Black Metal

Ecco la nuova dei Gaerea
"World ablaze"

 

Dauþuz - Uranium

Questi tedeschi, col loro bizzarro concept minerario, sono cresciuti, e il nuovo album ci offre qualche efficace momento furia e malinconia. Comunque, ad ora non vedo elementi di interesse sufficienti per aggiungerli ad una collezione già vasta di cose simili. Ma in sé non è male.

 

L'apprezzato e apprezzabile progetto one man band australiano Aquilus, di questo tizio così elegante

Anticipazione (Spoiler)

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a quasi vent'anni di esistenza ci presenta il terzo album, "Bellum II", successore di "Bellum I"

Esce ufficialmente venerdì, as usual

Sempre qualità

 

Per gli amanti del classico consiglio di dare un ascolto all'ultimo pezzo rilasciato dai 1349

 

Intanto lo lascio qua

 

Ufficialmente esce a fine mese
Un po' precoce questa anteprima

 

Cantique Lépreux - Le bannissement

In modo forse anche un po' troppo prevedibile, il black canadese (quebeco) sembra un incrocio fra la scena francese e quella cascadiana-statunitense; o sembra la scena francese lasciata a riverberare per vasti spazi incontaminati, che in Francia non ci sono.
In giro, banalmente, ho sentito citare i Fortresse, ma in realtà si sentono pochissimo. Piuttosto a me ricordano i Blut Aus Nord della trilogia Memoria Vetusta, ma meno dissonanti e più apertamente melodici. La cosa migliore secondo me è il suono, etereo ed urticante insieme. Anche le tastiere sono ben utilizzate, molto in sordina. Ad un certo punto, poi, parte un assolo (cosa già rara in ambito black) stranissimo, unico, e soprattutto bello ed efficace. Non so perché sia rimasto un esperimento buttato lì, ne avrei sentiti altri con piacere.

Il rapporto fra musica e copertina è sempre un fatto un po' misterioso. A me il disco sembra dipingere alla perfezione gli scenari evocati dalla copertina, il suono della chitarra me lo rappresento proprio giallo-verdino, come le tinte dominanti in quel dipinto. Sarà suggestione? Se la copertina avesse rappresentato l'inferno in tonalità di rosso, me lo sarei figurato rosso e sulfureo? Chissà... Comunque, la copertina è azzeccatissima.

 

Questi ci saprebbero anche fare ma è il secondo lavoro di fila che viene rovinato dal mix della batteria, il rullante e il ride trapanano i timpani senza pietà ed è impossibile sopportarli per cinquanta minuti.

In rotazione da settimane; molto bello, a dispetto della distanza siderale ricorda gli italiani Svirnath e soprattutto Blaze Of Sorrow (Vultus Fati del 2023 è un disco degno di maggiore fortuna). L'assolo di cui parli è nella terza traccia, probabilmente la migliore anche grazie a un riff portante e una outro strepitosi.

Questa sarebbe una discussione molto affascinante anche se è difficile arrivare a verdetti conclusivi. Restando sulla band in questione, il disco precedente Paysages Polaires aveva in copertina solo colori glaciali (bianco-azzurrino), in linea con il titolo; molto diversi quindi da quelli del nuovo lavoro. La cosa si rifletteva anche nei suoni? In qualche misura sì, le chitarre erano più taglienti e meno "terrose" però è difficile pensare che la suggestione non giochi un ruolo importante.
Si possono citare casi estremi dove il fenomeno è innegabile a prescindere dalla suggestione dell'artwork; Close To The World Below degli Immolation per esempio è il disco rosso per eccellenza, non è davvero possibile pensare ad altri colori durante l'ascolto a parte qualche scintilla di giallo e arancione qua e là. Battles In The North nella mia testa è sempre stato bianco dalla testa ai piedi.
Si potrebbe anche fare una contro prova: ci sono dischi i cui suoni richiamano colori del tutto diversi da quelli proposti in copertina?

 

Nuovo brano "dei" Kvaen

The Formless Fires

Disco in uscita per il 21 Giugno

 

Deludente sto pezzo.

 

Questi Russi giocano bene a fare i Norvegesi di metà anni 90
Black Flux - Dead Sun Ascension

 

Molto bello il nuovo Cantique Lepreux,il tipo di riffing che ascolterei all'infinito e senza stancarmi.
Sicuramente tra le migliori uscite dell'anno fino ad ora,insieme a Vemod e Griffon..invece sono un po' calati alla distanza i lavori di Acathexis e Sacrificial Vein,poca voglia di riprenderli anche se con quest'ultimo probabilmente riproverò.
Nel frattempo mi sembra buono il secondo album dei canadesi Conifere(L'impot du Sang),decisamente undergroud rispetto ai sopra citati..vedremo la prova del tempo.

 

Mi piace tantissimo! Ma chi sono questi? Mai sentiti. Approfondirò i dischi precedenti.

EDIT:
Bandcamp mi aveva sviato, è un esordio. Comunque, riff goduriosi, suono perfetto e niente fronzoli. Che sia l'anno del Canada?

 

Io ho ascoltato solo cose belle dalla Francia

 

Eh, ma i quebechi sono mezzi francesi.