Drudkh

È da un po' che sono lontano da certe sonorità, dovrei andare a rispolverare la loro discografia visto che è secoli che non li ascolto con la giusta frequenza. Microcosmos è un album a cui sono particolarmente legato perché mi ricorda un caro utente che purtroppo ci ha lasciato qualche anno fa. Era profondamente affezionato alla band ucraina e fu proprio lui a consigliarmi questo disco.

 

Drudkh, Nokturnal Mortum: Mykola Sostin è morto in guerra in Ucraina - truemetal.it

 

è l'unico loro che posseggo, se ti piace il neofolk alla Kveldssanger potresti farci un pensierino. O, a distanza di 5 anni, avresti potuto...

#crosstopic #ulvernostalghia

 

E Forgotten Legends?
E' un bel dischetto di black atmosferico abbastanza canonico, ma si fa apprezzare.

 

Io partirei da Estrangement, sono solo 4 brani, lunghi e ripetitivi (come il primo disco), secondo me merita molto.

A voler ben guardare, è la gemma nascosta della loro discografia.

Ricordo dei bellissimi soli di chitarra.

 

Grazie, lo ascolterò. Intanto mi sono innamorato di Microcosmos. Mi sa che di perle nascoste ne hanno tante.

 

Appena ho visto la copertina ho avuto un sussulto.

Il brano fa ben sperare: se dovessero tornare a "quel suono", come questo singolo lascia presagire, sarebbe qualcosa davvero di fantastico (e insperato, dopo 15 anni di mediocrità).

The Eve

 

Impressioni confermate dal secondo brano: ragazzi qui ho l'impressione che bolla in pentola qualcosa di speciale.

Bellissima la parte dopo la metà del brano, forti vibes "alla Moonsorrow", quelli più disperati.

The Exile

 

Ci stavo giusto pensando pure io...

 

Io ho pre-ordinato il CD...

 

Il nuovo Shadow Play è davvero ottimo.
Ricorda molto l'inizio carriera, tra Forgotten Legends e The Swan Road.
Non segna nessuna evoluzione ma è ispirato, vediamo quanto dura l'entusiasmo.

 

Hm, boh, buono, ok, ma ormai vanno col pilota automatico. E di album ne hanno fatti tanti. Secondo me il nuovo stile sperimentato con A Furrow Cut Short e They Often See Dreams About the Spring aveva un suo perché, questo "back to the roots" è un po' troppo ruffiano e mi sa di ripiego.