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maremoto nel sud est asiatico

Discussione in 'Chiacchiere' iniziata da FIVIC, 27 Dicembre 2004.

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  1. FIVIC

    FIVIC
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    28 Dicembre 2004

    è assurdo che negli ultimi dieci anni siano morti un milione e mezzo di persone in Uganda (molti a colpi di machete perchè non c'erano armi) ma nessuno ne parla.

    Purtroppo è così nel terzo mondo
     
  2. Journey

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    28 Dicembre 2004

    La penultima affermazione è fatta in maniera un po' troppo "semplicistica"...
    Sicuramente, se invece di investire esclusivamente in alberghi più o meno esclusivi si fosse pansato anche a mettere su delle infrastrutture adeguate, quei paesi non si troverebbero in queste condizioni.
    Ma tutto questo non dipende certo solo dagli occidentali.
    Non cadiamo nella "trappola" delle ideologie...
    I governi di quei paesi non hanno alcuna responsabilità?
    Fose non agiscono per loro interessi oppure per credenze religiose?

    Dalle Hawaii e da Miami avevano dato l'allarme alla Thailandia di quel che stava accadendo, sia del terremoto che dell'onda che si stava propagando ma, vuoi per non allarmare i turisti, vuoi per negligenza, è stato preso molto sottogamba (per non dire che l'hanno proprio ignorato).

    Responsabilità ci sono, ma non facciamo inutile retorica.
     
  3. Wrath

    Wrath
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    29 Dicembre 2004

    Credenze religiose di che tipo? Spiegati.
    Che l'allarme è stato preso sottogamba è una cazzata, siamo realisti, qual'è il governo che ignora, potendolo contrastare, l'allarme di uno tsunami gigantesco in arrivo? I centri americani non sono riusciti ad avvertire i paesi per un motivo logistico, in quanto l'onda sarebbe arrivata due ore dopo la loro rilevazione e nei tali paesi non c'erano mezzi di comunicazione adeguati a far passare l'allarme.
     
  4. Josefh_Porta

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    29 Dicembre 2004

    come fai a evaquare le coste di 2/3 continenti con 2 ore di anticipo?impossibile siamo realisti!se avessero dato l'allarme si sarebbe scatenato il panico incredibile e il risultato sarebbe lo stesso! anche con sistemi all'avanguardia!a volta tocca rassegnarsi all'evidenza che la natura a volte e troppo forte...
     
  5. Stefano Risso

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    29 Dicembre 2004

    per chi volesse è possibile donare 2€ iva inclusa anche da telefono fisso, telefonando al numero 163100.

    coi sms sono stati raccolti già 5 mln di €.
     
  6. Journey

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    29 Dicembre 2004

    Non posso mica mettermi a parlare della politica di un paese come l'India (sto per farlo...), che negli ultimi due anni è un fenomeno di costume grazie al cinema "bollywoodiano", ma che conta quasi un miliardo di abitanti, di cui la quasi totalità "vive" ben sotto le soglie di indigenza (eufemismo), ma che per gli armamenti e il suo proliferare nucleare trova sempre ingenti somme da stanziare...
    In più, se ci mettiamo a disquisire sulle religioni, ne verremmo difficilmente a capo, perché ce ne sono un'infinità in quelle zone.
    Dico solo che in Sri Lanka, visto che mia zia si trova lì, l'eventuale riconoscimento dei corpi, anche di occidentali, è reso problematico anche dal fatto che li hanno subito bruciati, e questo non solo per il pericolo del diffondersi di epidemie, ma anche per le loro credenze religiose e i loro riti, che questo prevedono coi defunti.
    Senza dover per forza "pensare male"... :wink: :wink:

    Per esemprio quello Thailandese, per sua stessa ammissione.
    Sai, non mi reputo il tipo che sentenzia cose di questo genere per fare del sensazionalismo a sproposito. A quello ci pensano già certi organi di informazione.

    I centri di rilevamento alle Hawaii e a Miami hanno comunicato l'emergenza alla Thailandia abbastanza per tempo, cioè appena rilevato il terremoto avvenuto nel fondale marino e, elaborando i dati, hanno previsto il formarsi di un'onda anomala che avrebbe investito una vasta zona costiera. Il lasso di tempo di due ore è veritiero per quel che riguarda l'infrangersi dell'onda sulle coste dal momento in cui si è verificato il terremoto, ma questa non è responsabilità dei centri americani, quanto, come hai fatto notare, della precarietà o mancanza assoluta di mezzi di comunicazione nei paesi colpiti, prova ne sia che mia zia, in Sri Lanka, non aveva minimamente idea della portata del maremoto, se non dalle notizie che le abbiamo trasmesso noi. Solo oggi che è riuscita a raggiungere la capitale Colombo ha potuto vedere i notiziari in televisione.
     
  7. Journey

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    29 Dicembre 2004

    Siamo molto realisti!
    Non si trattava certo di evacuare 2 o 3 continenti, ma di far arretrare la gente di 300 metri dalla costa, e già sarebbe stato sufficiente...
    Certo, se mancano i mezzi di comunicazione, mica li si può avvisare coi piccioni viaggiatori... Il problema è questo, ma se è realistico per zone in cui c'erano baraccopoli, non credo proprio che catene di alberghi, più o meno lussuosi, non avessero mezzi per ricevere un eventuale allarme...
    Che poi la furia della natura non possa essere ostacolata è un altro discorso, ma almeno "tamponata" si, se non altro per limitare al massimo le vittime umane, che ai danni materiali si può porre rimedio... a parte che per ristabilire uno "status quo" naturale in quelle zone ci vorrà chissà quanto tempo, e non è detto che tornino come erano prima...
     
  8. Josefh_Porta

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    29 Dicembre 2004

    si e vero che bastavano 300 metri pero devi tenere conto la vastita dell'area colpita e che la notizia doveva essere prima diramata dal centro che lha rivelata per tutte le localita della costa.pero molte di queste non hanno nemmeno un centro di comunicazione al massimo si sarebbe ridotto il numero dei morti fra i turisti degli alberghi ,come dici anche tu, ma la tragedia ci sarebbe stata cmq.che poi i governi di quelle regioni non combinano un cazzo per la popolazione questo e vero ma chi si aspettava un qualcosa di cosi grosso?anche se questa non e una giustificazione...
    purtroppo sembra che le disgrazie capitano sempre ai piu disagiati.
     
  9. r4ynR

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    30 Dicembre 2004

    A me ha colpito abbastanza il fatto che si parli solo e sempre delle zone del Sud-Est asiatico tralasciando quelle delle coste africane, dove il maremoto ha ugualmente colpito; e questo solo perchè tali zone sono meta dei turisti europei e quindi anche italiani. Cos' è? siccome in Africa anche se la gente e morta altrettanto ma non ci sono europei allora chissenefrega?
    Cioè, no comment veramente.
    In più mi ha fatto veramente impressione quello che dice e fa certa gente: prima ho visto al tg le immagini di una donna che prendeva il sole nel bel mezzo del disastro e attorno c' era gente disperata, e in un 'intervista su La7 Gigi d' Alessio ( :( ) si preoccupava delle sue valigie andate perse, con i 100mila e passa morti che ci sono stati.
    Già è triste una disgrazia così, poi a sentire certe cose oltre alla tristezza ti prende pure il disgusto. :cry:
     
  10. r4ynR

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    30 Dicembre 2004

    Ho fatto quello che ho potuto. Ho donato tutta la mia ricarica e ho fatto una serie di telefonate al numero; speriamo che facciano così in molti e anche di più ma credo che un sacco di gente di fronte a queste cose preferisca l' ignoranza e se ne freghi altamente...
     
  11. Journey

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    30 Dicembre 2004

    Le catastrofi sono catastrofi ovunque colpiscano, ma sulle coste africane ha fatto poco più di un centinaio di vittime, mentre nella zona dell'Oceano Indiano sono già oltre le centotrentamila...
    Permetti che ci sia una leggera differenza?
    Piantiamola di scrivere idiozie solo perché siamo occidentali (come se fosse una "colpa"; a questa stregua puoi prendere e andare, invece di passare il tempo dinanzi ad un computer...).
     
  12. Journey

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    30 Dicembre 2004

    Se fino a tre giorni fa, almeno stando qui, parlare dell'emergenza igienico sanitaria causata dai cadaveri poteva sembrare un allarmismo esagerato, adesso si sta comprendendo il reale pericolo.
    Non abbiamo tenuto conto di un semplicissimo dato: in Sri Lanka (scusate se tiro in ballo sempre questa isola, ma ne ho testimonianze dirette) durante il giorno la temperatura varia tra i 35 e i 40 gradi centigradi, con un elevato tasso di umidità.
    Un corpo si può anche "mantenere" per qualche tempo, ma con temperature prossime allo zero, non con un clima simile. In più, aggiungiamoci anche che i corpi delle vittime sono anche pieni di acqua marina, ed è come se "ribollisse" dentro. Da qui l'emergenza, infatti ci sono esalazioni nauseabonde in quasi tutte le cittadine, oltre alla difficoltà nel procedere all'identificazione delle vittime.
    Come si è poi visto, anche l'emergenza dell'acqua potabile è reale e pressante. Non si è trattato di un'esondazione di un fiume o di un lago, con acqua dolce, ma è acqua salata di mare, che si è infiltrata nel terreno e, oltre ad aver fatto saltare l'intera rete idrica, ha compromesso anche i terreni coltivati, visto che il sale "brucia" tutto.
    Senza approfondire l'aspetto dell'ecosistema compromesso, come le barriere coralline che non esistono più e per le quali ci vorranno dalle decine alle centinaia di anni perché si riformino, anche il semplice coltivare un campo sarà problematico, almeno quelli prossimi alle coste.
    Sono trascorsi cinque giorni dalla catastrofe, ma credo che un quadro della situazione lo potremo avere solo tra parecchio tempo...
     
  13. darkesteclipse

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    30 Dicembre 2004

    hai perfettamente ragione su tutto..
    ma scommetti che si finirà di parlarne appena saranno stati identificati tutti i turisti (occidentali o meno) morti e rimpatriati tutti quelli vivi??

    da quando è mondo, è mondo, l'egoismo è la regola.
    dovremmo allora sentirci in colpa anche ogni volta che mangiamo.
    certo ci sono cose e cose.

    il problema non è tanto nel singolo, ma nei governi più avanzati.
     
  14. r4ynR

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    31 Dicembre 2004

    I morti sulle coste africane ci sono stati, anche se sicuramente di meno rispetto a quelli in Asia; ma volevo sottolineare appunto il fatto che i media almeno quelli italiani si preoccupino solo di quelle zone proprio perchè ci sono anche vittime e dispersi italiani. E fino a un certo punto e anche giusto, ma visto come viene ignorata l' Africa è probabile che una volta conclusa la conta delle vittime italiane e rimpatriati i nostri superstiti anche l' Asia farà la stessa fine. Se ne parlerà sicuramente per un bel po' però non lo so si farà più con apprensione o dispiacere ma solo come obbligo morale, senza invece soffrire veramente della tragedia.
     
  15. valholl

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    31 Dicembre 2004

    Riguardo all'allarme: con due ore di anticipo dare un allarme senza uno straccio di piano di evacuazione vuol dire far scatenare il panico e probabilmente non riuscire a salvare comunque nessuno in piu', soprattutto su un'area cosi' vasta.

    In posti come il giappone (o mi risulta anche la california, e buona parte delle coste del pacifico) sono molto ben organizzati perche' piccoli maremoti sono all'ordine del giorno; come per i terremoti si fanno le loro esercitazioni, hanno occasione di provarle in casi reali, anche se non estremi, eccetera.
     
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