Benvenuti nel suo incubo – Il contest su ALICE COOPER

7 Last Man on Earth: pazzesca, non la conoscevo e la adoro, ora sono sicuramente influenzato dall'entusiasmo ma va bene così. Alice gigioneggia così tanto che sembra... re Erode. Fantastica.
5 Devil's Food: separata da Black widow anche a me sembra un po' monca ma quella parte recitata è deliziosa.
3 I'm Eighteen: bellissima ma qualcuno deve pur stare qui e ci finisce lei.
2 Pain: mi è piaciuta ma non è che mi rimasta molto attaccata addosso.
0 House of Fire: troppo ruffiana è l'unica a cui ho dato un singolo ascolto perché mi sta un pelo sul cazzo.

 

I'm Eighteen 7 punti
classico inno intramontabile

House of Fire 5 punti
bella ruffiana si ascolta con piacere

Pain 3 punti
bella canzone

Last Man on Earth 2 punti
non mi piace molto la parte strumentale

Devil's Food 0 punti
presa così non mi dice molto

 

7 Last Man on Earth ma che bella, venghino signori venghino e ti ritrovi catapultato in un vecchio luna park
5 Pain anche questa una super song in un altro girone finiva prima a mani basse
3 I'm Eighteen anche questa merita ma le due sopra mi hanno preso di più
2 House of Fire deboluccia
0 Devil's Food non fa per me

 

Girone difficile per me, nel quale entra in gioco il fatto di non considerare più unicamente la canzone "sentita" ma anche l'interpretazione
perciò credo che il podio sia
Last Man on Earth perchè me la immagino in qualche modo cantata da un presentatore di circo
Pain carina.
House of Fire l'unica che conoscevo già, ma non una delle mie preferite
Devil's Food: mi è piaciuta fino alla parte recitata. Se il brano fosse solo quello per me starebbe più su, così invece ne perde
I'm Eighteen: boh

 

Tipo Bonolis? Oppure Laurenti?

 

Bonolis alla deriva, alla 56sima edizione di Ciao Darwin.
Apicoltori vs stagisti

Madre natura sarà @marcometalheart86
Chi ha Fb capirà

 

Metto il brano di Trash in testa non solo perchè è quello che più mi piace, ma soprattutto perchè adoro l'intero disco.
Qualcuno lo definisce sempliciotto, ruffiano, di facile ascolto, banalotto, commerciale, io vado controcorrente e dico che questo è un signor album che merita rispetto. Erano gli anni in cui quel genere spaccava e, non c'è da meravigliarsi se un grande artista eclettico come Alice ne abbia approfittato per seguire anche quelle sonorità.
7 - House of Fire
5 - I'm Eighteen
3 - Last Man on Earth
2 - Devil's Food
0 - Pain

 

7 I'm eighteen
Se l'é lottata con Pain solo dopo molti ascolti, questa è un classico.

5 Pain
Gran bella canzone.

3 Last man on earth
Me lo immagino Alice che la canta in un mondo in è il Re di tutto!

2 Devil's Food
Devo dire che probabilmente sta canzone paga, in negativo, l'essere giudicata fuori dall'album. Prima parte ottima, la seconda con il parlato decisamente meno.

0 House of fire
Davvero vi piace sta roba?

 

Piccola nota polemica (tanto sono abituato ).
Noto che spesso alle canzoni degli anni settanta, quelle originali di Alice, che lo hanno reso famoso ed influenzato decine di artisti, vengono preferite le canzoni più commerciali anni ottanta (su tutte quelle di Trash).
Per me è una cosa veramente strana, ovvio che ognuno ha i suoi gusti e ci mancherebbe però....

 

Ecco, diglielo

 

Io conosco poco e mi chiedo: ma i testi girano sempre sugli stessi argomenti o la scena "horror" è moderna? O meglio: più recente?

 

07 I'm Eighteen - che dire questo è un evergreen, una canzone universale e i suoni di fine sessanta/inizio anni settanta sono i miei preferiti. riff, giro di basso, organetto finale.
05 Last Man on Earth tratta da Swordfish Trombone... ah no, però ci starebbe e ovviamente Alice è un maestro dell'impersonificazione e questo giochetto gli riesce molto bene.
03 Devil's Food - come già detto soffre della sindrome del concept album. Il riff iniziale è qualcosa di incredibilmente bello, viva gli anni settanta. Non fosse per questa sua natura "monca" potrebbe stare al secondo se non al primo posto.
02 Pain - Il pezzo è bello e molto particolare giocato molto sulle dinamiche e arrangiato per esaltare la parte teatrale della personalità artistica di Alice Cooper.
00 House of Fire - serata karaoke per Alice Cooper che si diverte a cazzeggiare con gli amici sfornando uno dei suoi dischi di maggior successo. Per me questo NON è Alice Cooper, ma io sono (più) vecchio dentro.

 

Idol, questo succede non solo per Alice Cooper ma per tanti altri artisti, ed è ancora una volta solo questione di gusti. Considera che la musica anni 70 è molto diversa da quella anni 80. Potremmo fare lo stesso discorso per gli Aerosmith, ma anche per i Kiss, per gli Scorpions e, perché no, anche per i Black Sabbath.
A me piace tutto, però ho le mie preferenze musicali e anzi ora ti faccio il ragionamento contrario: perché la gente odia Trash? Perché la gente odia Permanent Vacation, Crazy Nights? Perché i Black Sabbath senza Ozzy "eh ma non sono i veri Black Sabbath!"?

 

Se ognuno di noi, qui, potesse vedere la collezione di album altrui, o l'elenco dei brani ascoltati sulle piattaforme digitali, stai sicuro che tutti si sentirebbero rivolgere la medesima domanda.
Saremmo tutti accusati e accusatori.

“House of fire” è tratta da “Trash”, album di Alice che al di là dei numeri (milioni di copie vendute, ma sappiamo che lasciano il tempo che trovano) viene puntualmente recensito con voti medio-alti dalle webzine metal: 8,5/10 su Metal Italia, 91 su Metallized, 85 qui su TM, su HeavyMetal.it lo definiscono senza giri di parole un capolavoro.
Immagino che nelle webzine estere l'andazzo sia identico.

Ora: a me “Trash” non piace un granché. Ce l'ho avuto in cassetta duplicata da ragazzo e per recuperarlo su CD ho impiegato quasi trent'anni. Qualcosa vorrà dire. Tuttavia, se lo caliamo nel suo contesto storico e se uno mastica quel tipo di hard rock (fin troppo) frivolo che girava al tempo, è probabile che lo capisca meglio e che finisca pure per apprezzarlo, in toto o in parte. Non si può certo dire che contenga canzoni suonate male, prive di melodie vincenti e senza uno studio dietro (ce n'è pure troppo, semmai).

Per me è un album di seconda fascia, nella carriera di Alice, infatti non voglio mica eludere la questione oggettiva del discorso: l'Alice Cooper della seconda metà degli anni '80, rispetto a quello dei '70, è molto meno personale e molto più banale (salvo eccezioni). È cosa nota, lo dice pure Alice. Resta il fatto che quella musica banalotta e commerciale manda fuori di testa alcuni di noi e che gli vuoi dire?

Nel forum ci sono utenti che preferiscono i Queen degli anni '80 a quelli degli anni '70, per me è fuori dal mondo, ma sono per l'appunto gusti.

 

7 punti: Last Man on Earth
Niente, la adoro. È il canto di vittoria di Steven quando, nel concept di “W2MN”, s'illude di essere l'ultimo uomo sulla terra e di poter fare il cazzo che gli pare: testo incredibile (ogni volta che sento la frase “There's not a single soul to talk to me, but that's okay: I never liked them” sorrido compiaciuto), musica che pare arrivare dritta dritta da un album di Tom Waits (ma la melodia del ritornello s'ispira a una canzone tradizionale ebraica), allegra senza risultare stucchevole.
Pur essendo un pezzo “recente”, contiene gli elementi di quell'Alice Cooper versatile e teatrale che ha conquistato il mio cuore tantissimi anni fa.

5 punti: Devil's Food
Il brano al quale sua maestà Vincent Price ha prestato la voce e la sua caratteristica dizione: basta e avanza per piazzarla in alto. Riff in apertura a dir poco sulfureo e atmosfera da brividi grazie [anche] all'inquietante crescendo del parlato (il brano finisca esattamente nel punto giusto, non un secondo di più e non uno di meno). Fantastico.
Dovrei piazzarla al primo posto per questioni di strategia, suppongo, ma sono troppo pigro per fare 'sti calcoli.

3 PUNTI: House of Fire
Discreto pezzo di hard rock commerciale anni '80. Difficile resistere a quel ritornello, anche se ad ascoltarla fuori dal suo contesto sembra ancora più plastificata...
Ma sì, dai, è pur sempre una fase artistica di Alice, c'è qualcosa di buono anche lì.

2 PUNTI: I'm Eighteen
L'anthem giovanile più famoso di Alice, assieme a “School's out”.
Coverizzata da Anthrax e tanta altra gente, amatissima da Johnny Rotten (che la cantò all'audizione per entrare nei Sex Pistols), è senza dubbio un brano valido, ai concerti uno lo intona volentieri, ma che posso farci? A me diceva poco quando avevo 18 anni, figuriamoci oggi che ne ho 28.
:ciprova:

0 punti: Pain
Credo sia il pezzo di “Flush the Fashion” che piace di più alla massa, infatti è presente nel box-set “The life and crimes”, e nel tour del 2017 Alice l'ha inserita in scaletta (non so se la esegue ancora, dal vivo). Per me è un no, mi piace solo la parte introduttiva col pianoforte.