Libri

Dopo quasi un anno dall'ultimo aggiornamento, che tra l'altro è stato anche il mio ultimo post sul forum in generale, finalmente ho finito i 10 volumi principali de "Il libro Malazan dei caduti" (ho scoperto che sia l'autore che un altro scrittore hanno ampliato e stanno tuttora ampliando la saga con volumi prequel, sequel e collaterali).
E' stata una fatica immane ma ne è valsa la pena. Per me si può veramente considerare come la più grande saga fantasy di sempre, alla pari col Signore degli anelli. Non starò qui a scendere in dettagli o particolari, perchè non avrebbe senso, visto che anche la virgola più apparentemente insignificante di quella saga finisce per essere importantissima. E proprio qui sta la difficoltà: zero spiegazioni, zero guide, zero narratori onniscienti, un'infinità di narratori e punti di vista inaffidabili, il tutto immerso in un mondo di una vastità e complessità a volte soverchiante, ma che arrivati in fondo ripaga come nient'altro.
E' talmente oltre che l'unica cosa che mi sento di fare è consigliarlo come un fanatico religioso ti consiglierebbe la conversione.

 

Coincidenza, in questi giorni pensavo che fosse ora di iniziare questa saga, visto che sto finendo l'ultimo Witcher

 

Ma quanto cacchio è scritto bene? A me la saga dello Strigo è piaciuta da matti. Lacrimoni e pathos, grande avventura, e ironia amara a palate.

 

Se n'è parlato parecchio, negli scorsi mesi.
La produzione di Lovecraft è disomogenea e a quanto pare quasi nessuno riesce a farsi piacere tutto ciò che ha scritto. Obiettivamente c'è tanta roba mediocre, tra le sue pagine: rispetto ai romanzieri, gli autori di racconti vanno incontro a questi rischi con maggiore facilità, specie quando i loro lavori non vengono filtrati ma ammucchiati e basta.
Aggiungo che lo stile è quello del suo tempo (sebbene molti racconti siano sorprendentemente moderni), quindi non ci si può attendere il ritmo narrativo di un Barker o la prosa e le bizzarrie di Lansdale o Ligotti.
Ma ci sono anche vette di nera bellezza che nessun altro scrittore raggiungerà mai, nella sua produzione, diamanti rarissimi in una distesa di pietre dure e senza colore, in grado di illuminare la strada a chi verrà dopo di lui e che spingerà un altro noto scrittore di narrativa fantastica, Fritz Leiber, a definirlo "il Copernico della letteratura".

Che raccolta stavi leggendo, se posso chiedere?

Bentornato. Mi mancava il doombo del tua avatar.

Tra i frequentatori regolari di questo topic credo di essere l'unico a non sopportare le saghe letterarie. Non so davvero come ci riusciate. Per me è già inconcepibile leggere due libri di fila dello stesso genere (due romanzi horror, per dire, o due saggi sullo stesso argomento), figuriamoci due o più libri dello stesso autore, dello stesso genere, con la stessa storia e gli stessi personaggi.
Ci ho provato col “Signore degli anelli” e con la trilogia in cinque parti della “Guida galattica”, ma senza riuscirci: ho dovuto inframmezzare puntualmente qualcosa di diverso.

So che quando mi darà di volta il cervello e inizierò “La recherche”, dovrò agire nella stessa maniera, per portare a termine la lettura.

 

Scritto bene davvero, si legge da solo praticamente.
A me è piaciuta il giusto, comunque ci sono tante cose belle, su tutte la caratterizzazione di Geralt

 

Anche io ho problemi con le saghe letterarie troppo estese,perchè come te mi piace variare genere e autore di libro in libro.
La soluzione che ho adottato e' quasi ovvia e praticamente uguale alla tua,cioè leggere un libro di tale saga ogni tot mesi,anche se c'e' il rischio di dimenticare parti di storia e dettagli importanti.
Col Signore degli Anelli e Il problema dei Tre Corpi ha funzionato,ma parliamo di soli tre libri,tra il primo e l'ultimo sarà passato un anno o poco più.
Non so se questa cosa possa funzionare con robe da 6/8 o più libri,tipo Dune..ma spero di si.

 

La saga del Nuovo Sole l'ho letta tutta di fila in una singola estate, mentre il primo The Witcher l'ho letto nel 2020, la Terra Desolata ha solo 4 libri ma sono a metà da tempo e non ho tanta voglia di continuare... dipende da saga a saga

 

Io sono sempre stato, e rimango nonostante ritmi molto più blandi, un lettore compulsivo, quasi patologico: anche adesso ho in corso di lettura qualcosa come una decina di libri contemporaneamente, e salto dall' uno all'altro a seconda del mood del momento. Quello che mi aiuta è il fatto di riuscire a ricordarmi dettagliatamente cose che ho letto secoli prima, e mi bastano giusto un paio di pagine per rientrare in carreggiata senza bisogno di dover rileggere nulla, anche dopo anni di pausa (è un po' una maledizione: ci sono alcuni dei miei libri preferiti che sono stati letti solo una volta per il semplice motivo che me li ricordo ancora troppo bene per potermi godere un'eventuale rilettura). Con le saghe entra in gioco la smania del voler vedere come va a finire storia, quindi a volte capita che me le legga tutte di fila. Con Malazan ci sono stati diversi casi in cui ho fatto veramente fatica: fino al terzo volume non si capisce praticamente nulla dei perchè e dei percome di ciò che succede nel mondo, nel quinto volume si cambia completamente ambientazione e personaggi e l'ottavo volume è forse il libro più volutamente lento che abbia mai letto. Nonostante tutto la "ricompensa" finale vale dieci volte la sfacchinata.

 

Finito di leggere “Cronache marziane” di Bradbury, bella raccolta di racconti che definire fantascientifici mi pare un po' limitativo. Intrattiene benissimo, fa riflettere e (traduzione a parte) è invecchiato molto bene.
Al suo interno “Usher II”, il più bell'omaggio al genio di E. A Poe mai scritto.

Ora sotto con “Misery” di King.

 

Letto due libri della collana Iperborea,perfetti per combattere il caldo.
Luce d'estate ed e' subito notte dell'islandese Stefansson..intrecci e vicende di vita degli abitanti di un paesino islandese,non indimenticabile ma carino.
Anime Baltiche di Jan Brokken,una sorta di diario di viaggio dove l'autore visita appunto Estonia,Lettonia e Lituania,ripercorre e racconta la vita di personalità importanti nate e vissute li(e spesso anche emigrate per forza di cose,dalle guerre ai regimi)..davvero bello.

 

Iperborea è una casa editrice, la collana è Gli iperborei.

:precisino:

Va beh, tanto il formato è sempre quello e fa cagare.

 

Da frequentatore non regolare della sezione (poiché trascorro già troppo tempo con il naso tra i libri, quando visito queste lande virtuali preferisco tediare i poveri utenti con altro), dico la mia: non mi sorprende tanto il desiderio di dedicarsi senza interruzioni o deviazioni di percorso alla lettura integrale di un'opera, dell'intera produzione di un autore o di una serie di saggi dedicati allo stesso argomento, del resto l'ho fatto e lo faccio anch'io, quanto piuttosto l'affezione per i meccanismi narrativi propri di alcune letterature di genere e, mutatis mutandis, di gran parte delle serie televisive. Quando forma e contenuto, per me inscindibili, abdicano in favore dei personaggi e lasciano loro la luce della ribalta, defilandosi pian piano fino a scomparire, l'esperienza letteraria appare svuotata. Nella stragrande maggioranza dei casi, scegliere la serialità significa, per l'autore, votarsi al personaggio e rinunciare al racconto. Intendiamoci, la grande letteratura è fatta anche di gallerie di personaggi memorabili, ai quali, tuttavia, assegniamo un posto ben preciso nella storia, la loro storia. Essi non girovagano animati di vita propria solo per una sorta di fame bulimica del lettore che vuole vedere, sapere, gioire e rattristarsi di più, a qualsiasi costo, perché ha amato loro e non il ruolo che hanno svolto nel racconto.
Mettendo da parte per un attimo la mia idiosincrasia per la letteratura di genere, che trovo quasi sempre scritta male, distinguerei i romanzi con arco narrativo lungo, ad esempio Il signore degli anelli (non scritto male, ma la questione ora è un'altra), dalle saghe a puntate che invadono gli scaffali delle librerie da cinquant'anni a questa parte.
Serve specificare che ho illustrato il mio punto di vista, che ognuno legge (e guarda) ciò che preferisce e che tutto ha eguale dignità? Spero di no.
P.S. in bocca al lupo per La recherche: ripaga, ma sulla lunga distanza.

 

Io vorrei iniziare il Ciclo di Dune, ma al momento sto temporeggiando...

 

Ero sicuro di aver scritto casa editrice
Il formato intendi cartaceo?Ne ho visto qualcuno e credo di capire,io questi due li ho letti in ebook.

 

Cos'è la letteratura "scritta male"?
In cosa consiste?

Un concetto (condivisibile) che un autore dell'idiosincratica "letteratura di genere" ha espresso in modo efficacissimo tra le pagine di un suo romanzo, attualmente in lettura presso il sottoscritto. Mi riferisco a "Misery" di King.

Yep.
Mai capito cosa li abbia spinti in quella direzione, è un formato semplicemente scomodo.