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I nostri ascolti

Discussione in 'Sondaggi' iniziata da Zerotolerance70, 26 Ottobre 2014.

  1. otrebla86

    otrebla86
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    Soldier of Fortune

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    24 Aprile 2024

    Ok boss, la prossima volta argomento meglio, anche se , avendo tralasciato pure un 50% di album, non avrei finito più di argomentare la carrellata.
     
  2. ReignInBlood_1986

    ReignInBlood_1986
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    De la Coronilla y Azevedo

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    24 Aprile 2024

    Ma infatti è meglio commentare bene una cosa anziché cinquanta cose con una parola (almeno in questo topic)

    Immaginalo come un topic di recensioni (non "ufficiali") o di "esperienze di ascolto"
     
  3. Vic Rattlehead

    Vic Rattlehead
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    Bulletto da tastiera!

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    25 Aprile 2024

    Silenzio_Profondo_Terra_Madre.jpg
    Silenzio Profondo - Terra Madre (2024 - Heavy Metal)

    Segnalato dal buon @Vittorio l'album dopo i primi ascolti di assestamento ha raggiunto una presenza costante nella mia personale heavy-rotation.
    Trattasi di heavy metal tradizionale, le influenze Maiden saltano fuori ogni tanto, robusto e con un'ottima produzione con le chitarre bene in evidenza, dovessi evidenziare una canzone su tutte direi la conclusiva Eroe del tempo con un refrain coinvolgente e una parte centrale strumentale molto ben fatta.
    Unico limite che ho trovato è che, ogni tanto, il ritornello non esplode come dovrebbe a causa della metrica, comunque poca roba, se mi sono abituato al francese come lingua cantata potrò ben abituarmi anche all'idioma italico!
     
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  4. otrebla86

    otrebla86
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    Soldier of Fortune

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    26 Aprile 2024

    Ciao vic
    Bellissimo album, un bel 4/5 stelle glielo do. Heavy Metal classico bello potente, sono d’accordo con quello che hai scritto riguardo la metrica che purtroppo è un problema dell’italiano dove molte parole terminano con una vocale. Ma senza soffermarci sui particolari, suonato bene , canzoni non banali e l’ascolto procede senza noia! Opinione personale, lo stile del cantante mi ricorda molto Francesco Renga dei tempi d’oro coi Timoria
     
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  5. Vic Rattlehead

    Vic Rattlehead
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    Bulletto da tastiera!

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    26 Aprile 2024

    Pensa che mio figlio ogni volta che viene in macchina con me vuole ascoltare l'album!

    Non lo so, a me ricorda Michele Vinci, un cantante che fa i mash-up tra canzoni heavy e testi di canzoni per bambini.
     
  6. Blackest

    Blackest
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  7. Dwight Fry

    Dwight Fry
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    Cialtrone

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    28 Aprile 2024

    Scorpions, “Crazy World” (hard rock, 1990)

    [​IMG]

    I miei primi Scorpions, assieme a quelli del precedente “Savage Amusement” (1988).
    Da ragazzino “Crazy world” ce l'avevo in MC duplicata, l'altro in vinile, ma a essere onesti ho sempre preferito “Crazy world”.

    Noto per possedere la canzone con la fischiettata [cit.], è il tipico album che un sacco di gente dà la sensazione di criticare per partito preso, senza averlo ascoltato davvero o magari perché detesta l'hard rock ruffiano. In realtà presenta alcune belle canzoni e non è neppure così diverso da altri album degli Scorpions, qui accusati di avere reso troppo radiofonico il proprio sound. Manco fossero stati i Sonic Youth, in precedenza.
    Io invece dico che, rispetto a certi album più o meno coevi di Saxon, Whitesnake o Alice Cooper, qui la frattura col passato è meno evidente.

    Ho acquistato il CD a febbraio e nelle ultime settimane l'ho fatto girare un po' di volte: continuo a ritenerlo un buon album, inferiore ad altri degli scorpioni ma non mediocre come sostiene qualcuno (beh, ovviamente deve piacere un minimo il rock duro da classifica). La seconda parte è all'altezza della loro fama, con tanti bei riffoni, grandi assoli e anche un pizzico di velocità nella doppietta “Kicks After Six” / “Hit Between the Eyes”, da sempre il momento migliore dell'album, per me.

    I più deboli? Per i miei gusti, il ritornello di “To Be With You in Heaven” e la pallad “Send me an angel”. “Wind of change” è sputtanatissima ma non l'ho mai detestata, a parte la retorica insopportabile delle liriche, d'altronde i testi della band tedesca sono quello che sono da sempre.
    In generale parliamo di un album 100% hard rock, anche abbastanza muscolare considerando il contesto commerciale in cui uscì.
    Meglio del precedente ma un gradino sotto rispetto al successivo lavoro.

    Media voti attuale su RYM: 3,30/5 su quasi duemila votazioni.
    Qui la rece di TM:
    Recensione Crazy World - truemetal.it
    Per iniziare a conoscere l'album:

     
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  8. Dustx85

    Dustx85
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    L'elettrizzante

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    28 Aprile 2024

    In realtà volevo fare direttamente le considerazioni sul disco ma mi sono fatto prendere la mano quindi quella di Dark Matter arriverà prossimamente.

    PEARL JAM - "aspettando dark matter" 2009 - 2020

    pj.jpg

    E' difficile per me parlare in modo oggettivo dei Pearl Jam perchè sono stati, e probabilmente lo sono tutt'ora, la band del mio cuore.
    A rendermi ancora più difficoltoso il compito è la performance di Vedder dal 2009 in poi, sia dal punto di vista vocale che nella stesura di testi. Non ci posso fare niente, per me passare da un "And now my bitter hands cradle broken glass Of what was everything" a "Do you wanna hear something sick? We are but victims of desire, I'm gonna shake this thing I wanna shake this pain before I retire" è uno scivolone enorme. Ho amato le sfumature intermedie dei testi più "sospesi" che lanciavano immagini presenti in Binaural, ho apprezzato la schiettezza dei testi di Riot Act e qualcosa nell'omonimo del 2006 poi non ho più trovato connessione emotiva.
    Musicalmente gli ultimi album non sono malaccio e trovo che le parti strumentali di Lightning Bolt avrebbero meritato di meglio dal punto di vista lirico e canoro. Ma questo è quello che abbiamo.
    Gigaton non l'ho ancora metabolizzato, ma senza dubbio si apprezzano i momenti sperimentali di Dance of the Clairvoyants, o pezzi "eterei" tipo Buckle up e ovviamnete una certa grinta che non fa mai male sul resto del disco.
    L'approccio a questo nuovo disco mi ha aiutato a superare ed accettare i difetti del Vedder un po' imbolsito e padre di famiglia. Sono bastati i tre singoli a mettermi la voglia di riprendere in mano la discografia recente e apprezzare ciò che prima mi faceva un po' storcere il naso.
    Prtiamo dal vituperato Backspacer.
    Gli insulti se li meriterebbe a prescindere per la grafica che continuo a non apprezzare, un pò come la copertina del suo predecessore e quella del suo sucessore. Però in realtà ha delle grandi canzoni al suo interno. Amongst the Wave regge il confronto con le migliori di "Avocado" e, come altri pezzi contenuti nel dischetto prosegue il discorso dell'album blu, cosa che all'epoca proprio non ero riuscito a percepire. L'ho ascoltato tanto, ma solo ora mi accorgo del legame sonoro e stilistico di alcuni pezzi. Altri pezzi, come l'immensa Just Breathe (se mi leggesse il me medesimo di qualche tempo fa..) e The End, seguono il percorso del singer iniziata con la splendida colonna sonora di Into the Wild. Devo dire che in questo ripasso mi sono piaciuti anche pezzi che detestavo come Johnny Guitar e Supersonic. Unthough Known invece riprende la Love Boat Captain di Riot Act ma è comunque un bel pezzo.
    Lo stesso discorso si può copiare pari pari a Lightning Bolt. Qui addirittura Vedder riporta un pezzo già presente in Ukulele Songs ovvero la sdolcinata Sleeping By Myself e sfiora il plagio di Cat Stevens in Future Days ma glielo si può perdonare. Mi è sempre piaciuta invece Pendulum (detestata da molti) che appartiene alle tracce di passaggio come Wasted Reprise, ARC, WMA (ecc..).
    Yellow Moon richiama le tracce di chiusura di No Code, Yield e Binaural e sarebbe stata la chiusura perfetta per tornare al finale "etereo" di quei dischi. Ovviamnete menzione d'onore per SIrens, semi ballad che spicca il volo, qualcuno ha gridato quasi al miracolo.
    Gli altri pezzi sono il loro punk rock spigoloso, spesso con aperture ariose nei ritornelli o nei bridge, un po' prevedibili e che spesso mi hanno fatto dire che avrebbero dovuto cambiare sport. Ma no, tutto sommatto hanno ancora energia e riescono comunque a trasmetterla (forse non così immediatamente come con una Whipping, Spin The Black Circle o andando più avanti con una Breakerfall o Do The Evolution).
    Beh di Gigaton praticamente ho già parlato, posso solo dire di aver rivalutato Superwolf Bloodmoon e di continuare a non apprezzare particolarmente Take The Long Way che ricorda Big Wave (scusa jeff) che non ho mai amato particolarmente.
    Invece non posso dire di aver amato ma quantomento ho apprezzato l'ultimo lavoro in studio di Vedder. Penso di essere l'unico ma lo trovo davvero gradevole all'ascolto e in alcuni pezzi ci sento persone che si stanno divertendo a registrarlo. Può darsi che sia stato questo in realtà a riaprirmi le porte per i Pearl Jam.

    Sullo slancio di questo potrei scrivere anche dei dischi precedenti. Spero di non avervi annoiato.

    parentesi dustesca
    questi i voti della discografia del gruppo di Seattle. Nono sono sicuro di condividerli in pieno ma probabilmente in valre assoluto ci più stare. Forse valuterei un po' meglio Gigaton e andrei in rialzo con gli altri di conseguenza.

    Ten (1991) 83
    Vs. (1993) 81
    Vitalogy (1994) 79
    No Code (1996) 76
    Yield (1998) 74
    Binaural (2000) 73
    Riot act (2002) 72
    Pearl Jam (2006) 73
    Backspacer (2009) 70
    Lightning Bolt (2013) 69
    Gigaton (2020) 67
    Dark Matter (2024) 71
     
    #2258
    Ultima modifica: 29 Aprile 2024
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  9. The Thunder God

    The Thunder God
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    Samurai che profuma di girasoli

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    1 Maggio 2024

    Con quello che ascolto ultimamente non so perché non mi abbiano ancora bannato, ma qualcuno deve pur farlo

    Boredoms - Chocolate Synthetizers


    Gruppo giapponese dei 90's con alla voce il pazzo Yamatsuka Eye, che meriterebbe un post a parte.
    Trattasi di noise rock nel senso più puro di noise, terrorismo sonoro che mischia generi e suoni senza interesse alcuno per la musicalità, facendo apparire normale e scontato molto free jazz.
    Le più "ascoltabili" al di fuori del flow dell'album sono la prima, ovvero Acid Police, e questa qui, che è anche una sorta di riassunto delle sonorità del disco:
     
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  10. giova

    giova
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    2 Maggio 2024

    sonorità? :ejasi:
     
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  11. Dwight Fry

    Dwight Fry
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    Cialtrone

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    3 Maggio 2024

    Bruce Springsteen & The E-Street Band, “Live/1975-85” (rock, 1986)

    [​IMG]

    Monumentale.
    Non ci sono aggettivi migliori per descrivere il primo live ufficiale del Boss, 3 CD che abbracciano il periodo discografico 1973-1984, quindi dagli esordi fino a “Born in the USA”: 40 canzoni che gettano le basi per una conoscenza approfondita della sua produzione iniziale.
    Pagato su Medimops 6,99 euro, è un cofanetto a due ante con un booklet che pare un libro in miniatura. Già così merita l'acquisto: a quella cifra, poi...

    Nel primo CD ci sono pezzi di nicchia e un paio di brani più noti all'ascoltatore medio, ovvero “Thunder road” (bellissima questa versione live) e “Hungry heart” (che a me non piace). Nel rock del primo Springsteen c'era una forte influenza del soul e del gospel alla Van Morrison (che ha influenzato anche Phil Lynott, infatti se a “Rosalita” togli il sax e aggiungi le twin guitar ottieni un pezzo dei Thin Lizzy), non esattamente la mia tazza di tè ma... cazzarola, che energia! Un pezzo come “Raise your hands” (che però è una cover) pare uscita dalla colonna sonora di “Blues brothers”. Poi c'è anche il rock puro di “Two hearts” e “Adam raised a Cain”, con bei riff di chitarra e cori maschi.

    Nel secondo CD c'è “Badlands” ma soprattutto le famosissime “Born in the USA” e “Because the night” (scritta per Patti Smith e spesso riproposta live dal Boss). Si fa notare anche una lunga parentesi acustica, che inizia con la cover dell'emozionante “This land is your land” di Woody Guthrie e si trascina per altre tre canzoni. Secondo me ne bastavano un paio, è pur sempre un album rock, poi in generale questo secondo CD è più intimista anche nei brani non-acustici (le eccellenti “Racing in the street” e “Independence day” ricordano parecchio i migliori Dire Straits).

    Il terzo CD è quello con cui mi sono sentito più a casa, visto che 5 canzoni mi erano già note, in primis la splendida cover di “War”, pezzo funky di Edwin Starr che qui diventa un rockaccio per blue collar incazzati: mi sono imbattuto nel presente cofanetto cercando proprio questa canzone e in quella specifica versione. I difetti di questo terzo CD sono la presenza di un paio di introduzioni troppo lunghe (“The river” parte addirittura dopo 5 minuti e mezzo di monologo) e la presenza di canzoni per me evitabili come “Darlington County” e “Working on the highway”. A bilanciare, l'adrenalina di “Born to run”, l'introduzione pinkfloydiana di “Cover me” e l'omaggio all'immenso Tom Waits con “Jersey Girl” (l'originale però è migliore), che chiude il CD e l'intero live.

    In estrema sintesi: non sono un fan del Boss in senso stretto, mi piacciono molto alcune sue canzoni ma raramente reggo album interi e questo lunghissimo live non fa eccezione perché da un lato mi regala momenti entusiasmanti, dall'altro qualche sbadiglio (216 minuti di durata totale, però: tenetene conto). Ciò non toglie che se uno vuole iniziare a studiare l'artista in questione, tra i più grandi del rock americano, qui trova un ottimo punto di partenza.
     
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  12. otrebla86

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    4 Maggio 2024

    Beh non capisco perché ascoltare noise rock sia da ban


    TEMIC - Terror Management Theory (2023)
    [​IMG]


    Forse avevo letto qualcosa riguardo questo album qui su TM tramite @Vittorio , ma non ne sono sicuro. Trattasi di un progressive metal suonato molto bene e anche abbastanza personale, con tratti di djent, soprattutto nelle ritmiche trascinanti. L'album come godibilità è buono, certo non un capolavoro e non tutte le tracce sono degne di merito, per cui avevo dato un 3.5/5, ma poi riascoltandolo rimango dello stesso parere, tranne il fatto che ho rivalutato ancora di più come è suonato l'album, cioè molto bene: ritmiche trascinanti, voce che non scade mai nel banale growl per avere un sound più potente, come va di moda adesso, e assoli fantastici come non ne sentivo da un po'. Ho alzato il voto a 4 stelle su 5 , meritato. Tra le migliori uscite del 2023

     
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  13. Vittorio

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    4 Maggio 2024

    Sì ero io. Sicuramente tra il miei 15 album preferiti del 2023.
     
  14. Dustx85

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    4 Maggio 2024

    Pearl Jam - Dark Matter (2024)

    IMG_20240504_204146.jpg

    Dodicesimo album in studio per il gruppo di Seattle che, dopo l'esperienza positiva di Eddie Vedder per il suo disco solista Earthling, decide di mettersi nelle mani del giovane Andrew Watt, produttore di grido in ambito pop, che annovera nel suo portfolio anche lavori come Hackney Diamonds dei Rolling Stones, Every Loser di Iggy Pop, Ordinary Man e Patient Number 9 di Ozzy Osbourne.

    Dopo qualche suono ambientale e un colpo di stecca da biliardo dell'amico Sean Penn tocca a Scared of Fear aprire le danze in modo diretto e veloce, riportando alla mente i pezzi più tesi di Riot Act.
    In React, Respond i ritmi non calano piazzando un uno-due d'apertura sicuramente incoraggiante. Non impazzisco per il ritornello (mi succede spesso con i pezzi di Ament anche se le canzoni sono accreditate a tutti) ma qui è la grinta che la fa da padrone oltre a un ottimo lavoro del bassista.
    Con Wreckage (proposta come terzo singolo), la band toglie il piede dall'acceleratore sfornando un mid tempo (la loro specialità) di ottima fattura. Le pennate iniziali sono ruffiane perchè richiamano quella Daughter che è spesso il fulcro dei loro concerti. Il resto viaggia sulle atmosfere del Vedder solista ma con alle spalle una band al top della forma che riesce probabilmente a fare meglio rispetto a quella Sirens di qualche anno fa.
    La traccia titolo è stato il primo singolo estratto per presentare questo lavoro. E' la canzone con i suoni "meno Pearl Jam" di tutto il disco. In questo caso si può pensare a un parallelismo con Dance of the Clairvoyants del disco precedente che tanto aveva fatto ben sperare in una svolta ma che è stato solo un fuoco di paglia nel poco apprezzato Gigaton. Qui però non siamo così estremi nei cambiamenti, ci sono tastiere ma anche tante chitarre rock e nel complesso il brano è incisivo, soprattutto inserito in questo punto della scaletta. Qui i suoni effettati riportano a quella "sperimentale" You Are di Riot Act. Il crescendo finale del pezzo si apprezza sempre di più ad ogni ascolto perchè fa aumentare il phatos che viene interrotto dal mid tempo successivo.
    Con Won't Tell ci addentriamo nel blocco più apprezzato dai fan. Qui siamo davanti a un pezzo che starebbe benissimo nel disco omonimo del 2006. Non c'è ombra di dubbio, arrivati fino qui, di trovarsi davanti ai Pearl Jam più ispirati degli ultimi quindici anni almeno.
    Proseguendo questa carrellata si trova un altro pezzo da novanta ovvero Upper Hand, anche questo probabilmente inquadrabile nel mood "Avocado", che continua a mantenere i ritmi abbastanza blandi fino al bel crescendo finale.
    Waiting For Stevie è nata durante le sessioni di Earthling mentre il produttore e Eddie strimpellavano le chitarre in attesa che Stevie Wonder si presentasse in studio per registrare la sua parte di armonica su Try. In questo pezzo le chitarre richiamano il loro amato rock settantiano e potrebbero addirittura riportare ai tempi di Yield (In Hiding), oppure restando sempre nel core di questi pezzi, ai momenti più ispirati di Pearl Jam come Inside Job, Gone, e Come Back, con un assolo di McCready sul finale che sarebbe stato criminale sfumare. Chiusura d'effetto con una coda che richiama il ritornello della canzone stessa.
    Il secondo singolo estratto è stato Running che a primo impatto non aveva lasciato un'ottima impressione ma che a questo punto del disco guadagna punti e fa risalire di parecchio la velocità. E' un'iniezione di adrenalina in un pezzo punk rock, elemento classico della band, con un'apertura nella parte centrale per chiudersi a tutta velocità come una Lukin.
    Andrew Watt conosce i suoi polli (i potenziali ascoltatori, ma soprattutto i fan) e quindi piazza a questo punto della scaletta Something Special, pezzo dal mood tra gli anni cinquanta e sessanta che riporta alla mente alcune cover proposte in passato e molto amate dai fan come Last Kiss e Soldier of Love. Il testo é trascurabile, forse tra i peggiori del disco, in cui Eddie fa il papà comprensivo, fiero e apprensivo allo stesso tempo. Niente di straordinario ma molto orecchiabile.
    Con Got to Give ritorniamo nei territori del Vedder di Into the Wild, un grintoso mid tempo semi acustico in cui Matt Cameron pesta con un certo divertimento. Parte della melodia della strofa ricorda i Pink Floyd di Take it Back.
    La chiusura è del disco é lasciata a Setting Sun che parte soffusa come una Parting Ways (da Binaural) per trasformarsi in una delle migliori canzoni del disco sia dal punto di vista compositivo che di performance. Ottima apertura del ritornello e un crescendo di emozioni che si placano nelle sussurrate parole di chiusura "Let us not Fade". Quindi non resta che rimettere su questo disco e sentirsi nuovamente in pace col mondo e con i Pearl Jam, specialmente con Vedder.

    Ci sono parecchie critiche alla produzione, o per meglio dire ai suoni del disco, ma io ho trovato solamente chitarre secche e chiare e un sound di facile ascolto.
    Probabilmente questi difetti sono imputabili all'eccessiva stratificazione di strumenti (diverse chitarre e tastiere) sommata alla compressione "Loudness War" che appiattisce un po' le dinamiche e sacrifica i suoni.
    Il produttore riesce a ringiovanire il gruppo di circa una ventina d'anni riportandolo in un periodo temporale che abbraccia Binaural e l'album omonimo del 2006 con qualche fuga nella discografia solista di Vedder.
    Ha i suoni aperti che avrebbero meritato Binaural e Avocado e una durata più consona che avrebbe alleggerito Riot Act. Ma soprattutto un'ottima performance vocale di Vedder, sicuramente la migliore da Backspacer, un McCready ispiratissimo e una sezione ritmica impeccabile.

    In definitiva si sente che questo è un disco prodotto da un fan (della mia generazione) che, probabilmente, come tanti di noi pregava che qualcuno ci restituisse i "nostri" Pearl Jam. Secondo me il compito è ampiamente riuscito e credo che dovremmo solo ringraziarlo per la passione (e l'astuzia) che ha infuso in quest'opera che spazza via tutti questi anni di "delusioni".
    GRAZIE ANDREW, GRAZIE PEARL JAM.
     
    #2264
    Ultima modifica: 4 Maggio 2024
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  15. Vittorio

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    4 Maggio 2024

    Mettila anche nel relativo topic che è un mortorio.
     

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