Molly Hatchet

video della serata

avevo registrato anche altre due pezzi ma li ho cancellati per sbaglio o forse li ha cancellati per sbaglio il tizio che mi ha fatto la foto

 

Trentasei euro per un concerto all'interno di un auditorium da scuola media è davvero esagerato, mi stupisce foste in tanti.
La storia dei posti a sedere me la son beccata una vita fa durante un concerto di Patti Smith: dopo il terzo pezzo eravamo già lì a scavalcare quei cazzo di sediolini, incitati da lei. Un cantante rock non può vedere il pubblico seduto, è umiliante!
P.S.
scusa ma i capelli di Beamer si muovevano da soli?

 

prezzo davvero esagerato , anch'io sarei voluto andare davati al palco ma poi quelli dietro non sarebbero stati contenti, alla fine i posti seduti erano quasi tutti occupati ma però bisogna vedere effettivamente quanti erano i paganti, magari molti erano dell'organizazzione o della scuola boh

aveva dei ventilatori che gli puntavano contro dal basso verso l'alto , cosa che notai più che altro quando li vidi al Colony, in quest'occasione col palco più ristretto non ci ho fatto caso ma sicuramente c'erano (o magari era la magia del Natale) però facevano un bell'effetto facendo svolazzare la sua chioma

 

Prova TestDisk, è un programma gratuito e qualcosa fa. Se nel frattempo hai già registrato altra roba sopra o hai formattato il disco è ben più difficile che trovi qualcosa, se hai registrato su scheda sd di grandi dimensioni ci mette di più a scansionare, sopratutto dipende dalla velocità di lettura della scheda stessa.

 

Ok proverò grazie dell'info, anche se ho registrato altra roba nel frattempo

 

E no, dai. Ma che cazzo.
Molly Hatchet: muore il cantante Phil McCormack

 

ho appena letto la notizia R.I.P. Phil

 

Davvero una brutta notizia.

 

mi dispiace tanto nono sono certo stati un gruppo fortunato anzi, rimane però la loro musica, stupenda e coinvolgente

 

Che Classe, che gusto

 

Il giorno prima di questo commento avevo riportato la stessa notizia nel topic del southern rock. Avevo scordato che ce ne fosse uno sui Molly Hatchet, hai fatto bene a rispolverarlo.

Riporto qui il mio commento:

 

ma deve uscire o è gia uscito mica ho capito

 

Ci diamo al southern?

Grande band, i Molly. Li ho conosciuti nel '98 con un album che mi stregò per due motivi: la copertina e il pezzo di apertura, forse la migliore canzone epic metal di un gruppo NON epic metal, tra quelle presenti nella mia collezione di CD. O almeno, a me viene in mente l'epic metal quando l'ascolto, più che il southern o l'hard rock. Poi bisogna leggere anche il testo, incentrato sulla Guerra di Secessione (e l'assolo finale è roba da seghe a due mani).
Sto parlando di "Silent reign of heroes".

Visto che ci sono, voglio copiare e incollare una interessante disamina che ho letto qualche tempo fa in rete, in riferimento al demenziale (ci sarebbe da ridere se non ci fossero stati dei morti, da una parte e dall'altra) attacco al Campidoglio degli svalvolati pro-Trump.
All'epoca la bandiera confederata, per gli amici "Dixie", sventolò parecchio.

È da notare, però, che la grande parte della popolazione rurale americana ha progressivamente riconosciuto in questo vessillo un simbolo della autentica cultura e della libertà identitaria alla base della storia americana.
Si tratta di una ribellione metaforica e si considera, all’interno del perimetro ancestrale di questa concezione, il mondo country e southern come realtà di una America diversa dal nord industrializzato, generate tramite una legittimazione storica vera ed autentica. Basti pensare al Delta Blues degli anni Trenta ed a personaggi leggendari quali Robert Johnson, chitarrista afroamericano divenuto padre fondatore della musica rock blues bianca e della cultura musicale sudista. Lo stesso Elvis Presley utilizzò diffusamente la bandiera Dixie mentre Johnny Cash cantò della guerra di secessione, del Generale Lee e della cultura Southern.
Negli anni Settanta e Ottanta, poi, la bandiera Dixie conobbe la più memorabile fase di successo e diffusione in ambito musicale dal momento che divenne il marchio di fabbrica ed il simbolo irrinunciabile delle grandi band southern rock, il fenomeno musicale americano di più grande fulgore all’epoca, e di assoluta valenza artistica e musicale ancora oggi [...]. Si tratta di musicisti sorti da un melting pot composto da musica bianca e nera in egual misura e grandi esponenti, già negli anni Settanta, dei diritti sociali e dell’uguaglianza su base etnica.
Ecco, al di là di questa digressione in tema musicale, a mio avviso è da riconoscere come la parte dominante della questione relativa alla bandiera Dixie sia questa: la preservazione dell’onore, dell’orgoglio e della storia degli Stati e della cultura del Sud.
Purtroppo, come spesso accade fra i simboli tanto massificati, la virulenza acefala e l’oltranzismo politico e la strumentalizzazione politica inesatta rappresentano una spiacevole deriva, la quale, però, non compromette il disegno culturale che anima la cultura Dixie ed i simboli che vi dimorano alle spalle.
Insomma, paragonare la bandiera Dixie ad ideologie fasciste è perlomeno fuori luogo, semmai è un tendenzioso effetto collaterale di alcuni facinorosi atti a interpolare segni di un passato identitario, ma come siamo costretti ad osservare, in politica tutto sembra essere concesso.

 

Vedi a volte i contest cosa combinano

Belle le copertine e piacevoli i pezzi, diciamo che Flirtin with disaster (la canzone) mi ha colpito e trovare a 13 euro un cofanetto (praticamente nuovo) con 5 album avrebbe fatto gola a molti, non diventeranno la mia band preferita ma sono piacevoli da ascoltare!

 

che ricordi