Fumo, muoio e ti faccio causa!!!!!!

In realtà a quanto ho sentito a un tg (prendetelo con le molle, non so se sia assolutamente certo) pare che ci sia già molta altra gente che ha intenzione di muovere cause contro i produttori di sigarette.

Dico la mia: secondo me è una causa sbagliata, per come è stata raccontata, ma bisogna stabilire alcune cose... io non ero presente negli anni '70 o forse prima, quindi non so se sui pacchetti ci fosse scritto "il fumo fa male" oppure "fuma fuma che le nostre sono sigarette omeopatiche e fanno bene"... però c'è da dire una cosa: in generale che il fumo faccia male alla salute si è sempre saputo. Non si sapeva in termini medici cosa in realtà provocasse, ma che fosse un vizio dannoso e che poteva provocare malattue era cosa risaputa (lo sapevano i miei nonni che hanno vissuto gran parte della loro vita come contadini senza avere fatto neanche le scuole medie x andare a lavorare nei campi...).

Io sono favorevole alla responsabilizzazione del singolo, nel senso: ti scrivo sul pacchetto che fa male, ti proibisco di farlo in luoghi pubblici e chiusi perchè ti avviso che fa male anche agli altri che ti circondano, ti informo anche sotto l'aspetto prettamente medico quali sono le conseguenze a cui vai incontro... ma se ti va di farlo sempre e comunque nel rispetto degli altri, devi essere padrone di farlo. Dopotutto non si tratta di cose che si trovano al mercato nero, ma è un mercato controllato dallo stato stesso. Non è fuori legge fumarsi una sigaretta in casa propria,sia essa una o una stecca intera.
Per cui, se decidi di fumare nonostante tutti gli avvisi e poi ti ammali e hai danni alle vie respiratorie (anche senza parlare del problema estremo del cancro e della morte), è una decisione che tu stesso hai preso e quindi devi accettarne le conseguenze, sia positive (se ritieni che ci siano) sia negative (e ci sono). Non ha senso fare causa alla ditta che produce queste cose, avrebbe più senso denunciare se stessi, se si ritiene di aver fatto l'errore.

 

Ragazzi, io negli anni 70 c'ero, per cui so bene come andavano le cose: tutti fumavano. Era quasi impensabile non farlo. E' parzialmente veroche non se ne conoscevano le conseguenze. Ricordo benissimo che il concetto di tumore era sconosciuto, si parlava di infarto. E' negli anni 80 che il concetto di fumo = tumore ha preso piede.

Tutto questo per dire... la gente non sapeva dei tumori, è vero, ma dell'infarto lo sapevano tutti. Ma proprio tutti. Ora, se io so che l'alcool provoca la cirrosi e invece mi viene un tumore, faccio causa? Uhm...

 

eh? scusa, ma non l'ho capita questa frase... sarà che ho sonno...

 

O forse ho sonno io.
Quello che voglio dire è che magari non si sapeva che il fumo provocava il tumore, ma che provocasse l'infarto sì. Ossia, che era comunque rischioso. Per cui, secondo me, l'ignoranza del consumatore non può essere invocata, indipendentemente dal male di cui soffriva.

 

Concordo pienamente.

D'altra parte viviamo in un paese (ma immagino non sia l'unico ) dove ci sono persone che commettono consapevolmente un reato e poi, nel caso subiscano un danno fisico, lamentano il fatto che non c'erano i sorveglianti ad impedirgli di entrare in una zona palesemente vietata....e magari i giudici gli danno ragione

 

Sentenza stupidissima. E' il caso che la gente cominci a prendersi le proprie responsabilità.

 

Ragazzi io non sono qui per difendere la persona che ha fatto causa, perchè anche secondo me non poteva non essere a conoscenza di un qualche rischio. Però non ha senso dire una sentenza stupida, perchè la storia è piena di questioni legali risolte in questo modo. E non si tratta neanche di cavilli, ma dell'abilità dell'avvocato di dimostrare che c'è stata una violazione di una legge costituzionale, quindi di grande importanza. Comunque tutti questi discorsi sono inutili adesso perchè i ricorsi da parte dello Stato fioccheranno come se piovesse e probabilmente vincerà in futuro la causa.

 

Sono d'accordo!