TM Spiriti & Distillati: topic per alcolisti raffinati

Così

Anticipazione (Spoiler)

 

Ho posticipato la prova del "La Grenouille" ma volevo in ogni caso sperimentare e omaggiare un assenzio nostrano (più precisamente piemontese). Ho infine scelto il Marna 1809, un verte con gradazione 64% nel formato più longevo da 70cl.

Assenzio Marna 1809, l'absinthe italiano della Distilleria Marna

Di seguito anche la video recensione-degustazione del buon Douglas Mortimer:

In teoria lo vorrei stappare in occasione del mio matrimonio ma non so se riuscirò a trattenermi...



Nell'ordine ho inserito anche un brouilleur (versione senza bilanciere). Mi ha sempre incuriosito ma soprattutto cercavo un oggetto che velocizzasse la preparazione dell'assenzio senza snaturarne il rituale (la fontana non è molto pratica quando si beve in solitaria). Documentandomi ho scoperto che storicamente questi accessori erano utilizzati più per scopo promozionale che forniti realmente nei bistrot dell'epoca.

 

Praticamente per bere l'assenzio devi vestirti in giacca e cravatta e avere i baffi, allora! Quel che si dice bere con stile!
Un pò come io quando mi metto i lederhose e bevo le birre bavaresi dai boccali di ceramica con il coperchio in peltro
Tutto quel zucchero mi fa salire la glicemia solo a vederlo

 

A la Toulouse-Lautrec! (evitando magari di fare la stessa fine ) Io invece non riesco proprio a farmi piacere i whisky (e ne ho provati anche di discreti), pure le grappe... forse rum e gin riesco ancora ad tollerare.
Ieri sera ho testato il brouilleur. Ovviamente non è scenografico come una fontana inoltre la zolletta di zucchero non si scioglie perfettamente perchè il flusso di acqua è più rapido ma nel complesso svolge la sua funzione. Forse leggermente caro ma è un prodotto di nicchia, ci sta.

 

Filtrato e imbottigliato (l'idea è di fare dei piccoli presenti) lascio riposare un pochino e poi ci si alcolizza Sono parecchio soddisfatto del colore, pure il profumo è piuttosto intenso

 

dopo cena stasera ci stava un Talisker, ha nevicato e ho acceso la stufa (per dir la verità la accendo tutti i giorni, fa un freddo cane)

 

Ahh, sono più da liquori fighetti io A proposito, ieri ho assaggiato i miei intrugli e nonostante debbano riposare un pochino (c'è chi consiglia almeno un mesetto prima di essere bevuti) per me ampiamente promossi in particolare il limoncello, l'altro ha forse meno carattere (non si sente molto la menta). La gradazione alcolica è più spiccata dello standard ma godibili anche se devo dire che due bicchierini li senti abbastanza

 

Dopo essere rimasto piacevolmente e sensorialmente colpito dal nostrano Marna 1809, torno di nuovo in Italia, spostandomi questa volta un po’ più verso il centro, per provare un verte distillato dalla Breaking Booze (Cesena), dal nome (ed etichetta) decisamente evocativo e Baudelairiano: "I Fiori del Mare".

Un epiteto che è tutto un programma: si tratta (sulla carta, perché devo ancora stapparlo) infatti di un assenzio piuttosto aromatico e dal profilo decisamente estivo, caratterizzato da un bouquet erbaceo di impronta marittima, arricchito da finocchio marino, alga arame e un tocco floreale dato dai petali di rosa.

La bottiglia da 70cl viene proposta a un’onesta gradazione di 65° e un prezzo di poco inferiore ai 60 €. Ha inoltre ricevuto la medaglia d’argento ai London Tasting Awards di quest’anno, nella categoria "Anise Flavoured".

Qui trovate una recensione su AssenzioItalia, dove viene valutato con un buon 70/100:

Absinthe I Fiori del Mare: l'Assenzio italiano di Breaking Booze - Recensione

Infine, continuo ad arricchire la mia collezione di accessori per la degustazione con un nuovo balancier, che testerò a breve.

 

ma sta roba si può bere pura o va sempre diluita / zuccherata?
Nel senso se è buono anche da bere puro o va sempre diluito per esaltarne aromi e sapori.

 

L'ideale è consumare "sta roba" diluita con acqua ghiacciata (lo zucchero è opzionale), non solo per esaltare i sapori e le sfumature del distillato, ma anche per il fascino del louche, il lento rituale che sprigiona profumi nell'ambiente... In ogni caso, non sono necessarie fontane o brouilleur, puoi semplicemente usare una caraffa.



Ad ogni modo non esistono regole fisse, se preferisci puoi berlo a mo' di grappino ma è comunque una sberla da 65° (alcuni arrivano anche oltre i 70), non vedo il senso. L'importante è evitare cacate come dare fuoco alla zolletta o altre blasfemie simili. Chi acquista assenzio autentico, comunque, lo consuma principalmente nel modo tradizionale.

 

era pura curiosità. Immaginavo che "sta roba" essendo di così alta gradazione, berla puroanon era consigliabile. Anche se certi distillati che ho bevuto con gradazione alta, erano stranamente beverini, ma erano whisky invecchiati e distillati svariate volte ecc.

Si, mi dicevano anni fa che i teatrini dell'assenzio "flambè" sono solo spettacoli per turisti ignari che fanno tipo a Praga e Parigi e rovinano la degustazione e sono addirittura fatti per mascherare magari un prodotto di bassa qualità.

A me non piace, uno, perchè i sapori di finocchio e anice non sono molto di mio gradimento, e due, il fatto di zuccherare un distillato (seppur opzionale) non mi attrae, non amando liquori/distillati troppo dolci.

Ma è comunque affascinante il rituale della degustazione, e la storia del distillato, con quel alone di mistero che ti fa immaginare qualche "brasserie" Boema o Parigina a fine 800 avvolta nel fumo delle pipe con luci soffuse...

Credo di averlo già scritto, noi abiamo un amaro fatto dalla pianta di artemisia, che si chiama Pelinkovec, è tipo 10 volte più amaro di ogni cosa che viente commercializzata in italia ed ha proprietà digestive incredibilmente efficaci (ed è pure molto buono)

mmm, p da parecchio che non mi compro una bella bottiglietta di rum o whisky

 

In realtà non è così dolce, anzi, lo zucchero lo si mette proprio per contrastare il lato amarognolo dell'erbaceo. Io preferisco una zolletta e due/tre parti di acqua ma con l'esperienza poi si affina la miscela ottimale che comunque varia da distillato a distillato, così come il sapore che può essere più o meno "anicioso". A Praga, Parigi e pure in Italia ci sono locali (assenzierie) dove puoi gustare l'assenzio autentico nel modo tradizionale. Chi usa metodi alternativi inutilmente scenografici tendenzialmente ti offre dei surrogati. Ad ogni modo lo riconosci dal colore, se è fluorescente non è assenzio, se non fa la louche non è assenzio, se costa poco...non è assenzio.

 

Qualche volta se mi inviti, faremo una degustazione allora. vestiti bene per l'occasione.

 

Per me è una questione di logica: dopo i 50 gradi ti stai più che altro anestetizzando il palato.
Più gradi= più sapore, vale per tutti i distillati, ma il sapore va "aperto" con un po' d'acqua, altrimenti fai come certi recensori di whisky che bevono i cask strength puri e si lamentano che sentono solo alcol

 

direi che è difficile pensare il contrario, anche se è interessante assaporare un whisky puro e con acqua (ed eresia, si, anche con ghiaccio) per saggiare le differenze e sfumature diverse che si vengono a creare. Ovviamente berlo puro a livello cask strenght non so quanto possa rendere; credo sia interessante il fatto di poterlo diluire a piacere, essendo puro, dia un ampio spettro di sapori rispetto alla miscela in bottiglia.

Intanto alla LIDL ieri mi sono arraffato questo, per un prezzo stracciato, 20 euro, e non sembra proprio una schifezza: Sicuramente sarà entry level, non è single malt ma single grain, stile che tral'altro non ho mai assaggiato (solo single malt e qualche single cask).

Ripongo delle speranze. Vi farò sapere le mie impressioni.

Secondo me sarà meglio del Highland park 12 che mi ha regalato una volta mio fratello, insapore proprio :P