Storia

In questi mesi mi sto interessando molto sulla storia della Germania, soprattutto dal 1800 e in particolar modo delle decorazioni, medaglie e croci di ferro militare

 

Storia d'Italia degli anni '90, tratta dagli atti dei processi.
Dal minuto 20 in poi resterete a bocca aperta più o meno fino alla fine...

Una versione più breve ma approfondita di quello che accadde tra la fine di Tangentopoli e le stragi del 1992...

Collegamento tra la Trattativa e quello che c'era intorno, anche qui dai verbali dei processi...

Falcone, Gladio, Borsellino, Falange armata... un'Italia che 32 anni fa poteva diventare diversa. Attentati di mafia di cui nessun mafioso sapeva nulla...

Questo è ancora più impressionante... sentenza della Corte d'assise d'appello di sei mesi fa che non è uscita su nessun giornale e tv, su Cia, Gelli, Massoneria e un sacco di altra roba... sempre 1992/93, nella parte più importante. La Cassazione a dicembre scorso ha fatto uscire una sentenza che farebbe ridere se non fosse allucinante... guardate dal minuto 6.

 

Video di YouTube + logo di un partito politico + aggettivo "scomodo" nel titolo = Dwight che spegne il computer e apre un libro di Storia.

 

Se fosse stato solo per il partito non lo avrei neanche visto (ho litigato con diversi amici perchè avevano preso quella via), conoscendo il giudice invece l'ho fatto... Dagli una chance. Parla di processi e di cose verificabili. Nel secondo filmato su La7 dice le stesse cose, a lui interessava farsi ascoltare, è come un professore di Storia. Parla degli appunti di FALCONE su GLADIO.

 

Non metto in dubbio la tua buonafede nel consigliarlo, Alex. O la validità dei contenuti.
Non è neppure questione del partito che lo sponsorizza, poteva essere un altro e per me non cambiava nulla.
È che, semplicemente, non riesco più a tollerare questo tipo di comunicazione, da qualunque fonte provenga.
Guarda questo video, è scomodo. Il governo/la chiesa/tua madre/tua zia/tua nonna non vuole che lo guardi perché è fastidioso: tu però fallo, così sfiderai il Potere e potrai vantarti di aver compiuto un atto eroico, contrariamente a tutti quei codardi che si rifanno alla narrazione di regime.

Questa è la grammatica dei complottisti e dell'editoria di bassa lega: la detesto e non la supporto, neppure con un click.

 

Le stesse cose le dice su La7 nel filmato sotto... ognuno ovviamente ritaglia la notizia nel modo che gli fa comodo.
A ogni modo: c'è un filmato analogo su Moro (ovvero: sapevano esattamente dove era tenuto prigioniero, anche la famiglia lo sapeva), da tutt'altre fonti, anche quello basato sui fatti registrati in tribunale, quindi sicuri al 98%.
La verità si conosce, ma non viene pubblicizzata.

 

Ti rispondo qui, spazio più adatto all'argomento.
Secondo me, la bassa percentuale del MSI derivava, oltre che dall'acrimonia di una parte dell'elettorato verso i post-fascisti, dal trasformismo di un abbondante segmento della classe media e dei quadri, cominciato a partire dagli ultimi anni del conflitto, che concorse all'affermazione della DC e al rafforzamento del ruolo che la Balena bianca avrebbe da lì in poi rivestito negli equilibri politici del paese.
In verità, grazie all'amnistia del '46 dell'immondo batrace Togliatti, moltissimi membri degli apparati statali cambiarono casacca mantenendo posti e privilegi e passando con disinvoltura dalle stanze dei bottoni del regime, nelle quali si erano magari distinti per zelo e impegno, alla democrazia.
Se pensi, inoltre, al peso giuridico del codice Rocco e allo spirito ancora oggi presente nelle caserme e nelle questure, puoi convenire con me che l'eredità fascista ha assunto, a partire dal dopoguerra, forme e fattezze non per forza inquadrabili nel mero riconoscimento elettorale.
La retorica sul regime in voga di questi tempi manifesta, da un lato, la crisi di una classe media impoverita e sprovvista di strumenti critici (nulla di nuovo, insomma), dall'altro la fame di capri espiatori e di cieco autoritarismo di una classe di salariati altrettanto persa e altrettanto priva di strumenti, ma -spero- ben più in grado di riconquistarli.

 

Tutte cose immaginabili inerenti la storia degli ultimi 30/40 anni, ma dette da chi ne sa più di tutti...

Qui invece collegamenti tra gli omicidi di Piersanti Mattarella e Moro, e la stazione di Bologna.
Tutte fonti ufficiali.

Qui, infine, tantissima roba. Paura vera.

 

Non amo molto il taglio sensazionalistico di questo genere di inchieste, perché presenta l'esercizio del potere da parte di chi, di fatto, lo detiene come un'anomalia o una deviazione di percorso a cui porre rimedio tramite gli stessi strumenti adoperati da chi avrebbe commesso il misfatto, cioè svolgere la sua naturale mansione all'interno della divisione dei compiti nell'amministrazione del dominio.
Strategie quali sfruttare la duttilità del diritto (messo a punto, ricordiamolo, dallo stesso soggetto storico che ne detiene il monopolio), ricorrere alla manodopera fascista o di chi ne fa le veci, stipulare patti e avviare affari con entità speculari, in quanto completamente votate al profitto, come la mafia, appartengono all'armamentario pratico del capitale fin dagli albori. Durante le fasi di relativa tranquillità, quando serve lo sforzo minimo di decreti e polizia per la manutenzione di tutto l'impianto, gli strumenti d'offesa rimangono in stato di quiescenza, per poi ridestarsi alle prime avvisaglie di incrinatura.
Oggi va molto di moda cercare a tutti i costi -e sovente lavorando di fantasia- i gangli segreti del potere, laddove di arcano non esiste nulla. Ciò che invece manca alla storiografia (per me inseparabile dall'economia, dalla filosofia e da tutti i campi del sapere) è il coraggio di tornare alla ricerca genealogica, sottraendo i fenomeni all'eterno presente dell'ideologia odierna e ribadendo che ogni fatto è fatto storico e non irrelato, bensì collegato a tutti gli altri.