

    Tanto per citare Pascal ancora:

    Prendersi gioco della filosofia significa davvero far filosofia

    Che genio :D
     
  6. Daniele "dani66" D'Adamo

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    22 Luglio 2005

    Ecco cosa ha scritto Einstein in merito alla religiosità (da lui definita "cosmica"), che personalmete trovo rispondente al mio pensiero in merito, non contrapponendosi, fra l'altro, al mio agnosticismo:

    La più bella sensazione è il lato misterioso della vita.
    E' il sentimento profondo che si trova sempre nella culla dell'arte e della scienza pura.
    Chi non è più in grado di provare né stupore né sorpresa è per cosi dire morto; i suoi occhi sono spenti.
    L'impressione del misterioso, sia pure misto a timore, ha suscitato, tra l'altro, la religione.
    Sapere che esiste qualcosa di impenetrabile, conoscere le manifestazioni dell'intelletto più profondo e della bellezza più luminosa, che sono accessibili alla nostra ragione solo nelle forme più primitive, questa conoscenza e questo sentimento, ecco la vera devozione: in questo senso, e soltanto in questo senso, io sono fra gli uomini più profondamente religiosi.
    Non posso immaginarmi un Dio che ricompensa e che punisce l'oggetto della sua creazione, un Dio che soprattutto esercita la sua volontà nello stesso modo con cui l'esercitiamo su noi stessi.
    Non voglio e non possono figurarmi un individuo che sopravviva alla sua morte corporale: quante anime deboli, per paura e per egoismo ridicolo, si nutrono di simili idee.
    Mi basta sentire il mistero dell'eternità della vita, avere la coscienza e l'intuizione di ciò che è, lottare attivamente per afferrare una particella, anche piccolissima, dell'intelligenza che si manifesta nella natura.
    Difficilmente troverete uno spirito profondo nell' indagine scientifica senza una sua caratteristica religiosità.
    Ma questa religiosità si distingue da quella dell'uomo semplice: per quest'ultimo Dio è un essere da cui spera protezione e di cui teme il castigo, un essere col quale corrono, in una certa misura, relazioni personali per quanto rispettose esse siano: e un sentimento elevato della stessa natura dei rapporti fra figlio e padre.
     
  7. Immortal 7

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    22 Luglio 2005

    postai qualche centinaio di pagine fa la filosofia di Einstein e ricordo che a grandi linee disse : è nel sentimento religioso che risiede il seme della scienza

    ove per sentimento religoso si riferisce alla sensazione mistica atta alla scoperta dei codici universali che regolano l'universo.
     
  8. Krevads

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    22 Luglio 2005

    quel discorso di einstein, e' al peggio animista e al meglio completamente ateo
    sicuramente NON agnostico... e se c'e' bisogno di spiegare perche', allora non vale la pena di farlo.

    immortal ci ha visto bene, secondo me.

    quel brano non concede spazio a esseri superiori. ci mette semplicemente davanti al mistero dell'universo, un mistero che lo e' sempre meno via via che la conoscenza avanza

    non c'e' nessuna divinita': c'e' l'uomo e l'universo, lo strumento e la materia del sapere.
    e l'eterna forza motrice dell'essere umano (come gia' ci diceva omero): _la CURIOSITA'_

    la curiosita' e' la vera essenza della religione, come traspare da quel brano. la spinta verso il mistero. per demistificarlo.

    e concludo con un classico: per i greci tuoni e fulmini erano la collera di zeus. miracoli. e oggi?
     
  9. Daniele "dani66" D'Adamo

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    22 Luglio 2005

    ... e chi ha detto che è un discorso agnostico?
     
  10. barbablù

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    22 Luglio 2005

    la so la so la so 8-]

    oggi c'è Krevads :pray:
     
  11. MetalPeppe

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    22 Luglio 2005

    Krevads, tu hai detto di essere ateo. Cosa ti ha portato a non credere all' esistenza di ("un qualche") dio?? Come sei arrivato a cio??

    Io non ho letto tutto Anticristianesimo, quindi non so se tu ne abbia già parlato prima.

    Cmq, sarebbe una discussione interessante.
     
  12. Ares982

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    22 Luglio 2005



    Più che altro c'è una contemplazione del mistero, che è inarrivabile per l'uomo nel suo complesso, ma solamente assaggiabile in piccoli pezzi. La demistificazione del mistero non esiste, perchè le dimensioni stesse -infinite- di quel mistero non consentono di demistificarlo.
    Einstein per così dire si "accontenta" dell'emozione che il cervellino dell'uomo ha nell'atto della conoscenza: afferrare un pezzettino finito da un infinito pane, sapendo che anche se non lo mangerà tutto saprà almeno che sapore ha.
     
  13. Grey Star

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    23 Luglio 2005

    O_O

    Ma non ha senso!
    Che vuol dire "rapporto tra le probabilità che Dio esista e quelle che non Dio esista che è un numero finito"? come fa a calcolare la probabilità che dio esista e che dio non esista? essendo poi le probabilità dei numeri finiti il loro rapporto è sempre un numero finito.
    Poi: affinchè questo rapporto sia un numero infinito è necessario che le probabilità che dio esista siano un numero infinito e le probabilità che dio non esista dovrebbero essere pari a un numero finito. Queste probabilità è chiaro che non si possono calcolare.
    A me tutto ciò sembra un modo per convertire gli agnostici non convinti della loro scelta.. un modo peraltro molto superficiale.
     
  14. Ares982

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    23 Luglio 2005

    Non si possono calcolare, ma si può stabilire se siano 0 , infinito o un numero. Siccome non si ha certezza dell'esistenza o della non esistenza non potranno mai essere 0 o infinito.


    Ti posto poi una dimostrazione matematica che ho trovato da qualche parte (sono negato):

    [​IMG]

    Nella 1^ riga (credenza in Dio) la Probabilità è: p per x + (1-p) per – z
    (p è la probabilità che Dio esista, che è >0 perchè non è un evento impossibile; -z è la perdita che si ha se si crede inutilmente in Dio, che è finita)

    Nella 2^ riga (non credenza in Dio) la Probabilità è: p per -∞ + (1-p) per y
    ( dove 1-p è q ovvero l'opposto di p, e meno infinito è la perdita -dannazione- che si ha se non si crede ma Dio esiste)


    La 1^ riga (credenza in Dio) corrisponde a una probabilità sconosciuta ma comunque positiva e finita.

    La 2^ riga (non credenza in Dio) corrisponde a una probabilità negativamente infinita

    Dovendo scegliere, dunque, molto meglio una probabilità positiva e finita piuttosto che una probabilità negativamente infinita.


    Poi il dimostrare che l'uomo viene arricchito in modi diversi a seconda che creda o non creda non è un convincere gli agnostici (che a meno che non siano stupidi lo sanno anche loro): è semplicemente il proporre in altri termini la credenza cristiana dell'infinito a portata dell'uomo.
     
  15. Skoll

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    23 Luglio 2005

    Ma è ancora più insignificante,cioè,tu stabilisci la probailità dell'esistenza di Dio,con una tabella avente dati confutabili(perchè è questo che sono),è grave...
     

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