Libri

Quando ho tempo, sto rileggendo Il suicidio di Durkheim che è un libro filosofico-sociologico che analizza il suicidio dal punto di vista delle cause psicologiche o anomiche. E' un argomento molto interessante secondo me, che si allaccia alla filosofia positivista dell'800. Insomma ve lo consiglio, se siete amanti di questi generi.

 

scusa ma..,avendo tu pocanzi detto di aver letto il nome della rosa, anche solo per questo quest'affermazione mi allibisce


per Levi..io ho letto più volte Se questo è un uomo,e lo trovo splendido,idem la Tregua...e pure il Sistema periodico che non tratta l'olocausto. Penso che Levi abbia il dono di rendere il dramma senza essere retorico o banale =)

 

il codice da vinci è uno dei migliori libri che abbia mai letto dopo il nome della rosa :wink:

 

Mi sa che sarà allibita tanto quanto prima, se non di più..

 

perchè? vi fanno così schifo i due libri?

 

No a me no, il codice da vinci non mi è dispiaciuto, tranne la fine che è una cacata pazzesca.. apprezzo anche eco, però forse più come traduttore che come autore..

 

Hai pienamente ragione! Non c'è bisogno di tante parole complicate per far suscitare lo sdegno che il periodo nazista ha rappresentato. E' una triste pagina della storia ma che tuttavia si deve conoscere. E chi meglio di Primo Levi, grazie al suo libro, ce la fa conoscere?

 

Ci sono dei momenti in cui un libro lo leggo avidamente, divorandolo come in preda alla fame chimica. Ed altri momenti in cui non riesco a leggere con quella stessa, come dire... Facilità e voglia famelica.
Questo periodo è uno di quelli, in quanto ho tra le mani quattro libri, un quinto libro l'ho da poco concluso, un giallo tascabile spolpato come niente in due "notti" di scarso valore culturale, intitolato neanche a farlo apposta, lunghe notti, un segone di libro.
Delitto e castigo di Dostoevskij che non sono, da anni ormai, riuscito a terminare. Mi fermo sempre nella parte in cui il senso di colpa lo porta... dopo che... Adesso l'ho ricominciato, ho superato l'omicidio della donna del monte dei pegni e della ragazza, e spero sinceramente di finirlo una volta per tutte, ma la vedo difficile. Nel frattempo sono a metà di "il mondo senza di me" Di Mancassola. Nuovo scrittore italiano, che tratta essenzialmente dell'avere vent'anni, quando gli altri decidono di fare a meno di noi, il passaggio tra l'adolescenza all'indipendenza. E finalmente il tanto atteso "Il Signore degli Anelli" ordinato e mai più arrivato. Ho finito il primo libro e dovrei decidermi ad iniziare il secondo. Sapete come sono suddivisi all'interno del libro stesso no? Ed un altro librazzo che non ho ancora aperto per ovvie ragioni, che non aspetta altro di essere divorato, anche se al momento, con l'avvento di questa primavera, la voglia di leggere, almeno per me, va pian piano scemandosi.
Interessante il topic. Alla prossima!!

 

Dato che mi trovo qui consiglio un po' di libri che ho letto in questo ultimo periodo:

Omero - Iliade: la traduzione di Monti mi spaventava alquanto. Poi ho trovato una traduzione in prosa di Maria Grazie Ciani (edizione Marsilio) e l'ho trovata meravigliosa ma anche semplice

Heinrich Böll - E non disse nemmeno una parola: sapevo che era una storia d'amore ed avevo storto un po' il naso. Ma l'autore di Opinioni di un clown (forse il libro più bello che io abbia mai letto) non poteva deludermi... ed infatti ecco una storia di amore triste e malinconico ambientato nella Germania postbellica.

Guido Piovene - Lettere di una novizia: un giallo epistolare. E' stranissimo, non è esattamente un giallo, ci somiglia solo. Nolto molto sottile, perché tutti i personaggi mentono a loro stessi e si finisce per sospettare di tutto e tutti, magari senza sapere bene di cosa.

 

Dimenticavo: sconsiglio vivamente "Spider" di McGrath. Ho visto il film che Cronenberg ha tratto dal libro e l'ho adorato... ma il libro no. E' molto deludente... la tensione è male distribuita, le atmosfere sono belle ma potrebbero esserlo 100 volte di più.... poi alla fine sembra che abbia fretta di terminare. Peccato. Il film, invece, è divino!

 

Il codice da Vinci, per me, fa schifo e dice idiozie a catena. La tecnica narrativa é da romanzo sui puffi,la struttura é dinamica quanto una soap, i toni sono scandalistici, sensazionalistici, supponenti...

E' uno dei pochi libri che non ho finito.

 

Ma quanto sei Bravo!

Ieri ho finito il Faust di Goethe, meraviglioso.

 

Il film era splendido...quindi me lo devo leggere 'stò libro o no??

Convincetemi, sono la vostra più bella cortigiana!