Solitudine

Ah, è da poco che ti 6 registrata! perchè non ti presenti, nella sezione presentazioni saluti e meeting, ti farai notare!

 

A volte stare da soli aiuta a scrollarsi di dosso il casino alienante di questo mondo.. ma a piccole dosi, altrimenti è alienante anch'essa.

Una dose di ottimismo aiuta, e una o due fiale di FIGAX 200ml ancora di più

 

Sei troppo forte otrebla86!!!

 

non è vero, la soitudine non è una cosa negativa, dipende da persona a persona (anchese l'uomo tende ad essere sociale).

 

Io credo che tutto sia relativo.
La solitudine spesso la si cerca perchè non si sopporta d avere accanto neanche un gatto che dorme.
A volte la si vorrebbe evitare come la peste perchè stare soli con se stessi è ancora più tremendo che sentirsi soli in mezzo agli altri.
Poi la si cerca ancora perchè ci raccontiamo che dobbiamo stare da soli noi stessi..per capirci..per comprenderci..in realtà non facciamo altrose non incrementare le ns paranoie!A me capita sempre così..mi isoloxcapire qcosa in + di me..e ne esco con un calderone in testa magmatico per il kaos che vi regna.
Quando perdiamo qualcuno di caro il primo istinto è quello di volere sempre qcuno accanto..qcuno che ci sostenga, che ci ascolti..poi a tratti repentinamente vorresti che quella stessa persona sparisse dalla tua vista..non vuoi+parlare, non vuoi + guardare nessuno negli occhi, non vuoi sentire nessuna voce se non quella della disperazione che ti anima. Ti senti talmente distrutto che vuoi crogiolarti nella tua soffrenza..e pare quasi che gli altri nel loro tentativo di tirarti su di morale ti diano quasi noia/fastidio...poi però senti il nero vuoto dell'assenza e vuoi colmarlo, non importa con chi, con cosa..basta metterci una pezza.
A me è successo così quando è morto mio padre da un giorno all'altro.
...certe cose ti cambiano..non solo la morte di un caro..intendo anche l'avere esperienze sociali fallimentari, deludenti.
...ripeto tutto è relativo..è chiaro che se poi lo stare soli si trasforma in disagio e in incapacità di vivere serenamente..inutile dire che nn è + la ricerca di se stessi..ma una patologia che può degenerare.

 

A me piace stare solo, anche se amo la compagnia. Stare in compagnia mi stanca, mi esaurisce. Dopo un po' ho bisogno di isolarmi, senza fare niente di particolare, anche solo il classico cazzeggio-divano-televisione-frigorifero-letto.

 

Sono semplicemente esigenze personali incontestabili.
Niente di più.

 

Io trovo che per apprezzare la solitudine come il silenzio, bisogna avere una personalità molto forte e una mente sagace.
La solitudine ed il silenzio, per me sono cose altamente introspettive in cui se non sai reggere il confronto a livello interiore potrebbero essere deleterie.

 

Il confronto con se stessi non può mai essere deleterio.
Può spaventare..si possono scoprire cose che preferiremo mantenere celate..ma è anche ovvio che la forza d'animo si crea e si accresce grazie a quel guardarsi allo specchio che a tanti fa paura..
Chi non si interroga, chi non si guarda dentro..si chiude gli occhi con le proprie mani e si preclude la possibilità di dialogare apertamente con se stesso e conseguentemente con gli altri.

 

Quoto tantissimo!!

 

Il problema è che l'uomo vuole dare un senso alla propria vita quando un senso non ce l'ha e se ce l'ha di sicuro noi non potremmo mai saperlo.Quindi è inutile disperarsi perchè siamo coscienti di un vuoto universale e addottiamo un pessimismo cosmico,le cose son così e saranno così qualsiasi sia il nostro atteggiamento.Dunque la cosa più saggia è affrontare il vuoto di petto è sbattersene le palle per poter dare un valore (attenzione valore e senso han significato assai diverso) alla propria vita e a quella degli altri.
Solo l'uomo può mandare a fanc**o il nulla e vincerlo (almeno durante la sua esistenza).
Certo detto a parole è facile,ma io non ho detto che è facile;bisogna fare un buon cammino interiore in ripida salita ed è prorpio questa salita e la sua difficoltà che danno un valore alla vita.E' un po come la colomba che "odia" la resistenza dell'aria,ma senza di essa non potrebbe volare(esempio di Nietzsche).

 

si sta confondendo la solitudine col pessimismo...se la mettiamo così è ovvio che prende una connotazione negativa.
Se è una solitudine cercata e nn subita può essere di grande aiuto...
Io quando sto per più di sei ore con qualcuno divento irritabile (soprattutto in vacanza) magari sto zitta e arriva sempre il rompipalle di turno a chiedere "ma stai bene??" e lì nn ci vedo più...è gente che nn capisce che nn ho sempre di che parlare, che nn ne ho più voglia o che magari mi perdo un attimo nei miei pensieri perchè ho esaurito le cazzate da dire

 

praticamente d'accordo con tutto quello che hai scritto..
per quanto mi riguarda mi rendo conto che sempre meno persone riescano a capire il valore (e il senso) del "silenzio", di conseguenza del "pensiero"..
a me piace stare in compagnia, mi piace far casino, sbaraccare, tirar mattina e stringere rapporti particolari con la gente..imparare da loro cose che sicuramente le altre persone non possono insegnarti, dal momento che (fortunatamente) siamo tutti diversi..
sono capace di frequentare un amico (uomo o dona che sia) per una settimana, un mese tutti i giorni di seguito..e passare un periodo di tempo completamente da sola e magari senza sentire quella data persona..
spesso mi sono trovata successivamete a dover discutere di questo comportamento, perchè le persone pensavano che avessi qualcosa contro di loro, quando invece non c'era nessun problema di fondo..
io lo dico sempre...se c'è un problema sono la prima a dirlo..se una cosa non la dico vuol dire che o non c'è nulla dda dire (e evito di far prendere aria alla bocca giusto così per sfizio) o probabilmente perchè ho le mie buone ragioni per non ritenere necessario il dialogo riguardo a quella data cosa...non mi sembra così difficile da capire...
invece no...probabilmente lo è..
faccio sempre l'esempio di una mia grandissima amica..anzi...di una AMICA..con cui ho sviluppato un rapporto particolarissimo...Noi non ci sentiamo praticamente mai, o giusto quando salgo a casa dai miei che l'avviso in modo da vederci, e lei di tanto in tanto mi manda delle mail cazzute da sguaiarsi dalle risate commentandole magari semplicemente con una faccetta con l'occhio strizzato o un "baci"...
però chissà come mai..appena ci vediamo è come se non fosse mai passato nemmeno un minuto dalla volta prima...
il feeling è spettacolare..senza parlare ci capiamo..lei è forse la persona che mi conosce di più (forse anche dei miei)..e ogni volte che le parlo è come se parlassi a me stessa...senza veli o problemi di vergogna o altro...
Lei è l'unica persona però con cui ho un rapporto del genre...l'unica persona che anche se non c'è non mi abbandona (cosa reciproca e lei lo sa) e grazie alla quale, anche se mi posso sentire sola sento che qualcuno comunque c'è...l'unica anche con cui sono capace di rimanere delle ore a guardare l'acqua del fiume scorrere in silenzio...e sapere perfettamente cosa sta pensando l'altra persona..

poi certo...l'attimo..il momento di crisi è normale che ci sia...alla fine siamo fatti di carne e ossa e a volote abbiamo bisogno di qualcuno da fuori che ci dia la sana scrollata per ricominciare a farci ragionare lucidamente sulle cose (magari anche meno belle) che ci stanno accadendo...

la solitudine comunque secondo me può anceh aiutare a conoscersi veramente..e preparare alla "dura battaglia" di confronto che però bisogna fare con il "resto del mondo"..
dipende sempre da come la si vede...e come la si digerisce!!

 

Non stavo dando una definizione di solitudine che come scrissi sopra può risultare assai utile e positiva,ma ho affrontato (anche se OT) un lato della solitudine che mi ha fatto ricordare moonskin.

 

"... Piuttosto che affrontare l'insopportabile solitudine della loro condizione, gli uomini continueranno a cercare il loro Dio ridotto in frantumi, e per amor suo adoreranno i serpenti che abitano le sue rovine"

L'uomo ha bisogno di qualcosa di più della società e del mondo in cui vive, deve poter sperare in qualcosa che vada oltre il concetto di uomo stesso.
La consapevolezza che si tratta di una speranza vana crea in lui un devastante senso di vuoto... Saper imporre la propria volontà a questo mondo e dominare il vuoto rappresenta forse l'apice delle possibilità umane, pertanto così irraggiungibile...

Anche a me è capitato di perdere persone care; la mia reazione è stata quella di ripiegarmi in me stesso e di prendermi a nudo, cercando di vedere ogni cosa, la mia persona nella sua interezza: mi sento una persona migliore, sento di essere cresciuto e sono felice di tutto questo. Se mi proponessero di rivivere una vita magari più felice, ma meno profonda, rifiuterei: preferisco essere infelice piuttosto che piccolo...

Ma badate bene, come diceva Goethe: "un'eccessiva introspezione non porta a nulla", tutto è in prospettiva di una nostra azione