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Pearl Jam

Discussione in 'L'Altra Musica' iniziata da Rover84, 23 Maggio 2006.

  1. Dustx85

    Dustx85
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    4 Maggio 2024

    Pearl Jam - Dark Matter (2024)

    Vedi l'allegato 27489

    Dodicesimo album in studio per il gruppo di Seattle che, dopo l'esperienza positiva di Eddie Vedder per il suo disco solista Earthling, decide di mettersi nelle mani del giovane Andrew Watt, produttore di grido in ambito pop, che annovera nel suo portfolio anche lavori come Hackney Diamonds dei Rolling Stones, Every Loser di Iggy Pop, Ordinary Man e Patient Number 9 di Ozzy Osbourne.

    Dopo qualche suono ambientale e un colpo di stecca da biliardo dell'amico Sean Penn tocca a Scared of Fear aprire le danze in modo diretto e veloce, riportando alla mente i pezzi più tesi di Riot Act.
    In React, Respond i ritmi non calano piazzando un uno-due d'apertura sicuramente incoraggiante. Non impazzisco per il ritornello (mi succede spesso con i pezzi di Ament anche se le canzoni sono accreditate a tutti) ma qui è la grinta che la fa da padrone oltre a un ottimo lavoro del bassista.
    Con Wreckage (proposta come terzo singolo), la band toglie il piede dall'acceleratore sfornando un mid tempo (la loro specialità) di ottima fattura. Le pennate iniziali sono ruffiane perchè richiamano quella Daughter che è spesso il fulcro dei loro concerti. Il resto viaggia sulle atmosfere del Vedder solista ma con alle spalle una band al top della forma che riesce probabilmente a fare meglio rispetto a quella Sirens di qualche anno fa.
    La traccia titolo è stato il primo singolo estratto per presentare questo lavoro. E' la canzone con i suoni "meno Pearl Jam" di tutto il disco. In questo caso si può pensare a un parallelismo con Dance of the Clairvoyants del disco precedente che tanto aveva fatto ben sperare in una svolta ma che è stato solo un fuoco di paglia nel poco apprezzato Gigaton. Qui però non siamo così estremi nei cambiamenti, ci sono tastiere ma anche tante chitarre rock e nel complesso il brano è incisivo, soprattutto inserito in questo punto della scaletta. Qui i suoni effettati riportano a quella "sperimentale" You Are di Riot Act. Il crescendo finale del pezzo si apprezza sempre di più ad ogni ascolto perchè fa aumentare il phatos che viene interrotto dal mid tempo successivo.
    Con Won't Tell ci addentriamo nel blocco più apprezzato dai fan. Qui siamo davanti a un pezzo che starebbe benissimo nel disco omonimo del 2006. Non c'è ombra di dubbio, arrivati fino qui, di trovarsi davanti ai Pearl Jam più ispirati degli ultimi quindici anni almeno.
    Proseguendo questa carrellata si trova un altro pezzo da novanta ovvero Upper Hand, anche questo probabilmente inquadrabile nel mood "Avocado", che continua a mantenere i ritmi abbastanza blandi fino al bel crescendo finale.
    Waiting For Stevie è nata durante le sessioni di Earthling mentre il produttore e Eddie strimpellavano le chitarre in attesa che Stevie Wonder si presentasse in studio per registrare la sua parte di armonica su Try. In questo pezzo le chitarre richiamano il loro amato rock settantiano e potrebbero addirittura riportare ai tempi di Yield (In Hiding), oppure restando sempre nel core di questi pezzi, ai momenti più ispirati di Pearl Jam come Inside Job, Gone, e Come Back, con un assolo di McCready sul finale che sarebbe stato criminale sfumare. Chiusura d'effetto con una coda che richiama il ritornello della canzone stessa.
    Il secondo singolo estratto è stato Running che a primo impatto non aveva lasciato un'ottima impressione ma che a questo punto del disco guadagna punti e fa risalire di parecchio la velocità. E' un'iniezione di adrenalina in un pezzo punk rock, elemento classico della band, con un'apertura nella parte centrale per chiudersi a tutta velocità come una Lukin.
    Andrew Watt conosce i suoi polli (i potenziali ascoltatori, ma soprattutto i fan) e quindi piazza a questo punto della scaletta Something Special, pezzo dal mood tra gli anni cinquanta e sessanta che riporta alla mente alcune cover proposte in passato e molto amate dai fan come Last Kiss e Soldier of Love. Il testo é trascurabile, forse tra i peggiori del disco, in cui Eddie fa il papà comprensivo, fiero e apprensivo allo stesso tempo. Niente di straordinario ma molto orecchiabile.
    Con Got to Give ritorniamo nei territori del Vedder di Into the Wild, un grintoso mid tempo semi acustico in cui Matt Cameron pesta con un certo divertimento. Parte della melodia della strofa ricorda i Pink Floyd di Take it Back.
    La chiusura è del disco é lasciata a Setting Sun che parte soffusa come una Parting Ways (da Binaural) per trasformarsi in una delle migliori canzoni del disco sia dal punto di vista compositivo che di performance. Ottima apertura del ritornello e un crescendo di emozioni che si placano nelle sussurrate parole di chiusura "Let us not Fade". Quindi non resta che rimettere su questo disco e sentirsi nuovamente in pace col mondo e con i Pearl Jam, specialmente con Vedder.

    Ci sono parecchie critiche alla produzione, o per meglio dire ai suoni del disco, ma io ho trovato solamente chitarre secche e chiare e un sound di facile ascolto.
    Probabilmente questi difetti sono imputabili all'eccessiva stratificazione di strumenti (diverse chitarre e tastiere) sommata alla compressione "Loudness War" che appiattisce un po' le dinamiche e sacrifica i suoni.
    Il produttore riesce a ringiovanire il gruppo di circa una ventina d'anni riportandolo in un periodo temporale che abbraccia Binaural e l'album omonimo del 2006 con qualche fuga nella discografia solista di Vedder.
    Ha i suoni aperti che avrebbero meritato Binaural e Avocado e una durata più consona che avrebbe alleggerito Riot Act. Ma soprattutto un'ottima performance vocale di Vedder, sicuramente la migliore da Backspacer, un McCready ispiratissimo e una sezione ritmica impeccabile.

    In definitiva si sente che questo è un disco prodotto da un fan (della mia generazione) che, probabilmente, come tanti di noi pregava che qualcuno ci restituisse i "nostri" Pearl Jam. Secondo me il compito è ampiamente riuscito e credo che dovremmo solo ringraziarlo per la passione (e l'astuzia) che ha infuso in quest'opera che spazza via tutti questi anni di "delusioni".
    GRAZIE ANDREW, GRAZIE PEARL JAM.
     
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  2. Flea

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    5 Maggio 2024

    Bella recensione!
    Devo dire che dopo i dubbi iniziali su questo album, non mi aspettavo nulla e invece trovo sia molto piacevole, con alcuni brani notevoli (Waiting for Stevie per me è davvero un top non solo dell'album, ma della band) e altri che comunque non mi dispiacciono, persino il singolo Dark Matter l'ho rivalutato in positivo e trovo che dal vivo potrebbe rendere anche meglio.

    Io penso che i Pearl Jam da Avocado abbiano alternato dischi buoni e meno buoni, questo fa parte della prima categoria insieme a Lightning Bolt, che per me rimane comunque sopra, ma lo ascolterò ancora meglio nelle prossime settimane per collocarlo meglio.

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  3. Dustx85

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    5 Maggio 2024

    Grazie, anche se ho fatto almeno tre cose che non volevo fare: farla troppo lunga, citare altre canzoni per parallelismo e inserire dettagli sulla realizzazione .

    Per quanto riguarda Lightning Bolt, come scritto sul topic degli ascolti, io invece lo ritengo il capitolo meno riuscito nonostante dal punto di vista musicale sia molto valido. Probabilmente il peggior EV di sempre.
     
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  4. Dustx85

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    5 Maggio 2024

    Pearl Jam at Rogers Arena, Vancouver, BC, Canada 4/5/24

    Wash
    Low Light
    Elderly Woman Behind the Counter in a Small Town
    Given to Fly
    Scared of Fear
    React, Respond
    Wreckage
    Dark Matter
    Daughter
    (with "Bobcaygeon" by the Tragically Hip tag)
    Leatherman
    Corduroy
    Red Mosquito
    Upper Hand
    Won't Tell
    Running
    Chloe Dancer/Crown of Thorns
    (Mother Love Bone cover)
    Porch

    Encore:
    I Won't Back Down
    (Tom Petty cover)
    Black
    (with "We Belong Together" by Rickie Lee Jones tag)
    Do the Evolution
    Something Special
    Alive
    Rockin' in the Free World
    (Neil Young cover)
    Yellow Ledbetter
    Setting Sun

    Ottima scaletta in cui hanno provato parecchio del materiale nuovo. Manca waiting for Stevie e Got to give dal disco nuovo ma c'è da tenere conto che suoneranno ancora domani nello stesso posto.
    Scaletta lunga, non so se manterranno questa durata perché già avevano detto che sarebbero stati più corti i concerti. Vedremo più avanti cosa continueranno a proporre dei pezzi più recenti. Inizio soft per fare scaldare la voce di Eddie e qualche bella chicca qua e la.
     
    #664
    Ultima modifica: 8 Maggio 2024
  5. Dustx85

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    8 Maggio 2024

    Sul tubo c'è il concerto completo, qualità audio buona per essere riprese dal pubblico. Eddie in ottima forma con la voce, speriamo regga.
     
  6. Dustx85

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    8 Maggio 2024

    Vancouver, British Columbia – Rogers Arena 6/5/24

    Long Road
    Nothingman
    Immortality
    In Hiding
    Scared Of Fear
    React, Respond
    Wreckage
    Dark Matter
    Wishlist
    Even Flow
    Quick Escape
    Upper Hand
    Got To Give
    Running
    Jeremy
    Better Man/Save It For Later (The English Beat)

    Encore
    Keep Me In Your Heart (Warren Zevon)
    Why Go
    Do The Evolution
    Alone
    Alive
    Baba O’Riley (The Who)
    Smile
    Setting Sun
     
  7. Dustx85

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    8 Maggio 2024

    Comunque questo disco é, personalmente, tanta roba. Erano anni che un album non girava talmente tanto (e ancora non credo di essere arrivato alla decina di ascolti comunque) da risuonarmi nelle orecchie solamente pensando alle canzoni.
     
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  8. Carnival900

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    8 Maggio 2024

    Confermo, netto miglioramento rispetto agli ultimi due come minimo e sul serio livelli accostabili all’omonimo del 2006 (per il quale ho sempre avuto un debole).
     
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  9. Dustx85

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    8 Maggio 2024

    Mentre rifletto su quello da scrivere nel topic sugli ascolti riguardo gli altri album dei Pearl Jam ho creato una piccola playlist riassuntiva dei brani "storici" più suonati dai PJ dal 2009 in poi.

    Diciamo che è l'ossatura base delle setlist prima di questo tour anche se c'è da ricordare che nemmeno Alive o Even Flow vengono suonate ad ogni concerto.
    Qualche considerazione da nerd del gruppo: è bizzarro pensare che nonostante i 12 dischi pubblicati, un sacco di b-sides, vedder solista e cover varie l'ossatura sia composta da cuore di Ten, ma di per se non c'è da sorprendersi, più che altro il notare che i momenti catartici siano presi in mano da quello che nei primi tour costituiva lo sfogo conclusivo dei concerti (Porch, oppure Why Go-Porch) le quali comunque non rappresentano diciamo i momenti più famosi del disco.
    La bellezza dei loro concerti è l'imprevidibilità delle setlists, sempre diverse e con qualche sorpresa per i fan.
    Nella maggior parte dei casi partono con un pezzo sommesso (Release, Long Road, Wash, Sometimes, Elderly Woman, Oceans ecc..) per poi partire con un paio di pezzi tirati. Ora Eddie parte con ancora più calma lasciando scaldare le corde vocali con qualche pezzo più soft, ma non mancano concerti nei quali inizino col pedale sull'acceleratore.
    Pezzi coem Daughter e Betterman speso regalano delle code con testi di altri pezzi canticchiati sull'improvvisazione musicale protratta per alcuni minuti.
    Corduroy spesso è preceduta come intro dal riff di interstellar overdrive dei Pink Floyd.
    Il pezzo preferito per i finali è Yellow Ledbetter.
    Tra le cover più suonate, spesso nell'ultimo encore e verso la fine del concerto, ci sono Baba O'Riley degli Who, Rockin' in the free world di Neil Young.
    Altro momento apprezzato dai fan è la cover di Crazy Mary di lucinda Williams nella quale Eddie fa girare la bozza di vino tra le prime file.
    Visto che rifletterò ancora parecchio sull'argomento preparerò anche una playlist più completa sulla falsariga di un concerto.
    1. Why Go
    2. Corduroy
    3. Do the Evolution
    4. Better Man
    5. Rearviewmirror
    6. Elderly Woman Behind the Counter in a Small Town
    7. Given to Fly
    8. Even Flow
    9. Daughter
    10. Black
    11. Alive
    12. Porch
    13. Yellow Ledbetter

    https://youtube.com/playlist?list=PL91zkTD-w8FcsSB_KHG29x1KSK590J_l0&si=KxvEbY86RRnEVWsa
     
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  10. Vittorio

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    Poi vediamo.
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    9 Maggio 2024

    Concordo sulla favolosa imprevedibilità delle setlist.

    Dei PJ ho visto uno dei miei concerti preferiti di sempre (questo San Siro 2014), ma anche uno dei più deludenti (quest'altro, 2018 che invece molti trovano fantastico, boh).

    Comunque imperdibili, prima o poi vanno visti.
     
  11. Dustx85

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    9 Maggio 2024

    Poi a questo giro con lo schermo dietro deve essere uno spettacolo ancora più bello. Spero aggiungano qualche data in Italia..
     
  12. Flea

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    9 Maggio 2024

    Io spero di rivederli in un palazzetto.
    I loro concerti più belli che ho visto son stati S.Siro e Padova, entrambi all'aperto, ma essendo in estate le canzoni di apertura, in particolare quello di S.Siro con Release, con la luce del giorno fanno molto meno effetto.
    Le uniche due volte che li vidi in un palasport, invece, iniziarono con Go entrambe le volte, canzone che amo, ma come apertura dei concerti dei Pearl Jam preferisco il brano lento.

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