Libri

Anche per me sara' la prossima lettura,trovato su amazon a pochi euri..tra l'altro era in lista.
Rumore Bianco non ha detto tantissimo nemmeno a me,pur apprezzando il post-modernismo(genere comunque poco uniforme).
Invece di DeLillo mi e' piaciuto molto un librettino piuttosto recente,Punto Omega.
Vedremo.

 

Punto Omega a me è piaciuto molto. E anche Cosmopolis.

 

Io con Underworld sto facendo abbastanza fatica,e dire che apprezzo il genere.
Ci sono dei capitoli bellissimi,ma non so,personaggi nuovi che spuntano dopo centinaia di pagine,continui sbalzi temporali,confusione,storia che perde il filo.
Come detto generalmente apprezzo il postmoderno,che spesso ha queste caratteristiche,magari non era momento.

 

Io sto leggendo V di Pynchon che è l'apoteosi di queste caratteristiche. La storia salta da un personaggio all' altro di continuo, ma se si entra nella giusta ottica si apprezza tantissimo. Ti devi divertire a perderti.

 

Se volete una cosa simile ma fantasy vi ricordo il Libro del Nuovo Sole di Gene Wolfe


Di cui ho recentemente letto anche The Wizard Knight, molto più fantasy "classico" ma con una strana unione di mitologia nordica e cristianesimo e pieno di sottigliezze e verità sussurrate e indizi lasciati all'immaginazione. Più facile iniziare da qui per scoprire l'autore se non si vuole partire subito col casino che è il Nuovo Sole, ma va per forza letto in inglese, se Mondadori non decide di portarlo (a Ottobre hanno ripubblicato il Nuovo Sole in edizione Draghi, sono contento per chi non dovrà leggere l'edizione Fanucci e li invidio, magari traducono altro).

Ho letto una teoria secondo la quale quasi se non tutti i personaggi sono figure bibliche. Alcuni esempi sembravano tirati, ma altri fin troppo azzaccati (effettivamente Pouk rinnega tre volte il protagonista...).

Un autore su cui bisognerebbe scrivere quanto si è scritto su Tolkien, continuo a dire.

 

V. è veramente complesso. Underworld è decisamente più lineare. Di Pynchon vorrei molto leggere Mason Dixon

 

Io di Pynchon ho letto Vineland e niente non mi ha preso più di tanto,non so se prima o poi proverò altro di suo..
Ora ho iniziato l'ultimo libro della trilogia fantascientifica di Liu Cixin(Il problema dei 3 corpi per intenderci)dal titolo Nella Quarta Dimensione.

 

Finito di leggere:

- “Il male oscuro” (1964) di Giuseppe Berto
È la storia di un tale che sta male... e poi sta male di nuovo... e di nuovo... e ancora... finché uno psicanalista non gli chiarisce le ragioni recondite del suo malessere.
È un classico minore della letteratura italiana e vale la pena leggerlo, però pensavo mi colpisse di più. A tratti mi ha perfino annoiato, del resto 530 pagine senza dialoghi (solo flusso di coscienza) sono difficili da mandare giù.

- “Achille piè veloce” (2003) di Stefano Benni
Benni è lo scrittore del quale possiedo più libri (sedici) ma questo romanzo l'ho recuperato solo perché al tempo lo snobbai in modo frettoloso. Eppure l'istinto non si sbagliava affatto: qui Benni prova a rimescolare le carte, abbandona il fantastico puro per darsi al verosimile, ma resta anni luce distante dalle sue prove migliori. Romanzo mediocre e noioso, l'inizio del tramonto senza alba per il comunque formidabile scrittore bolognese.

 

Dimenticavo: ora in lettura "Cronache marziane" di Bradbury.

 

Io sono a circa un quarto del secondo libro e mi sta piacendo anche più del primo. In ogni caso, credo di avere fatto la scelta giusta leggendo i romanzi prima di dare una chance alla serie Netflix

 

Ho dovuto interrompere una lettura, non lo faccio quasi mai, è una cosa che odio... Erano racconti di Lovecraft. Mi sono applicato per 50/60 pagine... Sarà fondamentale ma è pesante.

 

Considera che io il primo libro lo avevo letto prima che uscisse la serie,quindi sto continuando senza guardarla.
La penso come te sul secondo..ora sono a due terzi del terzo e mi sta piacendo più del secondo
Un continuo crescendo.
E dire che non sono attratto dalle saghe sci-fi da tanti libri e migliaia di pagine,pur amando il genere..per fortuna ho fatto un'eccezione(e credo prima o poi la farò anche per Dune e Il ciclo della fondazione,almeno).

 

Per quanto mi riguarda, il ciclo di Asimov è un capolavoro l'unico piccolo scoglio da superare sono state alcune parti del primo libro perché ha un'impronta parecchio politico/strategica; dal momento in cui viene introdotto un antagonista in particolare prende il volo e non si ferma più, prequel e sequel compresi imho.

Ammetto invece che con Dune mi sono fermato ai primi due romanzi: Herbert riesce a farti immergere benissimo nell'universo desertico di Arrakis (se hai visto il film di Villeneuve puoi già immaginare qualcosa), ma trovo il suo stile fin troppo descrittivo, nonostante talvolta sia necessario.

 

Ho visto e amato entrambi i film,soprattutto il secondo.
E anche l'aver visto prima i film potrebbe essere un problema in più(tra l'altro uno stile troppo descrittivo in una storia così vasta,sarà una roba sfiancante)..anche se ovviamente immagino mostreranno al massimo un decimo della storia.
Ma vedremo!

 

In Dune c'è il linguaggio segreto non verbale che è quasi sempre presente ad ogni conversazione importante ma che è impossibile rendere bene in un film